all’insegna dell’indifferenza
28 Marzo 2011 Share

all’insegna dell’indifferenza

 

Egoismo, ipocrisia, invidia, falsità, incoscienza, superficialità, immaturità: ecco gli anelli principali che costituiscono la catena della società di oggi, una catena che, data l‘inconsistenza, rischia di spezzarsi facilmente. Quella di oggi è una società fondata sulle apparenze e senza più sani principi, che sembra essere rifugio di numerosi disvalori. Tra gli uomini “affetti” dalla cupidigia, non fa che regnare insaziabilmente la gelosia e l’invidia, che essendo ormai imprigionate in molti di noi, non lasciano spazio ai sentimenti opposti, quali la felicità, la pace (soprattutto interiore), la sincerità, la gentilezza, l’amore. Sembriamo quasi essere dipendenti da tanti mali, che forse però non concepiamo tali, poiché non avvertiamo la necessità, o meglio, l’urgenza di liberarcene. Sembriamo non accorgerci di quanto possano spingerci verso l’odio e, conseguentemente, trasformarci in uomini senza più una morale. La società di oggi si è ormai piegata all’indifferenza: è come se vivessimo la realtà che ci appartiene non da protagonisti ma da spettatori, dando giustificazioni assurde ai tanti avvenimenti sconcertanti che ci passano davanti.

Non possiamo pretendere che le cose cambino se noi non glielo permettiamo: l’iniziativa deve partire da noi, da ognuno di noi! Un esempio: quando le potenti nazioni di cui siamo alleati, dichiarano guerra – per risolvere problemi che spesso potrebbero trovare soluzione in modo pacifico – noi italiani inviamo anche nostri connazionali a combattere, consapevoli quindi che essi dovranno scontrarsi con la morte, è inutile chiedersi poi il motivo per il quale quest’ultima ha la meglio! E ancora: vista la presenza di raccomandati con laurea in medicina o ingegneria (sic!), perché stupirsi  se persone muoiono in ospedale o case da poco costruite crollano? Che dire inoltre dei tanti giovani il cui corpo esanime giace sui cigli delle strade ogni sabato sera? Per quanto possa dispiacersi, sembra un cerchio che stenta a chiudersi. Se, al momento delle elezioni, affidiamo l’Italia, la nostra Italia, nelle mani dei soliti politici che ci promettono l’impossibile  – e che poi non operano nemmeno il possibile – a che serve insistere sul cambiamento?

Noi italiani siamo indifferenti, perché sembriamo avere i paraocchi, perché restiamo impassibili dinanzi alla realtà! In un primo momento ci poniamo l’obiettivo di vivere nel modo migliore, ma non appena veniamo messi alla prova, crolliamo. Forse ciò accade perché nei progetti che elaboriamo ci soccorre l’immaginazione, che racchiude la nostra vita ideale, ciò che più desideriamo…

Ma l’immaginazione non fa che illuderci! È nella realtà che si concretizzano i sogni! Ed è la nostra vita ciò a cui dobbiamo pensare, quella che stiamo vivendo! Qui,ora. ☺

 

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