Costruttori d’ambiente
15 Maggio 2021
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Costruttori d’ambiente

È ormai definitivamente acquisito il concetto che il sistema Terra (atmosfera, idrosfera, geosfera, pedosfera e biosfera), nel suo complesso, è un meccanismo profondamente intaccato e trasformato da parte delle azioni umane, nelle più svariate interrelazioni e dinamiche evolutive che lo sostengono e ne regolano le materie che lo attraversano.

La definizione di Antropocene, applicata all’attuale periodo della storia della Terra, prima di essere formalmente definita e inserita a tutti gli effetti nella letteratura geologica internazionale, fa ormai parte del linguaggio della comunicazione quotidiana.

Le spaventose conseguenze subìte e faticosamente gestite, ad opera dell’azione prodotta dal Covid-19, ci rendono consapevoli dell’estrema, necessaria urgenza di dover ripristinare ogni equilibrio relazionale perduto, intercorrente tra l’ambiente naturale e i comportamenti umani. Si tratta, cioè, di attivare quello sviluppo sostenibile, di cui tanto si parla, coinvolgendo chi ci rappresenta, a tutti i livelli istituzionali, a prendere ogni decisione, in particolare quelle più propriamente finalizzate al voler/dover garantire le migliori condizioni di vita possibile, utili per ciascun abitante di questo nostro straordinario pianeta.

L’accertato passaggio del famigerato Coronavirus dagli animali all’uomo, la ben ormai nota zoonosi, è l’evidente risultato dell’alterazione dei rapporti tra specie diverse, causati dall’impropria sollecitazione e conseguente trasfigurazione dei delicati equilibri ecosistemici della natura. Pertanto, l’ impegno sanitario e non solo, cui siamo nell’immediato chiamati a rispondere, è innanzitutto preventivo, ricondotto cioè alla salvaguardia dell’ambiente, attraverso il ripristino dei giusti equilibri ecosistemici che ne determinano la sopravvivenza.

È quanto mai necessario abbandonare, definitivamente, la versione che determina tuttora la nostra esistenza nelle vesti di parassiti, di quegli organismi, cioè, particolarmente diffusi in natura, che vivono a completo carico del loro ospite e trasformare le nostre esistenze nell’attivo, simbiotico, quotidiano vantaggio del primario scambio di materie, oltre che di sensazioni favorenti il buon essere di tutti e di ciascuno.

L’interpretazione parassita dei centri urbani, finora esercitata nei confronti della campagna circostante, concepita, non solo per rifornirsi di cibo, acqua e aria di qualità, ma anche per sbarazzarsi degli enormi quantitativi di rifiuti inevitabilmente prodotti, è da sostituire con il più generale principio mutualistico del continuo e costante trasferimento delle materie in uso, in un virtuoso, circolare cammino, senza fine.☺

 

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