Solo un anno fa Bonefro era costretta a subire il commissario perché le liste uscenti (maggioranza e opposizione) non erano riuscite a clonarsi e lo sparuto gruppo di Giovani per Bonefro, senza appartenenza partitica, ma disposti a dare il buon giorno e togliersi il cappello davanti a chiunque mostrava interesse per loro, non raggiungeva il primo dei due quorum indispensabile per ereditare la fascia tricolore.
Acqua passata, ma non perduta. Il lungo inverno ha fatto zampillare tre liste, mentre una quarta è rimasta informe sotto la superficie, in parte perdendosi e in parte ingrossando e ingrassando quanto si andava costituendo. Troppa grazia Sant’Antonio!
Le formazioni sono scese in campo, l’inizio è stato fischiato (in tutti i sensi), due sono partite, la terza è rimasta al palo. Sarà perché non si è sciolta la stretta di mano, ma si è presentata per non essere votata! Potrebbe diventare perciò la valvola di sfogo per i delusi: certo sarebbe di pessimo gusto costringerli a giocare controvoglia.
Delle due ufficialmente in lizza la prima si è dichiarata onnicomprensiva, nel senso che dentro ci convivono tutte le posizioni e ognuno può essere una valida carta da giocare al momento opportuno, della serie “dimmi chi abbiamo davanti e ti dirò chi andrà a rappresentarci”. Nella lista non tutti sono indigeni e sarà per questo che alcuni nomi sono misteriosamente scomparsi dai facsimili. La seconda si è dichiarata di centrosinistra anche se i brandelli di partito sopravvissuti guardano a debita distanza e senza impegno; aspettano di leggere i risultati prima di eventualmente riconoscerli come figli spuri di un trascorso sinistro.
Tra un candidato sindaco che parla come nei verbali dei carabinieri: “a domanda risponde” e uno che si avvale della facoltà di non rispondere, gli adepti hanno cominciato a fare incetta di promesse tra parenti, amici e amici degli amici. E la gente si è fatta così furba che il proprio voto non lo nega a nessuno. Se si sommassero tutte le certezze avute dagli aspiranti, la popolazione votante arriverebbe a decuplicarsi.
Per evitare la censura del direttore che mi ha chiesto di non azzardare previsioni e non dare indicazioni di voto, mi auguro solo che vinca chi ha più tempo e passione da dedicare ai cittadini, considerando che il bene del paese passa attraverso lo sviluppo, favorendo l’arrivo e l’integrazione di immigrati e non per altruismo, ma per convenienza, perché la diminuzione di persone porta alla chiusura di scuole e attività commerciali, tanto per iniziare, e poi per la vivibilità, favorendo battaglie dalla ricostruzione all’acqua pubblica, dall’arredo urbano alla convenienza di avere la residenza a Bonefro.
In attesa di vedere quale sorpresa riserva l’uovo di pasqua, mi congedo speranzoso.
S.o.S.
Solo un anno fa Bonefro era costretta a subire il commissario perché le liste uscenti (maggioranza e opposizione) non erano riuscite a clonarsi e lo sparuto gruppo di Giovani per Bonefro, senza appartenenza partitica, ma disposti a dare il buon giorno e togliersi il cappello davanti a chiunque mostrava interesse per loro, non raggiungeva il primo dei due quorum indispensabile per ereditare la fascia tricolore.
Acqua passata, ma non perduta. Il lungo inverno ha fatto zampillare tre liste, mentre una quarta è rimasta informe sotto la superficie, in parte perdendosi e in parte ingrossando e ingrassando quanto si andava costituendo. Troppa grazia Sant’Antonio!
Le formazioni sono scese in campo, l’inizio è stato fischiato (in tutti i sensi), due sono partite, la terza è rimasta al palo. Sarà perché non si è sciolta la stretta di mano, ma si è presentata per non essere votata! Potrebbe diventare perciò la valvola di sfogo per i delusi: certo sarebbe di pessimo gusto costringerli a giocare controvoglia.
Delle due ufficialmente in lizza la prima si è dichiarata onnicomprensiva, nel senso che dentro ci convivono tutte le posizioni e ognuno può essere una valida carta da giocare al momento opportuno, della serie “dimmi chi abbiamo davanti e ti dirò chi andrà a rappresentarci”. Nella lista non tutti sono indigeni e sarà per questo che alcuni nomi sono misteriosamente scomparsi dai facsimili. La seconda si è dichiarata di centrosinistra anche se i brandelli di partito sopravvissuti guardano a debita distanza e senza impegno; aspettano di leggere i risultati prima di eventualmente riconoscerli come figli spuri di un trascorso sinistro.
