La scuola è sempre più povera. A partire da quest'anno scolastico – è notizia di qualche giorno fa piombata fra capo e collo sui docenti di ogni ordine e grado – gli istituti italiani riceveranno dal ministero dell'Istruzione meno finanziamenti per il cosiddetto fondo d'istituto, quello con cui si pagano una miriade di attività “extra” (sport, musica, teatro, ricerca..) e si retribuiscono le funzioni strumentali dei docenti (quei particolari incarichi volti a curare i bisogni del personale e degli alunni, i rapporti con gli enti locali, la progettazione d’istituto, i viaggi d’istruzione, l’aggiornamento e quant’altro).
È tutto, nero su bianco, nell'intesa sugli scatti stipendiali sottoscritta qualche giorno fa dai sindacati con l'Aran, l'Agenzia che negozia i contratti dei dipendenti pubblici per conto del governo. Ma l'unità sindacale faticosamente ritrovata dopo anni si è nuovamente incrinata. Da un lato la Flc Cgil che non ha sottoscritto l'accordo sugli scatti e dall'altro lato tutti gli altri sindacati: Cisl e Uil scuola, Snals e Gilda. Cerchiamo di capire meglio. In poche parole, se, a cominciare dall'anno 2012-2013, le scuole vorranno mantenere lo stesso livello di offerta formativa del passato, potranno seguire soltanto due strade: chiedere più risorse ai genitori oppure cercare sponsor privati.
Perché ancora tagli, allora? Non avevamo già dato abbastanza?
I fondi "sottratti" alle scuole, in realtà (e così si giustifica o si spiega il Ministero) sono serviti a pagare gli scatti stipendiali previsti dal contratto del personale scolastico che due anni fa il governo Berlusconi aveva bloccato fino al 2012. Insomma, ci danno dalla porta e ci tolgono dalla finestra.
Per la Flc Cgil è "ancora una brutta pagina sulla scuola" perché è una beffa a danno dei lavoratori e un ulteriore taglio alle risorse della scuola pubblica”, dichiara il segretario generale della FLC CGIL, Mimmo Pantaleo. “Gli effetti – prosegue Pantaleo – saranno pesantissimi per tutti, ma soprattutto per la scuola dell’infanzia, primaria e media". E per finire "l'accordo pretende che le risorse prese dal fondo per il miglioramento dell'offerta formativa vengano recuperate in termini di produttività nel rinnovo del contratto: vale a dire maggior lavoro a parità di retribuzione". Ma la Cisl scuola la vede in maniera diametralmente opposta. "L'accordo – replica Francesco Scrima della Cisl scuola – chiude in modo positivo una vicenda che si è trascinata già troppo a lungo e su cui era molto forte l'attesa dei lavoratori”. Anche Uil scuola, Snals e Gilda sono contenti della trattativa. "Senza minare la qualità dell'offerta formativa – spiega Massimo Di Manna, della Uil scuola – e la sostanza del fondo di istituto, si garantisce il pagamento con tutti gli arretrati per chi ha maturato lo scatto al 31 dicembre 2011". Ma quanto arriverà nelle casse delle scuole per le diverse attività? Il Fondo d'istituto verrà decurtato del 24 per cento nel 2012 e del 27 per cento nel 2013. Le risorse per l'attività sportiva alle medie e alle superiori, le Funzioni strumentali per l'attuazione del Piano dell'offerta formativa (Pof) e gli incarichi specifici al personale Ata si assottiglieranno, nel 2013, del 26 per cento. E verrà ridotta di un quarto anche la dotazione finanziaria per le scuole che mettono in campo attività volte al recupero della dispersione scolastica.
