Brandelli di democrazia
1 Settembre 2020
laFonteTV (3191 articles)
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Brandelli di democrazia

Ho la sensazione che la pur generosa conferenza stampa di sabato 8 agosto sarà uno dei tanti starnuti utilizzati ad arte da chi…”. Così scriveva un capobastone molisano alla vigilia del secondo incontro sul diritto alla salute nel Molise che abbiamo indetto come rivista. Il soggetto in questione, ritrovatosi ad essere assessore regionale e vicepresidente, anziché affrontare i problemi faceva tavoli, riducendo i luoghi istituzionali a falegnameria, come abbiamo avuto modo di sottolineare a suo tempo! Nella fretta di esternare aveva sbagliato chat e così il puparo (perché ci sono ancora troppi burattini nelle amministrazioni) ha mostrato che la miopia politica non è una caratteristica solo della destra.

Proviamo brevemente a ricapitolare il nostro cammino che cerca di strappare brandelli di democrazia a questo sistema.

Capitolo primo

Il Ministero della Salute, a seguito della pandemia, che tutti abbiamo sofferto, ritiene giusto e opportuno che si costituisca una rete nazionale di centri covid. Poiché l’ospedale di Larino ha tutti i requisiti, come rivista insieme alla diocesi di Termoli-Larino e le chiese battiste di Campobasso e Ripabottoni indiciamo una partecipatissima conferenza stampa per il 6 giugno perché il progetto del commissario alla sanità del Molise, che va in quella direzione, riceva sostegno e visibilità. Il consiglio regionale è favorevole anche se il presidente della giunta, tale Donato Toma, riesce a far astenere la maggioranza di governo (eccetto Iorio) promettendo in premio un assessorato a chi avrebbe scodinzolato meglio! Ci furono 11 voti a favore, 8 astensioni e 2 che pensarono bene di non presentarsi. Per la cronaca, poiché i consiglieri si comportarono tutti in modo superlativo, nell’imbarazzo di individuare il migliore, l’assessorato fu dato ad un esterno.

Dunque il centro covid a Larino lo vuole il territorio con i suoi innumerevoli sindaci che sottoscrivono, lo vuole il consiglio regionale, lo vuole il commissario alla sanità, lo prevede il Ministero, dovrebbe essere cosa fatta e invece nella notte viene spedito a Roma dall’ineffabile Toma un secondo progetto non in linea con la richiesta della popolazione e in contraddizione con le linee ministeriali. Quella che in democrazia dovrebbe essere carta straccia risulta vincente e così i già affollati e ingestibili ospedali si ritroveranno a dover funzionare anche da centri covid, Dio non voglia, riesplodesse di nuovo la pandemia.

Capitolo secondo

Persa questa battaglia, ma non rassegnati al pasticcio che il Ministero della salute legittima contro le sue stesse indicazioni, indiciamo per l’8 agosto una nuova conferenza stampa non solo per ribadire la necessità che l’ospedale di Larino sia centro covid ma soprattutto per chiedere il potenziamento dei servizi socio-sanitari in modo da dare impulso alla prevenzione e alla cura del territorio. “Il Molise, scrivevamo, ha le caratteristiche sociali e ambientali per essere luogo di sperimentazione di una nuova e moderna sanità che abbia nella prevenzione e nel territorio il suo baricentro”. Anche questa conferenza stampa, grazie ai relatori, ha avuto un grande impatto mediatico, nonostante i mestatori la ritenessero “uno dei tanti starnuti”.

Capitolo terzo

La prossima tappa sarà un convegno che avrà come interlocutori i sindaci per discutere con loro, attraverso i suggerimenti di persone qualificate, su come tutelare e valorizzare il territorio preservando la salute dei cittadini. Gli ospedali dovranno rimanere l’estrema ratio nella cura delle persone, ma naturalmente devono essere in grado di rispondere ai bisogni e perciò vanno “bonificati e sanificati” per evitare che si entri vivi e si esca con i piedi in avanti!☺

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