Qualche giorno fa sono stata a pranzo da Jenny e Antonio, una coppia di fidanzati che vive in una casa in affitto a Campobasso. Conosco Jenny da quando andavamo alle scuole elementari. Ci siamo vissute: le gioie e i dolori, i traguardi e le sconfitte, gli amori e le delusioni, gli studi e l’estenuante ricerca del lavoro. Jenny ha vissuto a Campobasso durante il suo percorso universitario ma non ho mai avuto modo di vedere la casa dove abitava con le sue coinquiline. Io abitavo a Bologna e quando tornavo a S. Croce per le feste ci vedevamo lì.
Dopo due anni di sfiancante ricerca di lavoro post-laurea un angelo, o forse due, mi hanno permesso di incontrare Hikmet, colui che definisco affettuosamente “il mio capo”, e ho iniziato a lavorare a Campobasso. Questo mi avrebbe potuta riavvicinare a Jenny che nel frattempo ha iniziato una convivenza con Antonio col quale è fidanzata da sette anni. Jenny e Antonio hanno cambiato casa due volte in un breve lasso di tempo. Adesso vivono da soli nella casa che Jenny condivideva con le sue coinquiline durante il periodo universitario.
Tuttavia, nonostante le precondizioni fossero buone, continuavo a non avere l’occasione di visitare il loro nido fino a quando, inaspettatamente, per S. Valentino, ho ricevuto una proposta. Jenny mi chiedeva cosa facevamo io e Valentino, il mio fidanzato e tra non molto mio marito, e mi offriva di festeggiare con lei e Antonio. Superando la resistenza del viaggio da S. Croce a Campobasso, io e Valentino ci siamo addentrati nel mondo di questa giovane coppia. La casa ricorda le abitazioni bolognesi riservate agli universitari, con la giusta dose di caos dal gusto esotico. Un piccolo cuscino, un salotto con un tavolo piccolo, una tv e un divano-letto che può essere utilizzato per gli ospiti, una spaziosa camera da letto con un “lettone” ricavato dall’unione di due letti singoli e una cameretta con un letto singolo, un vecchissimo comò e tanto, tanto altro tra cui delle piante e dei canarini che a volte fanno le uova e a volte le rompono.
Insomma abbiamo cenato con una pizza gigante divisa in spicchi dai gusti diversi e alla fine ci siamo divisi dei dolci buonissimi, di una delle migliori pasticcerie di Campobasso. Sono rimasta piacevolmente stupita dal trovare una cena parca, i bicchieri uno diverso dall’altro. Tutto delizioso, tutto semplice.
Antonio lavora saltuariamente come cuoco, Jenny è una Dietista ma non riesce a trovare lavoro. Dovrebbe fare un grosso investimento, aprire uno studio… già… Jenny e Antonio, giovani precari. Antonio e Jenny che si amano e sopravvivono, giorno per giorno. Jenny e Antonio che sperano in un futuro. Due fidanzati che in tutto ciò trovano un equilibrio e una certa forma di serenità. Il mio cuore sorride per la mia amica che non naufraga in questo mare.
Qualche giorno dopo mi sono trovata di nuovo a casa di Jenny e Antonio per pranzo. È importante sapere cosa abbiamo mangiato perché è importante sapere come vivono i giovani molisani.
Antonio ha preparato degli spaghetti col pesto e un polpettone col tonno con una crema di zucca, che è avanzata e che ovviamente sarà stata riutilizzata. Abbiamo bevuto acqua, in quei bicchieri tutti diversi prima appartenuti agli universitari. A dire il vero anche a casa mia sono tutti diversi. Alla fine del pranzo ho iniziato a lavare i piatti. Mi piace molto farlo, mi rilassa. Jenny stava preparando il caffè con una moka elettrica che le aveva lasciato in eredità una sua vecchia coinquilina. A un certo punto ha iniziato a parlarmi di tutti gli oggetti utili per la casa che era riuscita ad avere non pagandoli ma grazie a dei coupon. Dal salotto è arrivato anche Antonio e mi hanno spiegato che hanno iniziato a fare anche la spesa coi coupon. Certo, bisogna dedicare un po’ di tempo alla ricerca e alla registrazione sui vari siti, ma alla fine si risparmia. Anzi, in alcuni casi si può fare la spesa gratis.
