a napoli l’acqua torna pubblica  di Giampaolo Petrucci
1 Dicembre 2011 Share

a napoli l’acqua torna pubblica di Giampaolo Petrucci

 

 Ancora un successo – dopo la vittoria dei sì ai referendum del 12 e 13 giugno scorsi – per i movimenti della Chiesa di base e della società civile impegnati sul fronte dell’acqua pubblica. Il Consiglio comunale di Napoli, infatti, il 26 ottobre scorso, ha approvato la ripubblicizzazione della gestione del servizio idrico napoletano, convertendo la società per azioni “Arin” (Azienda Risorse Idriche Napoli) in un nuovo ente di diritto pubblico, la “Acqua Bene Comune Napoli”. «Si tratta delle prima effettiva attuazione del voto referendario e della volontà di 27 milioni di cittadini, in una grande città», «il primo, storico passo verso la ripubblicizzazione del servizio idrico nel nostro Paese», esulta il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, in un comunicato del 26 ottobre. «Ci aspettiamo adesso che tutte le altre città seguano l’esempio napoletano e che oltre alla ripubblicizzazione si vada nella direzione di una reale partecipazione dei cittadini e dei lavoratori nella gestione del Servizio Idrico Integrato».

Esulta anche p. Alex Zanotelli, il missionario comboniano che si è sempre speso in prima persona insieme ai movimenti per l’acqua pubblica. «È un momento di gioia e di festa per Napoli perché è diventata la capitale italiana dell’acqua pubblica», ha dichiarato in un entusiasta messaggio del 26 ottobre. «Napoli diventa così la prima grande città italiana che decide di “obbedire” al Referendum sull’acqua – sottolinea – ripubblicizzando la propria acqua e ripudiando la formula della Spa. È una grande lezione che questa città così bistrattata dona a tutto il Paese». Il missionario ringrazia poi i Comitati per l’acqua di Napoli e Campania: sono loro «i veri artefici di questa straordinaria vittoria», anche se, aggiunge, dopo il braccio di ferro degli ultimi anni con il tandem Bassolino-Iervolino (decisamente schierati a favore delle privatizzazioni), «la svolta è arrivata con l’elezione di De Magistris a sindaco di Napoli». Proprio Luigi De Magistris, che in campagna elettorale aveva sposato la causa della gestione pubblica dei servizi idrici, appena eletto, ha nominato Alberto Lucarelli (docente di Diritto Pubblico alla “Federico II” di Napoli) primo assessore ai Beni Comuni d’Italia, affidandogli inoltre una specifica delega sull’acqua.

«Il lavoro che ci attende è enorme», conclude p. Zanotelli guardando avanti, e «interesserà non solo l’Italia, ma anche l’Unione Europea» e l’Onu, perché «l’impegno per l’acqua è un impegno per la vita». A partire proprio dalla grande manifestazione nazionale, indetta a Roma il 26 novembre prossimo, in occasione della quale il Forum «lancerà una campagna di “Obbedienza civile”: si invitano tutti i cittadini/e ad “obbedire” alle decisioni referendarie. Una di queste è che non si può guadagnare sull’acqua, per cui chiederemo a tutti i cittadini/e di autoridursi le bollette del 7%. Infatti quel 7%, dato per la remunerazione del capitale, è stato abolito dal Referendum».

Giampaolo Petrucci

36369. NAPOLI-ADISTA.

 

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