Abusivismo
14 Novembre 2017
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Abusivismo

Callea C., Bennici G., Callea V., Camilleri D., De Caro S., Di Franco P, Farruggio G., Federico G., Grillo A., Iacona A., Morello G., Moscato F., Moscato G., Munda P., Russotto G., Scrimali C., Termini L., Terranova A., Territo G., Taodaro G., Triglia A., Vincenti A. Non è una lista del Fantacalcio né la lista per una serata in pizzeria, bensì i consiglieri comunali di Licata che hanno sfiduciato l’operato del loro sindaco. Di solito si nomina il sindaco per tutti i mali irrisolti e, a volte, delle poche cose buone che si fanno in una amministrazione.

In queste righe voglio invece dare “merito” a chi, eletto dal popolo, (sappiate anche che l’80% del consiglio comunale di Licata è giovane, tra i 25 e 45 anni, parliamo sempre dei vecchi volponi ma qui…), ha avuto la capacità di fermare il sindaco nell’opera meritoria, mista a coraggiosa follia, di combattere l’abusivismo nel suo territorio. Dati alla mano gli edifici abusivi nel comune di Licata sono migliaia, ma peggio ancora sono migliaia le richieste di sanatoria per le nuove costruzioni. E non venitemi a parlare di diritto alla casa.

Licata è oggi la punta di un iceberg culturale che ha portato le persone e la politica ad abusare del territorio e delle regole più elementari. Ma non c’è solo Licata. Ricordiamo Ischia, che per qualche giorno è stato problema nazionale, ora? Ricordiamo (perché abbiamo sempre poca memoria storica) un governatore regionale che si lava le mani (con i suoi trascorsi è facile pensare in che acqua) e vuole demandare il problema abusivismo allo Stato, e forse non si rende conto che lui rappresenta lo Stato e non interessi privati.

Ricordiamo ancora, sempre per risvegliare la memoria o la coscienza civica, come si sono evoluti i molti paesi vesuviani, le opere in Liguria, in Emila Romagna o nella nostra regione e in ogni dove, perché il problema abusivismo, in piccolo o in grande, è ovunque e un certo malaffare è insito in noi. Per non piangere (e fottere) nelle disgrazie.

Nella cronaca non mettiamo più in risalto i nomi di chi cerca di essere onesto e rispettoso dello Stato (se ne esiste uno), ma diamo risalto a chi invece con lo Stato ha poco o nulla a che fare, perché uno Stato vero prenderebbe le distanze da certa gente, li manderebbe a casa.

I nomi di Cambiano (ex sindaco di Licata), M.G. Brandara (commissario del comune di Licata, anche lei minacciata di morte perché è intenzionata a continuare il lavoro di Cambiano), I. Conti, sindaco di San Lazzaro, nel bolognese, che si è opposta all’ennesima cementificazione selvaggia da 150mln di euro, e sicuramente altri ancora che credono ancora nell’ambiente e nel rispetto delle regole, finora mediatici per i pochi giorni che servono, devono invece servire allo Stato come esempio di cittadinanza attiva, moderni eroi (passatemi il termine) per le nuove generazioni.

In ricordo di un amico

Attilio era un collega/amico che si è spento improvvisamente. Uomo di provata fede, sensibile. Due ricordi su tutti: il suo viso piacevolmente sorpreso, come un bambino, quando ci capitò di vedere i cervi presso l’area faunistica WWF di Campochiaro; e l’altro quando al lavoro lasciavo sempre una copia de la fonte come esca perché qualcuno la leggesse, e lui abboccava. Poi un giorno mi chiese perché non la mettevo più, ed io sorridendo dissi “comprala!”. E lui la comprò e ricomprò.

CIAO ATTILA.☺

 

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