Inutile dire quanto questa cosa mi abbia fatto tenerezza. Considerate in che condizione hanno ridotto i giovani, il futuro della nostra Italia. Da una parte sono soddisfatta di come, anche grazie ai coupon, si possa sopravvivere in mezzo al frastuono. Forse, se anche altre famiglie molisane sapessero dei coupon e si dedicassero alla registrazione sui vari siti potrebbero migliorare il loro bilancio familiare.
Dall’altra parte sono disgustata per come il sistema di governo italiano e mondiale abbia accuratamente creato intere generazioni di nuovi poveri. Inoltre sono preoccupata di come questa storia dei coupon potrebbe sfuggire di mano, alimentando il sistema capitalista dell’accumulazione di oggetti e cibi inutili se non dannosi.
Ma Jenny e Antonio sono sereni e si amano e io mi lascio trasportare da questo sentimento e compro sette confezioni di Loacker, mi registro sul sito e richiedo il mio premio. Un frullatore a immersione.
Qualche giorno fa sono stata a pranzo da Jenny e Antonio, una coppia di fidanzati che vive in una casa in affitto a Campobasso. Conosco Jenny da quando andavamo alle scuole elementari. Ci siamo vissute: le gioie e i dolori, i traguardi e le sconfitte, gli amori e le delusioni, gli studi e l’estenuante ricerca del lavoro. Jenny ha vissuto a Campobasso durante il suo percorso universitario ma non ho mai avuto modo di vedere la casa dove abitava con le sue coinquiline. Io abitavo a Bologna e quando tornavo a S. Croce per le feste ci vedevamo lì.
Dopo due anni di sfiancante ricerca di lavoro post-laurea un angelo, o forse due, mi hanno permesso di incontrare Hikmet, colui che definisco affettuosamente “il mio capo”, e ho iniziato a lavorare a Campobasso. Questo mi avrebbe potuta riavvicinare a Jenny che nel frattempo ha iniziato una convivenza con Antonio col quale è fidanzata da sette anni. Jenny e Antonio hanno cambiato casa due volte in un breve lasso di tempo. Adesso vivono da soli nella casa che Jenny condivideva con le sue coinquiline durante il periodo universitario.
Tuttavia, nonostante le precondizioni fossero buone, continuavo a non avere l’occasione di visitare il loro nido fino a quando, inaspettatamente, per S. Valentino, ho ricevuto una proposta. Jenny mi chiedeva cosa facevamo io e Valentino, il mio fidanzato e tra non molto mio marito, e mi offriva di festeggiare con lei e Antonio. Superando la resistenza del viaggio da S. Croce a Campobasso, io e Valentino ci siamo addentrati nel mondo di questa giovane coppia. La casa ricorda le abitazioni bolognesi riservate agli universitari, con la giusta dose di caos dal gusto esotico. Un piccolo cuscino, un salotto con un tavolo piccolo, una tv e un divano-letto che può essere utilizzato per gli ospiti, una spaziosa camera da letto con un “lettone” ricavato dall’unione di due letti singoli e una cameretta con un letto singolo, un vecchissimo comò e tanto, tanto altro tra cui delle piante e dei canarini che a volte fanno le uova e a volte le rompono.
Insomma abbiamo cenato con una pizza gigante divisa in spicchi dai gusti diversi e alla fine ci siamo divisi dei dolci buonissimi, di una delle migliori pasticcerie di Campobasso. Sono rimasta piacevolmente stupita dal trovare una cena parca, i bicchieri uno diverso dall’altro. Tutto delizioso, tutto semplice.
