Due indimenticabili giorni sui passi di Francesco, la cui lezione sulla fratellanza umana è sempre attuale, e oggi più attuale che mai… Sono quelli che hanno trascorso i 5400 alunni e docenti, provenienti da tutte le regioni d’Italia, delle “100 scuole per la pace e la fraternità”, che hanno preso parte al Meeting Nazionale per la Pace, che si è svolto ad Assisi il 15 e 16 aprile scorsi.
Ogni scuola ha inizialmente partecipato ad uno dei “Laboratori delle parole e delle idee”, illustrando i risultati di un anno di lavoro su alcune delle sfide cruciali del nostro tempo. Così la prima mattinata è volata, tra presentazioni di PowerPoint e di locandine, di video e di interviste, tra intermezzi musicali e toccanti testimonianze – come quella del ragazzo promotore del “Comitato 3 ottobre”, per l’istituzione di una “Giornata della Memoria e dell’Accoglienza” in cui ricordare le novemila vittime del Mediterraneo.
Il percorso di educazione alla cittadinanza glocale è proseguito nel pomeriggio, davanti alla Basilica Superiore, all’apertura del “Giardino della Memoria”, con i suoi tre allestimenti: una croce realizzata con del filo spinato proveniente dal muro di Berlino; una stele armena risalente al 1308, in ricordo del genocidio di un milione e mezzo di armeni, trucidati tra il 1915 e il 1916 nel silenzio internazionale; una semplice barca di legno, che commemora tutti coloro che sono annegati in mare alla ricerca di una patria. Una barca grande più o meno come il gommone che ha trasportato Sira, un giovane rifugiato, il quale ha rievocato la sua incredibile odissea: la fuga dalle atrocità della guerra scoppiata in Mali nel 2012, l’attraversamento del deserto, la schiavizzazione in Libia, la rischiosa traversata su un gommone carico di un centinaio di persone, l’approdo alla salvezza in un centro per rifugiati a Roma. Dopo il suo racconto, solo l’incomparabile bellezza degli affreschi di Giotto nella Basilica Superiore ha avuto un effetto rasserenante…
E sempre la Basilica Superiore è stata lo scenario dell’incontro serale, intitolato “Vinci l’indifferenza” e culminato nell’incisivo intervento del missionario comboniano Alex Zanotelli, che, invitando al disarmo e all’accoglienza, è riuscito forse meglio di chiunque altro a fare breccia nell’involucro di indifferenza in cui viviamo.
La (mini) Marcia della Pace da Santa Maria degli Angeli ad Assisi, una sorta di prova generale di quella prevista in partenza da Perugia per il 9 ottobre p.v., ha concluso il Meeting sabato mattina, confluendo nella piazza antistante la Basilica Inferiore, trasformata nell’aula più grande d’Italia (con tanto di banchi e lavagna!) per accogliere l’assemblea plenaria “La scuola ci ha fatto diventare amici”. Il ‘pensierino’ di un bimbo di una delle tante scuole in cui ogni giorno si lavora per costruire un’Italia, un’Europa e un futuro migliori si è così intrecciato all’altro slogan “Abbattiamo i muri”, stampato sull’enorme striscione che apriva l’interminabile corteo delle scuole in arrivo nella piazza. Uno spazio è stato dedicato anche a Giulio Regeni e, in particolare, alla sua testimonianza d’impegno, passione e partecipazione, maturata nella comunità di Fiumicello e nel Governo dei Giovani, di cui era stato eletto sindaco a 13 anni.
Ma il ricordo di questa intensa manifestazione che rimarrà forse più a lungo nel cuore è l’immagine della lunghissima bandiera della pace increspata dal vento, con Blowing in the wind di Bob Dylan in sottofondo: “Sì, e quante volte un uomo può girare la testa / fingendo di non vedere? / La risposta, amico, vola via nel vento / La risposta vola via nel vento”. ☺
Due indimenticabili giorni sui passi di Francesco, la cui lezione sulla fratellanza umana è sempre attuale, e oggi più attuale che mai… Sono quelli che hanno trascorso i 5400 alunni e docenti, provenienti da tutte le regioni d’Italia, delle “100 scuole per la pace e la fraternità”, che hanno preso parte al Meeting Nazionale per la Pace, che si è svolto ad Assisi il 15 e 16 aprile scorsi.