Ci sembrava di aver dato già abbastanza. E ci asteniamo dai commenti stavolta. Ci facciamo solo una domanda. Dove crede di andare un paese che non si decide a investire sulla formazione dei giovani e sulla dignità di chi lavora nel campo dell’educazione? ☺
gadelis@libero.it
La scuola è sempre più povera. A partire da quest'anno scolastico – è notizia di qualche giorno fa piombata fra capo e collo sui docenti di ogni ordine e grado – gli istituti italiani riceveranno dal ministero dell'Istruzione meno finanziamenti per il cosiddetto fondo d'istituto, quello con cui si pagano una miriade di attività “extra” (sport, musica, teatro, ricerca..) e si retribuiscono le funzioni strumentali dei docenti (quei particolari incarichi volti a curare i bisogni del personale e degli alunni, i rapporti con gli enti locali, la progettazione d’istituto, i viaggi d’istruzione, l’aggiornamento e quant’altro).
È tutto, nero su bianco, nell'intesa sugli scatti stipendiali sottoscritta qualche giorno fa dai sindacati con l'Aran, l'Agenzia che negozia i contratti dei dipendenti pubblici per conto del governo. Ma l'unità sindacale faticosamente ritrovata dopo anni si è nuovamente incrinata. Da un lato la Flc Cgil che non ha sottoscritto l'accordo sugli scatti e dall'altro lato tutti gli altri sindacati: Cisl e Uil scuola, Snals e Gilda. Cerchiamo di capire meglio. In poche parole, se, a cominciare dall'anno 2012-2013, le scuole vorranno mantenere lo stesso livello di offerta formativa del passato, potranno seguire soltanto due strade: chiedere più risorse ai genitori oppure cercare sponsor privati.
Perché ancora tagli, allora? Non avevamo già dato abbastanza?
I fondi "sottratti" alle scuole, in realtà (e così si giustifica o si spiega il Ministero) sono serviti a pagare gli scatti stipendiali previsti dal contratto del personale scolastico che due anni fa il governo Berlusconi aveva bloccato fino al 2012. Insomma, ci danno dalla porta e ci tolgono dalla finestra.
Per la Flc Cgil è "ancora una brutta pagina sulla scuola" perché è una beffa a danno dei lavoratori e un ulteriore taglio alle risorse della scuola pubblica”, dichiara il segretario generale della FLC CGIL, Mimmo Pantaleo. “Gli effetti – prosegue Pantaleo – saranno pesantissimi per tutti, ma soprattutto per la scuola dell’infanzia, primaria e media". E per finire "l'accordo pretende che le risorse prese dal fondo per il miglioramento dell'offerta formativa vengano recuperate in termini di produttività nel rinnovo del contratto: vale a dire maggior lavoro a parità di retribuzione". Ma la Cisl scuola la vede in maniera diametralmente opposta. "L'accordo – replica Francesco Scrima della Cisl scuola – chiude in modo positivo una vicenda che si è trascinata già troppo a lungo e su cui era molto forte l'attesa dei lavoratori”. Anche Uil scuola, Snals e Gilda sono contenti della trattativa. "Senza minare la qualità dell'offerta formativa – spiega Massimo Di Manna, della Uil scuola – e la sostanza del fondo di istituto, si garantisce il pagamento con tutti gli arretrati per chi ha maturato lo scatto al 31 dicembre 2011". Ma quanto arriverà nelle casse delle scuole per le diverse attività? Il Fondo d'istituto verrà decurtato del 24 per cento nel 2012 e del 27 per cento nel 2013. Le risorse per l'attività sportiva alle medie e alle superiori, le Funzioni strumentali per l'attuazione del Piano dell'offerta formativa (Pof) e gli incarichi specifici al personale Ata si assottiglieranno, nel 2013, del 26 per cento. E verrà ridotta di un quarto anche la dotazione finanziaria per le scuole che mettono in campo attività volte al recupero della dispersione scolastica.