Antonio lavora saltuariamente come cuoco, Jenny è una Dietista ma non riesce a trovare lavoro. Dovrebbe fare un grosso investimento, aprire uno studio… già… Jenny e Antonio, giovani precari. Antonio e Jenny che si amano e sopravvivono, giorno per giorno. Jenny e Antonio che sperano in un futuro. Due fidanzati che in tutto ciò trovano un equilibrio e una certa forma di serenità. Il mio cuore sorride per la mia amica che non naufraga in questo mare.
Qualche giorno dopo mi sono trovata di nuovo a casa di Jenny e Antonio per pranzo. È importante sapere cosa abbiamo mangiato perché è importante sapere come vivono i giovani molisani.
Antonio ha preparato degli spaghetti col pesto e un polpettone col tonno con una crema di zucca, che è avanzata e che ovviamente sarà stata riutilizzata. Abbiamo bevuto acqua, in quei bicchieri tutti diversi prima appartenuti agli universitari. A dire il vero anche a casa mia sono tutti diversi. Alla fine del pranzo ho iniziato a lavare i piatti. Mi piace molto farlo, mi rilassa. Jenny stava preparando il caffè con una moka elettrica che le aveva lasciato in eredità una sua vecchia coinquilina. A un certo punto ha iniziato a parlarmi di tutti gli oggetti utili per la casa che era riuscita ad avere non pagandoli ma grazie a dei coupon. Dal salotto è arrivato anche Antonio e mi hanno spiegato che hanno iniziato a fare anche la spesa coi coupon. Certo, bisogna dedicare un po’ di tempo alla ricerca e alla registrazione sui vari siti, ma alla fine si risparmia. Anzi, in alcuni casi si può fare la spesa gratis.
Inutile dire quanto questa cosa mi abbia fatto tenerezza. Considerate in che condizione hanno ridotto i giovani, il futuro della nostra Italia. Da una parte sono soddisfatta di come, anche grazie ai coupon, si possa sopravvivere in mezzo al frastuono. Forse, se anche altre famiglie molisane sapessero dei coupon e si dedicassero alla registrazione sui vari siti potrebbero migliorare il loro bilancio familiare.
Dall’altra parte sono disgustata per come il sistema di governo italiano e mondiale abbia accuratamente creato intere generazioni di nuovi poveri. Inoltre sono preoccupata di come questa storia dei coupon potrebbe sfuggire di mano, alimentando il sistema capitalista dell’accumulazione di oggetti e cibi inutili se non dannosi.
Ma Jenny e Antonio sono sereni e si amano e io mi lascio trasportare da questo sentimento e compro sette confezioni di Loacker, mi registro sul sito e richiedo il mio premio. Un frullatore a immersione.
Il sistema di governo italiano e mondiale ha accuratamente creato intere generazioni di nuovi poveri. Viaggio all'interno di una realtà familiare in cui due giovani raccontano come sbarcare il lunario...
Qualche giorno fa sono stata a pranzo da Jenny e Antonio, una coppia di fidanzati che vive in una casa in affitto a Campobasso. Conosco Jenny da quando andavamo alle scuole elementari. Ci siamo vissute: le gioie e i dolori, i traguardi e le sconfitte, gli amori e le delusioni, gli studi e l’estenuante ricerca del lavoro. Jenny ha vissuto a Campobasso durante il suo percorso universitario ma non ho mai avuto modo di vedere la casa dove abitava con le sue coinquiline. Io abitavo a Bologna e quando tornavo a S. Croce per le feste ci vedevamo lì.
Dopo due anni di sfiancante ricerca di lavoro post-laurea un angelo, o forse due, mi hanno permesso di incontrare Hikmet, colui che definisco affettuosamente “il mio capo”, e ho iniziato a lavorare a Campobasso. Questo mi avrebbe potuta riavvicinare a Jenny che nel frattempo ha iniziato una convivenza con Antonio col quale è fidanzata da sette anni. Jenny e Antonio hanno cambiato casa due volte in un breve lasso di tempo. Adesso vivono da soli nella casa che Jenny condivideva con le sue coinquiline durante il periodo universitario.
