antimafie a santa croce  di Franco Novelli
29 Aprile 2013 Share

antimafie a santa croce di Franco Novelli

 

Il 18 aprile, giovedì, la Carovana internazionale antimafie ha fatto tappa anche in Molise e precisamente nel Liceo scientifico statale di Santa Croce di Magliano, dove è stato previsto un incontro/dibattito con gli studenti.

Il 30 marzo scorso da Tunisi, dove si è svolto il Forum mondiale, è partita la  16^ edizione della Carovana internazionale antimafie, organizzata da Libera, Arci, Avviso pubblico con CGIL, CISL, UIL e la Ligue de l’enseignement francese.

La Carovana concluderà la I^ parte del suo tour il 6 giugno con iniziative che si svolgeranno contemporaneamente a Roma, Milano e Firenze proprio per ricordare, 20 anni dopo, le stragi di mafia del 1993. Infatti, nel mese di marzo 1993, a Roma, c’è stato l’attentato a Maurizio Costanzo; il 27 maggio è esplosa una bomba a Firenze vicino all’Accademia dei Georgofili dove sono morte 5 persone. Il progetto stragista è continuato a Roma con due attentati successivi, a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio in Velabro; un altro c’è stato a Milano alla Villa Reale in Via Palestro con cinque vittime; ed, infine, segnaliamo il mancato attentato, nel mese di gennaio 1994, allo stadio Olimpico in occasione della partita di calcio fra la Lazio e l’Udinese. Questo momento profondamente destabilizzante e questa ondata di terrorismo mafioso sono correlati cronologicamente al provvedimento di rinnovo del carcere duro ad opera dell’allora ministro della Giustizia, prof. Giovanni Conso. Le stragi, come espressione di vendetta, sono state preparate e attuate l’anno successivo, appunto il 1993, dalla cupola di Cosa nostra.

La Carovana, poi, ai primi di ottobre 2013 si sposterà in Francia – Marsiglia, Nizza, Tolone, Nimes e Bastia -, dove concluderà il suo giro europeo e mediterraneo.

Lo slogan scelto per la Carovana internazionale antimafie è “Se sai contare, comincia a camminare”. Il significato di questa stringa espressiva è chiaro: non è più tempo di essere solo “cittadini consapevoli”; è ora il momento di essere “cittadini consapevolmente responsabili e partecipi”. Infatti, mentre una parte della nazione è stata praticamente immobile nella contemplazione della propria indignazione, limitandosi quasi esclusivamente alla fase della denuncia e dell’urlo “munchiano”, un’altra parte, più agguerrita e scaltra anche, ne ha approfittato per recidere le radici più profonde della ”collera” e seppellirle in una fossa comune insieme all’etica, al pudore, all’impegno civile.

In nessuna democrazia un candidato alle elezioni politiche, pluriindagato e condannato per reati anche gravi, avrebbe impunemente potuto dire che la Magistratura è peggiore della mafia, senza creare un movimento popolare di forte dissenso e di profonda rabbia civile.  In Italia questo è potuto succedere grazie a quel “concorso esterno” in associazione mafiosa che noi definiamo “cultura mafiosa”, tipica della “massa grigia” che configura quella “zona grigia” per la quale si è creata una ambigua complicità tra il silenzio colpevole del cittadino e l’agire spregiudicato, illegale e violento, delle cosche mafiose.

Le mafie in questi ultimi anni si sono evolute, divenendo più corrosive e pericolose; queste sono state capaci di infiltrarsi nei settori dell’economia, abili a confondere la legalità con l’illegalità, amalgamando queste due antitetiche espressioni o realtà. Prendiamo qualche esempio: pensiamo, in primis, alla legge, che il Parlamento dovrebbe approvare, relativa alla confisca dei beni dei “corrotti” e la loro utilizzazione sociale. Questa legge è stata abbandonata già diversi anni fa e pretende dagli scaffali, dove essa è relegata, di tornare in aula e di essere approvata (speriamo che lo faccia il nuovo parlamento a tutt’oggi ancora non operativo!).

 Con la Carovana internazionale antimafie vogliamo dare una risposta di civiltà e di partecipazione a quanti distruggono i beni comuni o le volontà referendarie di 27 milioni di italiani proprio sui beni comuni, come l’acqua, la giustizia, l’ambiente e il paesaggio con le questioni legate all’energia e al nucleare. Pensiamo, inoltre, all’incendio certamente camorristico che ha distrutto a Bagnoli  Città della Scienza (autentico polo scientifico d’eccellenza in Italia), e a quanti, poi, praticano l’usura come strumento di volgare violenza e di  grossolana sopraffazione. Di qui, ha origine e senso il motivo per cui chiediamo che vengano restituiti ai cittadini tutti quei miliardi di euro (circa 500) che le mafie e i corrotti sottraggono alla qualità delle nostre vite.

La Carovana internazionale antimafie racconta nel suo tour le storie delle cooperative che gestiscono i beni confiscati o il ruolo incisivo di amministratori virtuosi che riescono a migliorare le loro comunità.

Proprio perché sconfiggere l’ economia illegale significa più giustizia sociale, maggiore e più cospicua perequazione fra le classi sociali, più lavoro per tutti, consistente politica di inclusione delle “genti” migranti sul nostro territorio nazionale e regionale (con casa e lavoro da mettere a disposizione con alacre e civilmente composta generosità, anche per perequare gli sforzi e l’impegno volontaristici di quanti, individualmente o collettivamente, stanno sostituendo lo Stato sordo e incapace di capire che gli immigrati per noi italiani sono un valore aggiunto), proprio per queste e mille altre ragioni contigue e simili noi di Libera ribadiamo il valore civile e il significato politico-culturale dello slogan della Carovana internazionale antimafie del 2013 – Se sai contare, comincia a camminare☺

segreteria regionale di Libera Molise

 

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