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cavalli e cavalieri | La Fonte TV
Nato per servir lo potente di turno
s’inchina e volteggia al suo apparire
lo scranno non lascia quando ti liscia
eppur si è dimesso per esser promosso
come uno dei tanti salta fosso
ora che in Giunta è entrato, il sorriso ha ritrovato
vade retro opposizione non si confà al Nicolone
che giocherellone e bighellonando ha fatto fessi tutti quanti
erano in molti in sala d’attesa
ma il Cavalier li ha indotti alla resa
con un sol botto la marghe…ruta ha rotto
e oplà è andato di là abbracciando Miguel Barbapapà
a robertino lasciato solo solino ha strappato pure Franceschino
che non ci ha pensato un attimino a salutare i brutti piddini.
Ora si sollazzano gioiosi alla corte di un re facoltoso
troppo sinistri, tetri e tristi questi ex-comunisti
vuoi metter l’allegria della nuova compagnia
si danza, spande e spende alla faccia di chi si risente
macchina blu, seggiola grande ma per lo specchio resta un birbante
per qualcuno voltagabbana ma per lui niente di strano
ora insegue bietole e polli con vere e proprie spese folli
ma da cortese maggiordomo regge la sporta al Re nostromo
poco ci piglia tra campi e trattori lui che è buon cacciatore
preferisce il patronato dove coltiva l’elettorato
e corre di qua corre di là che gli gira la testa e non sa quel che fa
in consiglio resta muto e silente assiste il re che mesta
scruta e ammicca a destra e manca da perfetto saltimbanco
il vestito è bello e pronto, per sfilar da Presidente
già passeggia sotto l’Ente dove vuol tornar a amministrar
ma Rosario lì appostato l’imboscata ha preparato
e quatto quatto zitto zitto al Cavalier vuol far fritto
il nostro chiama l’arcicaccia per schivare la minaccia
contro l’anziano di San Giuliano accorre lesto il Vitagliano
costui è lento e pure una lagna meglio Nicola a Palazzo Magno
w i cavalli e i destrieri che non sbagliano mai il giusto sentiero
Il Brigante del Matese
Nato per servir lo potente di turno
s’inchina e volteggia al suo apparire
lo scranno non lascia quando ti liscia
eppur si è dimesso per esser promosso
come uno dei tanti salta fosso
ora che in Giunta è entrato, il sorriso ha ritrovato
vade retro opposizione non si confà al Nicolone
che giocherellone e bighellonando ha fatto fessi tutti quanti
erano in molti in sala d’attesa
ma il Cavalier li ha indotti alla resa
con un sol botto la marghe…ruta ha rotto
e oplà è andato di là abbracciando Miguel Barbapapà
a robertino lasciato solo solino ha strappato pure Franceschino
che non ci ha pensato un attimino a salutare i brutti piddini.
Ora si sollazzano gioiosi alla corte di un re facoltoso
troppo sinistri, tetri e tristi questi ex-comunisti
vuoi metter l’allegria della nuova compagnia
si danza, spande e spende alla faccia di chi si risente
macchina blu, seggiola grande ma per lo specchio resta un birbante
per qualcuno voltagabbana ma per lui niente di strano
ora insegue bietole e polli con vere e proprie spese folli
ma da cortese maggiordomo regge la sporta al Re nostromo
poco ci piglia tra campi e trattori lui che è buon cacciatore
preferisce il patronato dove coltiva l’elettorato
e corre di qua corre di là che gli gira la testa e non sa quel che fa
in consiglio resta muto e silente assiste il re che mesta
scruta e ammicca a destra e manca da perfetto saltimbanco
il vestito è bello e pronto, per sfilar da Presidente
già passeggia sotto l’Ente dove vuol tornar a amministrar
ma Rosario lì appostato l’imboscata ha preparato
e quatto quatto zitto zitto al Cavalier vuol far fritto
il nostro chiama l’arcicaccia per schivare la minaccia
contro l’anziano di San Giuliano accorre lesto il Vitagliano
costui è lento e pure una lagna meglio Nicola a Palazzo Magno
w i cavalli e i destrieri che non sbagliano mai il giusto sentiero
Il Brigante del Matese
cavalli e cavalieri
Nato per servir lo potente di turno
s’inchina e volteggia al suo apparire
lo scranno non lascia quando ti liscia
eppur si è dimesso per esser promosso
come uno dei tanti salta fosso
ora che in Giunta è entrato, il sorriso ha ritrovato
vade retro opposizione non si confà al Nicolone
che giocherellone e bighellonando ha fatto fessi tutti quanti
erano in molti in sala d’attesa
ma il Cavalier li ha indotti alla resa
con un sol botto la marghe…ruta ha rotto
e oplà è andato di là abbracciando Miguel Barbapapà
a robertino lasciato solo solino ha strappato pure Franceschino
che non ci ha pensato un attimino a salutare i brutti piddini.
Ora si sollazzano gioiosi alla corte di un re facoltoso
troppo sinistri, tetri e tristi questi ex-comunisti
vuoi metter l’allegria della nuova compagnia
si danza, spande e spende alla faccia di chi si risente
macchina blu, seggiola grande ma per lo specchio resta un birbante
per qualcuno voltagabbana ma per lui niente di strano
ora insegue bietole e polli con vere e proprie spese folli
ma da cortese maggiordomo regge la sporta al Re nostromo
poco ci piglia tra campi e trattori lui che è buon cacciatore
preferisce il patronato dove coltiva l’elettorato
e corre di qua corre di là che gli gira la testa e non sa quel che fa
in consiglio resta muto e silente assiste il re che mesta
scruta e ammicca a destra e manca da perfetto saltimbanco
il vestito è bello e pronto, per sfilar da Presidente
già passeggia sotto l’Ente dove vuol tornar a amministrar
ma Rosario lì appostato l’imboscata ha preparato
e quatto quatto zitto zitto al Cavalier vuol far fritto
il nostro chiama l’arcicaccia per schivare la minaccia
contro l’anziano di San Giuliano accorre lesto il Vitagliano
costui è lento e pure una lagna meglio Nicola a Palazzo Magno
w i cavalli e i destrieri che non sbagliano mai il giusto sentiero
Il Brigante del Matese
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