Tuttavia, nonostante le precondizioni fossero buone, continuavo a non avere l’occasione di visitare il loro nido fino a quando, inaspettatamente, per S. Valentino, ho ricevuto una proposta. Jenny mi chiedeva cosa facevamo io e Valentino, il mio fidanzato e tra non molto mio marito, e mi offriva di festeggiare con lei e Antonio. Superando la resistenza del viaggio da S. Croce a Campobasso, io e Valentino ci siamo addentrati nel mondo di questa giovane coppia. La casa ricorda le abitazioni bolognesi riservate agli universitari, con la giusta dose di caos dal gusto esotico. Un piccolo cuscino, un salotto con un tavolo piccolo, una tv e un divano-letto che può essere utilizzato per gli ospiti, una spaziosa camera da letto con un “lettone” ricavato dall’unione di due letti singoli e una cameretta con un letto singolo, un vecchissimo comò e tanto, tanto altro tra cui delle piante e dei canarini che a volte fanno le uova e a volte le rompono.
Insomma abbiamo cenato con una pizza gigante divisa in spicchi dai gusti diversi e alla fine ci siamo divisi dei dolci buonissimi, di una delle migliori pasticcerie di Campobasso. Sono rimasta piacevolmente stupita dal trovare una cena parca, i bicchieri uno diverso dall’altro. Tutto delizioso, tutto semplice.
Antonio lavora saltuariamente come cuoco, Jenny è una Dietista ma non riesce a trovare lavoro. Dovrebbe fare un grosso investimento, aprire uno studio… già… Jenny e Antonio, giovani precari. Antonio e Jenny che si amano e sopravvivono, giorno per giorno. Jenny e Antonio che sperano in un futuro. Due fidanzati che in tutto ciò trovano un equilibrio e una certa forma di serenità. Il mio cuore sorride per la mia amica che non naufraga in questo mare.
Qualche giorno dopo mi sono trovata di nuovo a casa di Jenny e Antonio per pranzo. È importante sapere cosa abbiamo mangiato perché è importante sapere come vivono i giovani molisani.
Antonio ha preparato degli spaghetti col pesto e un polpettone col tonno con una crema di zucca, che è avanzata e che ovviamente sarà stata riutilizzata. Abbiamo bevuto acqua, in quei bicchieri tutti diversi prima appartenuti agli universitari. A dire il vero anche a casa mia sono tutti diversi. Alla fine del pranzo ho iniziato a lavare i piatti. Mi piace molto farlo, mi rilassa. Jenny stava preparando il caffè con una moka elettrica che le aveva lasciato in eredità una sua vecchia coinquilina. A un certo punto ha iniziato a parlarmi di tutti gli oggetti utili per la casa che era riuscita ad avere non pagandoli ma grazie a dei coupon. Dal salotto è arrivato anche Antonio e mi hanno spiegato che hanno iniziato a fare anche la spesa coi coupon. Certo, bisogna dedicare un po’ di tempo alla ricerca e alla registrazione sui vari siti, ma alla fine si risparmia. Anzi, in alcuni casi si può fare la spesa gratis.
Inutile dire quanto questa cosa mi abbia fatto tenerezza. Considerate in che condizione hanno ridotto i giovani, il futuro della nostra Italia. Da una parte sono soddisfatta di come, anche grazie ai coupon, si possa sopravvivere in mezzo al frastuono. Forse, se anche altre famiglie molisane sapessero dei coupon e si dedicassero alla registrazione sui vari siti potrebbero migliorare il loro bilancio familiare.
Dall’altra parte sono disgustata per come il sistema di governo italiano e mondiale abbia accuratamente creato intere generazioni di nuovi poveri. Inoltre sono preoccupata di come questa storia dei coupon potrebbe sfuggire di mano, alimentando il sistema capitalista dell’accumulazione di oggetti e cibi inutili se non dannosi.
Ma Jenny e Antonio sono sereni e si amano e io mi lascio trasportare da questo sentimento e compro sette confezioni di Loacker, mi registro sul sito e richiedo il mio premio. Un frullatore a immersione.
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