Continueremo a dialogare
Mamma,
questo non è l’ultimo saluto.
Ogni mattina avrò un pensiero per te,
nel dare il saluto al nuovo giorno
mentre chiedo la benedizione del Signore.
Non è l’ultimo saluto,
poiché noi, noi continueremo a dialogare,
con le parole misurate di sempre.
Sotto il cielo azzurro di un giorno di primavera
lasci, per l’ultima volta, la tua casa, piccolo fortino
da cui, sentinella silenziosa, vegliavi sui nostri percorsi.
Nei giorni buoni. Nei giorni meno buoni.
Lasci la casa che tenevi come gioiellino,
lasci quei fiori che curavi come cose preziose,
lasci quei muri che hai profumato di primavera.
Tu che sei stata la nostra primavera.
Mamma “primavera”, nonna “primavera”, zia “primavera”,
“primavera” per vicini di casa, amici, persone che t’han conosciuta.
Te ne vai. In un giorno di primavera.
Lasciandoci più poveri, confusi.
Oggi ho indossato una camicia nuova
affinché tu non abbia a rimproverarmi
come facevi talvolta, quando ero trascurato nel vestire
e mi pesava anche cambiare la camicia.
Hai tagliato e cucito i pantaloni che indossavo da bambino,
m’hai riattaccato i bottoni a centinaia,
rimesso a posto i colletti delle camicie.
Tu e la tua macchina da cucire, amiche inseparabili.
Senza dire una sola volta
“Sono stanca” oppure “Non ho voglia di farlo”.
E quando, affaticato da antiche stanchezze
tornavo al nido,
trovavi parole che davano pace.
T’abbiamo vista invecchiare piano piano,
tu un tempo così energica e reattiva.
Come, un po’ alla volta, invecchieremo noi.
La macchina da cucire ora riposa.
Mamma,
questo, questo non è l’ultimo saluto.
Continueremo a dialogare.
Continueremo a dialogare, con il tono, pacato, di sempre.
Porteremo con noi il ricordo di nonna Laura,
delle cose buone che ci ha trasmesso,
dei momenti belli di cui ci ha fatto dono.
Che la memoria di lei ci aiuti a proseguire
con dignità e coraggio.
Dignità e coraggio che, certo, non le sono mancati.