Ogni scuola ha inizialmente partecipato ad uno dei “Laboratori delle parole e delle idee”, illustrando i risultati di un anno di lavoro su alcune delle sfide cruciali del nostro tempo. Così la prima mattinata è volata, tra presentazioni di PowerPoint e di locandine, di video e di interviste, tra intermezzi musicali e toccanti testimonianze – come quella del ragazzo promotore del “Comitato 3 ottobre”, per l’istituzione di una “Giornata della Memoria e dell’Accoglienza” in cui ricordare le novemila vittime del Mediterraneo.
Il percorso di educazione alla cittadinanza glocale è proseguito nel pomeriggio, davanti alla Basilica Superiore, all’apertura del “Giardino della Memoria”, con i suoi tre allestimenti: una croce realizzata con del filo spinato proveniente dal muro di Berlino; una stele armena risalente al 1308, in ricordo del genocidio di un milione e mezzo di armeni, trucidati tra il 1915 e il 1916 nel silenzio internazionale; una semplice barca di legno, che commemora tutti coloro che sono annegati in mare alla ricerca di una patria. Una barca grande più o meno come il gommone che ha trasportato Sira, un giovane rifugiato, il quale ha rievocato la sua incredibile odissea: la fuga dalle atrocità della guerra scoppiata in Mali nel 2012, l’attraversamento del deserto, la schiavizzazione in Libia, la rischiosa traversata su un gommone carico di un centinaio di persone, l’approdo alla salvezza in un centro per rifugiati a Roma. Dopo il suo racconto, solo l’incomparabile bellezza degli affreschi di Giotto nella Basilica Superiore ha avuto un effetto rasserenante…
E sempre la Basilica Superiore è stata lo scenario dell’incontro serale, intitolato “Vinci l’indifferenza” e culminato nell’incisivo intervento del missionario comboniano Alex Zanotelli, che, invitando al disarmo e all’accoglienza, è riuscito forse meglio di chiunque altro a fare breccia nell’involucro di indifferenza in cui viviamo.
La (mini) Marcia della Pace da Santa Maria degli Angeli ad Assisi, una sorta di prova generale di quella prevista in partenza da Perugia per il 9 ottobre p.v., ha concluso il Meeting sabato mattina, confluendo nella piazza antistante la Basilica Inferiore, trasformata nell’aula più grande d’Italia (con tanto di banchi e lavagna!) per accogliere l’assemblea plenaria “La scuola ci ha fatto diventare amici”. Il ‘pensierino’ di un bimbo di una delle tante scuole in cui ogni giorno si lavora per costruire un’Italia, un’Europa e un futuro migliori si è così intrecciato all’altro slogan “Abbattiamo i muri”, stampato sull’enorme striscione che apriva l’interminabile corteo delle scuole in arrivo nella piazza. Uno spazio è stato dedicato anche a Giulio Regeni e, in particolare, alla sua testimonianza d’impegno, passione e partecipazione, maturata nella comunità di Fiumicello e nel Governo dei Giovani, di cui era stato eletto sindaco a 13 anni.
Ma il ricordo di questa intensa manifestazione che rimarrà forse più a lungo nel cuore è l’immagine della lunghissima bandiera della pace increspata dal vento, con Blowing in the wind di Bob Dylan in sottofondo: “Sì, e quante volte un uomo può girare la testa / fingendo di non vedere? / La risposta, amico, vola via nel vento / La risposta vola via nel vento”. ☺
“La scuola ci ha fatto diventare amici”. E' il 'pensierino' di un bimbo di una delle tante scuole in cui ogni giorno si lavora per costruire un’Italia, un’Europa e un futuro migliori che si è intrecciato all'altro slogan “Abbattiamo i muri”, stampato sull'enorme striscione che apriva l'interminabile corteo delle scuole in arrivo nella piazza di Assisi.