Tra un candidato sindaco che parla come nei verbali dei carabinieri: “a domanda risponde” e uno che si avvale della facoltà di non rispondere, gli adepti hanno cominciato a fare incetta di promesse tra parenti, amici e amici degli amici. E la gente si è fatta così furba che il proprio voto non lo nega a nessuno. Se si sommassero tutte le certezze avute dagli aspiranti, la popolazione votante arriverebbe a decuplicarsi.
Per evitare la censura del direttore che mi ha chiesto di non azzardare previsioni e non dare indicazioni di voto, mi auguro solo che vinca chi ha più tempo e passione da dedicare ai cittadini, considerando che il bene del paese passa attraverso lo sviluppo, favorendo l’arrivo e l’integrazione di immigrati e non per altruismo, ma per convenienza, perché la diminuzione di persone porta alla chiusura di scuole e attività commerciali, tanto per iniziare, e poi per la vivibilità, favorendo battaglie dalla ricostruzione all’acqua pubblica, dall’arredo urbano alla convenienza di avere la residenza a Bonefro.
In attesa di vedere quale sorpresa riserva l’uovo di pasqua, mi congedo speranzoso.
Solo un anno fa Bonefro era costretta a subire il commissario perché le liste uscenti (maggioranza e opposizione) non erano riuscite a clonarsi e lo sparuto gruppo di Giovani per Bonefro, senza appartenenza partitica, ma disposti a dare il buon giorno e togliersi il cappello davanti a chiunque mostrava interesse per loro, non raggiungeva il primo dei due quorum indispensabile per ereditare la fascia tricolore.
Acqua passata, ma non perduta. Il lungo inverno ha fatto zampillare tre liste, mentre una quarta è rimasta informe sotto la superficie, in parte perdendosi e in parte ingrossando e ingrassando quanto si andava costituendo. Troppa grazia Sant’Antonio!
Le formazioni sono scese in campo, l’inizio è stato fischiato (in tutti i sensi), due sono partite, la terza è rimasta al palo. Sarà perché non si è sciolta la stretta di mano, ma si è presentata per non essere votata! Potrebbe diventare perciò la valvola di sfogo per i delusi: certo sarebbe di pessimo gusto costringerli a giocare controvoglia.
Delle due ufficialmente in lizza la prima si è dichiarata onnicomprensiva, nel senso che dentro ci convivono tutte le posizioni e ognuno può essere una valida carta da giocare al momento opportuno, della serie “dimmi chi abbiamo davanti e ti dirò chi andrà a rappresentarci”. Nella lista non tutti sono indigeni e sarà per questo che alcuni nomi sono misteriosamente scomparsi dai facsimili. La seconda si è dichiarata di centrosinistra anche se i brandelli di partito sopravvissuti guardano a debita distanza e senza impegno; aspettano di leggere i risultati prima di eventualmente riconoscerli come figli spuri di un trascorso sinistro.
Tra un candidato sindaco che parla come nei verbali dei carabinieri: “a domanda risponde” e uno che si avvale della facoltà di non rispondere, gli adepti hanno cominciato a fare incetta di promesse tra parenti, amici e amici degli amici. E la gente si è fatta così furba che il proprio voto non lo nega a nessuno. Se si sommassero tutte le certezze avute dagli aspiranti, la popolazione votante arriverebbe a decuplicarsi.
Per evitare la censura del direttore che mi ha chiesto di non azzardare previsioni e non dare indicazioni di voto, mi auguro solo che vinca chi ha più tempo e passione da dedicare ai cittadini, considerando che il bene del paese passa attraverso lo sviluppo, favorendo l’arrivo e l’integrazione di immigrati e non per altruismo, ma per convenienza, perché la diminuzione di persone porta alla chiusura di scuole e attività commerciali, tanto per iniziare, e poi per la vivibilità, favorendo battaglie dalla ricostruzione all’acqua pubblica, dall’arredo urbano alla convenienza di avere la residenza a Bonefro.
In attesa di vedere quale sorpresa riserva l’uovo di pasqua, mi congedo speranzoso.
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.