Dialoghi irriverenti
10 Febbraio 2022
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Dialoghi irriverenti

Le festività, come l’inizio di un nuovo anno, portano a far scorrere riflessioni, propositi e programmi. “Sarò più buono” “spenderò in maniera più oculata” “mi metterò a dieta” … si guardano i propri conti, naturalmente chi ha conti e conti correnti da visionare; si controlla il proprio peso, naturalmente chi mangia tutti i giorni;  si riflette sulla propria capacità di solidarietà, naturalmente chi può permettersi di pensare alla solidarietà …

Ma perché? Perché se il povero aspira alla ricchezza e dimentica regolarmente la riconoscenza, anzi abitualmente esprime rancore nei confronti di chi prova ad aiutarli. Perché se il morto di fame, appena può, ti scavalca e, se ti trova per strada, ti deride e passa con indifferenza. Certo non tutti. Ma per uno che “ti riconosce e ti ringrazia con il cuore”, devi fare queste cose codificate solidarietà, amore, attenzione agli ultimi e via così discorrendo? Ne vale la pena “donatore invisibile”? Ma tu, sei mai stato povero? Si! Quando mi volevano bocciare all’esame di Liceo perché avevo svolto un tema argomentando che la storia è piena di guerre fatte fare ai poveri per capricci ed interessi economici di re, papi e cortigiani. Quando mi volevano licenziare dalla scuola, perché rivendicavo diritti scritti nelle carte dal Parlamento del Popolo sovrano, sostituti di re e cortigiani.

Ma tu, donatore invisibile, credi in Dio. I turchi e simili uccidevano per la religione di Allah. I crociati uccidevano per la religione di Gesù, il Cristo, diventata “cattolica d’ufficio” ed in seguito con tanti nomi. Comunisti e simili così come quelli autodichiaratosi Democratici o Dittatori uccidevano ed uccidono perché ciascuno di loro è migliore dell’altro. Quando ero orfano, dei preti solidali mi hanno parlato di speranza e mi sconsigliavano di diventare prete, Papa e politico … non ho dato loro retta e sono entrato nelle tende di Dio per scoprire, anni dopo, che Dio non abita nei tabernacoli e che papi, profeti, re e politici vanno al bagno a fare i loro bisogni un po’ come tutti noi. Ho scoperto anche che in una comunità di santi preti, le suore lavavano i panni sporchi dei preti e che decisero di andare via, perché stufe ed inorridite dal lavare le mutande sporche dei custodi del tabernacolo sacro, riprendendosi una dignità prestata.

Si va bene. Ma non hai risposto alla mia domanda. Quando sono diventato grande, ho imparato ad apprezzare la vita ed ho scoperto che viverla con allegria e senza giudizio mi rendeva felice. Sono così diventato un ricercatore ed arrampicatore nostrano, convinto che a me non sarebbe successo e che lungo quei sentieri avrei incontrato Dio.  Non l’ho ancora incontrato.

Da allora ricerco. Continuo allegramente e senza giudizio, senza aspettative e senza ricercare un senso, a camminare sui sentieri della vita e dei monti, portando sempre nel mio zaino un foglio trovato tra i venti gelidi delle Alpi dove c’era scritto: non è vero che a me non può succedere. Chissà che, ridendo e sorridendo delle contraddizioni della vita, lungo i sentieri possa incontrarLo.

Intanto mi sembra meraviglioso incontrare le persone con i loro sogni e speranze; incontrare ad ogni stagione una natura che risorge; ogni mattina scoprire che il sole sorge e ogni sera tramonta, lasciando spazio ad una luna che sorge e tramonta, sapendo che l’indomani ci saranno di nuovo il sole, la luna, le nuvole e le stelle. Dormire senza TV e scoprire che si può star meglio, perché il focolare è caldo di passioni mai sopite e memorie che si irrigano di ricordi e presenze affettuose così come di giornate vissute, mi fa sentire padrone del tempo senza la necessità di guardare l’orologio ed un senso.

Mah, forse Dio è un senza senso, pieno di vita che ogni giorno si nasconde dietro il sole e la luna, dietro i volti che, tra dolori e bellezze, sorridono alla vita.  E quando Lo incontrerò, sorriderò con Lui della bellezza della vita.☺

 

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