Due indimenticabili giorni sui passi di Francesco, la cui lezione sulla fratellanza umana è sempre attuale, e oggi più attuale che mai… Sono quelli che hanno trascorso i 5400 alunni e docenti, provenienti da tutte le regioni d’Italia, delle “100 scuole per la pace e la fraternità”, che hanno preso parte al Meeting Nazionale per la Pace, che si è svolto ad Assisi il 15 e 16 aprile scorsi.
Ogni scuola ha inizialmente partecipato ad uno dei “Laboratori delle parole e delle idee”, illustrando i risultati di un anno di lavoro su alcune delle sfide cruciali del nostro tempo. Così la prima mattinata è volata, tra presentazioni di PowerPoint e di locandine, di video e di interviste, tra intermezzi musicali e toccanti testimonianze – come quella del ragazzo promotore del “Comitato 3 ottobre”, per l’istituzione di una “Giornata della Memoria e dell’Accoglienza” in cui ricordare le novemila vittime del Mediterraneo.
Il percorso di educazione alla cittadinanza glocale è proseguito nel pomeriggio, davanti alla Basilica Superiore, all’apertura del “Giardino della Memoria”, con i suoi tre allestimenti: una croce realizzata con del filo spinato proveniente dal muro di Berlino; una stele armena risalente al 1308, in ricordo del genocidio di un milione e mezzo di armeni, trucidati tra il 1915 e il 1916 nel silenzio internazionale; una semplice barca di legno, che commemora tutti coloro che sono annegati in mare alla ricerca di una patria. Una barca grande più o meno come il gommone che ha trasportato Sira, un giovane rifugiato, il quale ha rievocato la sua incredibile odissea: la fuga dalle atrocità della guerra scoppiata in Mali nel 2012, l’attraversamento del deserto, la schiavizzazione in Libia, la rischiosa traversata su un gommone carico di un centinaio di persone, l’approdo alla salvezza in un centro per rifugiati a Roma. Dopo il suo racconto, solo l’incomparabile bellezza degli affreschi di Giotto nella Basilica Superiore ha avuto un effetto rasserenante…
E sempre la Basilica Superiore è stata lo scenario dell’incontro serale, intitolato “Vinci l’indifferenza” e culminato nell’incisivo intervento del missionario comboniano Alex Zanotelli, che, invitando al disarmo e all’accoglienza, è riuscito forse meglio di chiunque altro a fare breccia nell’involucro di indifferenza in cui viviamo.
La (mini) Marcia della Pace da Santa Maria degli Angeli ad Assisi, una sorta di prova generale di quella prevista in partenza da Perugia per il 9 ottobre p.v., ha concluso il Meeting sabato mattina, confluendo nella piazza antistante la Basilica Inferiore, trasformata nell’aula più grande d’Italia (con tanto di banchi e lavagna!) per accogliere l’assemblea plenaria “La scuola ci ha fatto diventare amici”. Il ‘pensierino’ di un bimbo di una delle tante scuole in cui ogni giorno si lavora per costruire un’Italia, un’Europa e un futuro migliori si è così intrecciato all’altro slogan “Abbattiamo i muri”, stampato sull’enorme striscione che apriva l’interminabile corteo delle scuole in arrivo nella piazza. Uno spazio è stato dedicato anche a Giulio Regeni e, in particolare, alla sua testimonianza d’impegno, passione e partecipazione, maturata nella comunità di Fiumicello e nel Governo dei Giovani, di cui era stato eletto sindaco a 13 anni.
Ma il ricordo di questa intensa manifestazione che rimarrà forse più a lungo nel cuore è l’immagine della lunghissima bandiera della pace increspata dal vento, con Blowing in the wind di Bob Dylan in sottofondo: “Sì, e quante volte un uomo può girare la testa / fingendo di non vedere? / La risposta, amico, vola via nel vento / La risposta vola via nel vento”. ☺
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