Una banda per socializzare. Quando Musica ed “Empatia” s’incontrano..
15 Settembre 2017
laFonteTV (3191 articles)
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Una banda per socializzare. Quando Musica ed “Empatia” s’incontrano..

I nostri ragazzi sono in cerca di esempi.

Una comunità viva, che tiene alla crescita culturale e sociale dei propri componenti, deve, necessariamente, decidere cosa fare. Tutte le istituzioni dovrebbero farlo di concerto, affinché tutti, all’unisono, si occupino delle nuove generazioni facendo trasparire l’attenzione, la cura, la passione per ciò che ci appartiene e che abbiamo il dovere di trasmettere. Inutile sottolineare ciò che invece accade oggi, sotto gli occhi di tutti: deleghiamo gli altri per l’educazione e la formazione dei nostri figli, ogni istituzione presente in comunità dice, e sostiene, l’esatto contrario dell’altra. Uno [ot-link url="https://www.youtube.com/watch?v=HCaFGPVRwnA&t=3s"]psicologo dell’età evolutiva (dott. Ezio Aceti)[/ot-link], senza prendere posizione in merito, afferma che prima i ragazzi avevano un’altra percezione dell’essere bambino, adolescente, adulto poiché tutti sostenevano gli stessi messaggi educativi (la famiglia, la scuola, il parroco, ecc.), messaggi che oggi vengono sottaciuti, o quanto meno, distorti poiché la famiglia (che spesso non c’è) dice una cosa, la scuola ne dice un’altra, il prete un’altra ancora… I ragazzi di oggi ne escono frastornati rifiutandosi di crescere e comunque vivono nel disagio che questa confusione genera.

Larino riscopre l’armonia di “concertare insieme”. Una banda musicale fortemente voluta da un gruppo di genitori e dedicata a Don Luigi.

Consapevoli di tutto ciò descritto in premessa, un gruppo di genitori della comunità larinese ha sentito l’esigenza di mettere un punto fermo intorno all’adolescente della nostra realtà attraverso ciò che ancora ha una attrattiva: la divisa e la musica.

Rinasce così nell’ottobre 2010 la banda musicale, con le majorettes, intitolata al compianto Don Luigi Marcangione. Con questa operazione abbiamo commemorato la figura del sacerdote don Luigi, esempio raro di accoglienza incondizionata, e abbiamo costituito un altro nucleo di aggregazione per Larino. I ragazzi, attratti dalla musica, sono sempre seguiti con amorevole attenzione, replicando lo stile “famiglia” perché, prima di essere Associazione Culturale di tipo musicale, siamo Famiglie che hanno deciso di camminare insieme nel segno della musica. Ecco! La musica, una forma di arte che eleva sia chi la produce, sia chi ne fruisce. Anche con la musica, i nostri figli hanno imparato a camminare insieme, a rispettare le regole e i tempi dell’altro. I piatti o il rullante sono strumenti musicali importanti, così come la tromba o il sax perché, al di là di ogni assolo, c’è l’armonia del concertare insieme.

Non solo musica, nella banda si impara a prendersi cura dell’altro

Siamo consapevoli che con l’arrivo degli studi universitari i ragazzi abbandoneranno l’ambiente della banda (non tutti in verità) per proiettarsi nel proprio futuro, ma siamo anche consapevoli che porteranno con loro un bagaglio di conoscenze e di regole e che, agli occhi dei più, saranno ragazzi a modo, onesti e generosi. Questo è il risultato, non della nostra Associazione, ma di un sistema musicale gestito da insegnanti e da genitori che si prendono cura dei ragazzi. Il prendersi cura, gratuito ed incondizionato, è il segreto di questa nostra realtà. Il nostro sistema musicale denominato oggi Don Luigi M. Aster Band è allocato presso i locali del vecchio seminario diocesano con vista sulla Cattedrale dove il Maestro Roberto Di Carlo insegna il “prendersi cura”. Questo insegnamento ha, di conseguenza, coinvolto i ragazzi più maturi, anche da un punto di vista musicale, diventando loro stessi docenti dei più piccoli. Altri ancora vengono a chiedere di poter suonare uno strumento, di poter suonare in banda, di poter far parte di una sinfonia. Il maestro Roberto, anche attraverso i rimproveri (oggi quasi una eresia), cerca di far passare tutti i concetti dello stare insieme e alla fine, concertando con tutti i componenti, fa deliziare le orecchie di chi ascolta.

Un lungo percorso all’insegna del “ce la faremo”

Abbiamo raggiunto traguardi inaspettati, esperienze vissute, che porteremo nei nostri ricordi come il raduno di Roma con Papa Benedetto XVI, come gli spettacoli serali, tra i quali i concerti di capodanno presso la nostra Cattedrale, e anche l’ esperienza, che da qualche anno viviamo da attori protagonisti, con i Misteri di Campobasso. Tanti aneddoti ci portiamo come esperienza, tante difficoltà vissute e partecipate, ma anche, purtroppo, qualche insuccesso. Siamo però consapevoli che anche il più terribile fallimento, quello irrimediabile è di gran lunga preferibile al non averci provato. La nostra forza sta nel motto “ce la faremo” coniato dal maestro Roberto e ce la dobbiamo fare per il bene dei nostri ragazzi e per il benessere della nostra comunità.

Obiettivo: inaugurare la scuola di musica “Empatia”

A breve apriremo una scuola di musica vera e propria che prenderà il nome di Empatia. I migliori docenti che il territorio offre dovranno trasmettere, a chi ama la musica, l’amore per il bello! Le persone passano ma nel frattempo hanno seminato, le strutture si deteriorano e potranno essere ristrutturate, i ricordi svaniscono ma lasciano traccia nelle nuove generazioni che dovranno far germogliare i propri talenti. Il bello è esercitare una passione e condividerla con gli altri! Educare al bello è, paradossalmente, contagioso perché ci rende attori protagonisti di una comunità che sogna e che vuole regalare “sogni realizzabili” alle nuove generazioni.☺

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