da proletario a somatario
1 Ottobre 2010 Share

da proletario a somatario

 

             Molti sociologi sostengono che la società, superata l'idea di “corpo proletario”, ovvero finalizzato alla riproduzione della prole,  l'abbia sostituita con quella di “corpo somatario”; corpo da tenere sotto stretto controllo e sul quale fare gli interventi opportuni al momento giusto per garantirne una “perfetta manutenzione” e una maggiore durata.

             Ed è proprio la possibilità di poter avere un corpo “perfetto e immortale” a fare tendenza, a creare una proiezione mentale e quindi aspettative e comportamenti sociali. La diversa idea della percezione del corpo è solo una proiezione sociologica spinta dalla pubblicità o ci sono presupposti scientifici e pratiche biomediche a sostegno?

La cronaca quotidiana scientifica e divulgativa aggiorna costantemente il calendario degli sviluppi delle tecnologie e rende tangibili scenari che solo qualche anno fa erano relegati nel mondo dell'immaginario e della fantascienza.

Ciò è tanto più vero ed inquietante se si pensa alle applicazioni nel settore medico e biologico. Le nanotecnologie, l'ingegneria genetica, le tecniche dei trapianti e lo studio del genoma mettono a disposizione del genere umano tecniche e strumenti raffinatissimi che consentono di curare e trasformare il corpo con risultati straordinari come non era mai avvenuto nella storia dell'uomo.

    La possibilità concreta di poter eliminare le menomazioni fisiche e fisiologiche, sostituire, modificare o potenziare “parti” del corpo, eliminare il dolore, mantenere il corpo e la mente in perfetta forma anche in età avanzata, rappresentano linee di tendenza sempre più diffuse nelle società sorrette da tecniche di intervento sofisticate. Gli investitori di capitali privati e pubblici già puntano sui settori delle nanotecnologie e dell'ingegneria genetica, ritenuti pilastri fondamentali dello sviluppo economico del prossimo futuro.

In America lo scienziato Ray Kurzwell, ritenuto uno dei massimi esperti nello studio del genoma umano, ha fondato la “Singularity University” (a due passi dalla sede di Google!) che prepara alla gestione dell'era “postumana” ovvero dell'era in cui  “… gli esseri umani si fonderanno con la tecnologia e diventeranno un ibrido di intelligenza biologica e non biologica…”. Kurzwell, che negli Stati Uniti ottiene crescenti consensi dal mondo scientifico ed economico, sostiene che, con gli attuali ritmi di crescita, tra 25 anni le tecnologie informatiche saranno un miliardo di volte più potenti e centomila volte più miniaturizzate delle attuali. Ciò consentirà non solo lo sviluppo di sistemi dotati di una intelligenza superiore a quella umana, ma la creazione di sistemi di cura computerizzati, delle dimensioni di un globulo rosso, da far viaggiare nel nostro corpo per renderci più sani e più intelligenti.

“Il corpo sembra essere percepito come un oggetto, un possesso, una merce. Un po’ come una macchina, da lavare e lucidare, su cui montare gli optional o i pezzi di ricambio per garantirne un tempo vita sempre più lungo. Disporre del corpo attraverso la tecnologia o attraverso il denaro ci placa. Possedere il (proprio) corpo, comprare ciò che il mercato mette a disposizione per la sua cura la sua trasformazione ci placa. Che il controllo sia efficace e la immortalità raggiunta è meno importante rispetto a che noi si possa esistere e vivere come se lo fosse. La chirurgia estetica e l'ingegneria genetica sono nuovi modi di (ri)fare il corpo. L'uno per la parte estetica, l'altro più profondo, a livello cromosomico, quasi invisibile, quasi come l'anima. Dico che oggi è già così. E che il futuro del minotauro che sarà (il corpo umano) è già iniziato” (G, Papi – Repubblica).

La diversa percezione soggettiva del corpo (corpo somatario) crea un diverso rapporto con il sociale, tende a sviluppare ciò che già accade: un accentuato individualismo e una società più chiusa, meno solidale, vissuta tutta al presente, meno propensa ad investire per il futuro, con sempre meno figli e più gente in età avanzata. Forse bisognerà sostituire il termine stesso di società con un altro in grado di descrivere i comportamenti delle persone e del loro stare in un contesto territoriale  materiale o virtuale che dir si voglia. I segnali ci sono già tutti.  ☺

loretizzani@tiscali.it

 

eoc

eoc