Siamo stati a lungo combattuti tra un atteggiamento “anglosassone”, da giornalisti super partes che danno ascolto a tutte le campane, ed una presa di posizione chiara e forte contro quella che più volte abbiamo definito come la “deriva petrolifera italiana”. Inutile sottolineare, per chi ci legge da anni, che abbiamo optato ancora una volta per la scelta, libera, di dire esattamente ciò che pensiamo: siamo per uno sviluppo eco- compatibile, che abbandoni il più velocemente possibile i combustibili fossili che ci avvelenano; siamo per una spinta maggiore a favore delle rinnovabili, per un’economia che metta al primo posto i tanti agricoltori, ristoratori, operatori turistici e, soprattutto, la salute dei cittadini, disprezzando con forza l’alternativa economica al soldo delle lobbies. Quella che per autoassolversi ci ricatta con lo spauracchio dei posti di lavoro. Dobbiamo ammettere che anche i sostenitori del “NO” ci hanno dato una mano in questa scelta, essendo difficili da trovare e contattare. Del resto, lo sappiamo bene, nel Bel Paese piuttosto che votare No ad un referendum abrogativo, legittimo e rispettabile in quanto a sua volta rispettoso dei diritti e dei doveri sanciti dalla Costituzione, si preferisce lasciare ad altri la decisione, rinunciare ad un diritto sacrosanto, favorendo l’astensionismo. Ciò detto, lo ribadiamo: andremo a votare tutti e voteremo SI’
La redazione
Siamo stati a lungo combattuti tra un atteggiamento “anglosassone”, da giornalisti super partes che danno ascolto a tutte le campane, ed una presa di posizione chiara e forte contro quella che più volte abbiamo definito come la “deriva petrolifera italiana”. Inutile sottolineare, per chi ci legge da anni, che abbiamo optato ancora una volta per la scelta, libera, di dire esattamente ciò che pensiamo: siamo per uno sviluppo eco- compatibile, che abbandoni il più velocemente possibile i combustibili fossili che ci avvelenano; siamo per una spinta maggiore a favore delle rinnovabili, per un’economia che metta al primo posto i tanti agricoltori, ristoratori, operatori turistici e, soprattutto, la salute dei cittadini, disprezzando con forza l’alternativa economica al soldo delle lobbies. Quella che per autoassolversi ci ricatta con lo spauracchio dei posti di lavoro. Dobbiamo ammettere che anche i sostenitori del “NO” ci hanno dato una mano in questa scelta, essendo difficili da trovare e contattare. Del resto, lo sappiamo bene, nel Bel Paese piuttosto che votare No ad un referendum abrogativo, legittimo e rispettabile in quanto a sua volta rispettoso dei diritti e dei doveri sanciti dalla Costituzione, si preferisce lasciare ad altri la decisione, rinunciare ad un diritto sacrosanto, favorendo l’astensionismo. Ciò detto, lo ribadiamo: andremo a votare tutti e voteremo SI’
Lungi dall'essere obiettivi e super partes, la redazione si schiera apertamente a favore del sì, ovvero per dare una scadenza certa alle concessioni di estrazione degli idrocarburi entro le 12 miglia e, ancora, per dare un segnale chiaro in direzione di uno sviluppo sostenibile.
Siamo stati a lungo combattuti tra un atteggiamento “anglosassone”, da giornalisti super partes che danno ascolto a tutte le campane, ed una presa di posizione chiara e forte contro quella che più volte abbiamo definito come la “deriva petrolifera italiana”. Inutile sottolineare, per chi ci legge da anni, che abbiamo optato ancora una volta per la scelta, libera, di dire esattamente ciò che pensiamo: siamo per uno sviluppo eco- compatibile, che abbandoni il più velocemente possibile i combustibili fossili che ci avvelenano; siamo per una spinta maggiore a favore delle rinnovabili, per un’economia che metta al primo posto i tanti agricoltori, ristoratori, operatori turistici e, soprattutto, la salute dei cittadini, disprezzando con forza l’alternativa economica al soldo delle lobbies. Quella che per autoassolversi ci ricatta con lo spauracchio dei posti di lavoro. Dobbiamo ammettere che anche i sostenitori del “NO” ci hanno dato una mano in questa scelta, essendo difficili da trovare e contattare. Del resto, lo sappiamo bene, nel Bel Paese piuttosto che votare No ad un referendum abrogativo, legittimo e rispettabile in quanto a sua volta rispettoso dei diritti e dei doveri sanciti dalla Costituzione, si preferisce lasciare ad altri la decisione, rinunciare ad un diritto sacrosanto, favorendo l’astensionismo. Ciò detto, lo ribadiamo: andremo a votare tutti e voteremo SI’
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