Ci sembrava di aver dato già abbastanza. E ci asteniamo dai commenti stavolta. Ci facciamo solo una domanda. Dove crede di andare un paese che non si decide a investire sulla formazione dei giovani e sulla dignità di chi lavora nel campo dell’educazione? ☺
La scuola è sempre più povera. A partire da quest'anno scolastico – è notizia di qualche giorno fa piombata fra capo e collo sui docenti di ogni ordine e grado – gli istituti italiani riceveranno dal ministero dell'Istruzione meno finanziamenti per il cosiddetto fondo d'istituto, quello con cui si pagano una miriade di attività “extra” (sport, musica, teatro, ricerca..) e si retribuiscono le funzioni strumentali dei docenti (quei particolari incarichi volti a curare i bisogni del personale e degli alunni, i rapporti con gli enti locali, la progettazione d’istituto, i viaggi d’istruzione, l’aggiornamento e quant’altro).
È tutto, nero su bianco, nell'intesa sugli scatti stipendiali sottoscritta qualche giorno fa dai sindacati con l'Aran, l'Agenzia che negozia i contratti dei dipendenti pubblici per conto del governo. Ma l'unità sindacale faticosamente ritrovata dopo anni si è nuovamente incrinata. Da un lato la Flc Cgil che non ha sottoscritto l'accordo sugli scatti e dall'altro lato tutti gli altri sindacati: Cisl e Uil scuola, Snals e Gilda. Cerchiamo di capire meglio. In poche parole, se, a cominciare dall'anno 2012-2013, le scuole vorranno mantenere lo stesso livello di offerta formativa del passato, potranno seguire soltanto due strade: chiedere più risorse ai genitori oppure cercare sponsor privati.
Perché ancora tagli, allora? Non avevamo già dato abbastanza?
I fondi "sottratti" alle scuole, in realtà (e così si giustifica o si spiega il Ministero) sono serviti a pagare gli scatti stipendiali previsti dal contratto del personale scolastico che due anni fa il governo Berlusconi aveva bloccato fino al 2012. Insomma, ci danno dalla porta e ci tolgono dalla finestra.
Per la Flc Cgil è "ancora una brutta pagina sulla scuola" perché è una beffa a danno dei lavoratori e un ulteriore taglio alle risorse della scuola pubblica”, dichiara il segretario generale della FLC CGIL, Mimmo Pantaleo. “Gli effetti – prosegue Pantaleo – saranno pesantissimi per tutti, ma soprattutto per la scuola dell’infanzia, primaria e media". E per finire "l'accordo pretende che le risorse prese dal fondo per il miglioramento dell'offerta formativa vengano recuperate in termini di produttività nel rinnovo del contratto: vale a dire maggior lavoro a parità di retribuzione". Ma la Cisl scuola la vede in maniera diametralmente opposta. "L'accordo – replica Francesco Scrima della Cisl scuola – chiude in modo positivo una vicenda che si è trascinata già troppo a lungo e su cui era molto forte l'attesa dei lavoratori”. Anche Uil scuola, Snals e Gilda sono contenti della trattativa. "Senza minare la qualità dell'offerta formativa – spiega Massimo Di Manna, della Uil scuola – e la sostanza del fondo di istituto, si garantisce il pagamento con tutti gli arretrati per chi ha maturato lo scatto al 31 dicembre 2011". Ma quanto arriverà nelle casse delle scuole per le diverse attività? Il Fondo d'istituto verrà decurtato del 24 per cento nel 2012 e del 27 per cento nel 2013. Le risorse per l'attività sportiva alle medie e alle superiori, le Funzioni strumentali per l'attuazione del Piano dell'offerta formativa (Pof) e gli incarichi specifici al personale Ata si assottiglieranno, nel 2013, del 26 per cento. E verrà ridotta di un quarto anche la dotazione finanziaria per le scuole che mettono in campo attività volte al recupero della dispersione scolastica.
Ci sembrava di aver dato già abbastanza. E ci asteniamo dai commenti stavolta. Ci facciamo solo una domanda. Dove crede di andare un paese che non si decide a investire sulla formazione dei giovani e sulla dignità di chi lavora nel campo dell’educazione? ☺
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