Diario di un inviato speciale in Siria (sez. A 7ma ediz 2014) | La Fonte TV
Ho visto la violenza dei giorni rubare serenità
a uomini e donne: goccia dopo goccia, fino all’arsura,
ed ho sentito raffiche nell’aria, fin dal mattino
e poi ancora nella luce commossa dell’imbrunire.
Liberi come vagabondi, i soldati dalle mille avventure,
impavidi percorrevano strade sterrate,
lastricate di fame e solitudini,
con scarponi allacciati da malinconie indurite.
Lampi di luce piovevano dal cielo e infiammavano prati,
lasciando ferite tra polvere acre.
Avanzavano gli uomini, rudi e sconsolati,
legati dallo stesso destino sui sentieri battuti dal vento
e su terriccio annaffiato da lacrime spaurite.
Li ho visti piegati, i cristiani, senza rimorsi e senza peccati
ad annodare fiori coraggiosi, sbocciati all’alba, quando
nastri di nebbia abbracciavano tronchi ornati di perdono.
Tante le battaglie con sconfitte arroganti,
e in quelle notti non c’era la luna e neanche fiammelle di stelle
a guidarli nelle lunghe trame di tele menzognere.
Ho visto bambini dai passi stanchi e dallo sguardo stupito
sognare, sogni corti, nati dalle notti di carestie e sconforto;
sognavano pezzi di pane croccante, dal profumo invitante.
I bambini, prigionieri in mani ignote, nelle ore di paura
sognavano di giocare.
Stesi come ostaggi in un vecchio casolare, dal tetto marcito,
audace l’amicizia recitativa tra loro
e disegnavano orgogliosi su fogli sgualciti,
mentre fuori l’odio tutto cancellava.
Era come canto carezzevole, come un allegro salmodiare,
come un pizzico di luce per arrivare alla pace.
Carmelina Giancola
1a classificata sez A 7a edizione 2014 del concorso di poesie “I segreti dell’Animo” organizzato dall’ Associazione Culturale Nuova Arcobaleno di San Martino in Pensilis
Ho visto la violenza dei giorni rubare serenità
a uomini e donne: goccia dopo goccia, fino all’arsura,
ed ho sentito raffiche nell’aria, fin dal mattino
e poi ancora nella luce commossa dell’imbrunire.
Liberi come vagabondi, i soldati dalle mille avventure,
impavidi percorrevano strade sterrate,
lastricate di fame e solitudini,
con scarponi allacciati da malinconie indurite.
Lampi di luce piovevano dal cielo e infiammavano prati,
lasciando ferite tra polvere acre.
Avanzavano gli uomini, rudi e sconsolati,
legati dallo stesso destino sui sentieri battuti dal vento
e su terriccio annaffiato da lacrime spaurite.
Li ho visti piegati, i cristiani, senza rimorsi e senza peccati
ad annodare fiori coraggiosi, sbocciati all’alba, quando
nastri di nebbia abbracciavano tronchi ornati di perdono.
Tante le battaglie con sconfitte arroganti,
e in quelle notti non c’era la luna e neanche fiammelle di stelle
a guidarli nelle lunghe trame di tele menzognere.
Ho visto bambini dai passi stanchi e dallo sguardo stupito
sognare, sogni corti, nati dalle notti di carestie e sconforto;
sognavano pezzi di pane croccante, dal profumo invitante.
I bambini, prigionieri in mani ignote, nelle ore di paura
sognavano di giocare.
Stesi come ostaggi in un vecchio casolare, dal tetto marcito,
audace l’amicizia recitativa tra loro
e disegnavano orgogliosi su fogli sgualciti,
mentre fuori l’odio tutto cancellava.
Era come canto carezzevole, come un allegro salmodiare,
come un pizzico di luce per arrivare alla pace.
Carmelina Giancola
1a classificata sez A 7a edizione 2014 del concorso di poesie “I segreti dell’Animo” organizzato dall’ Associazione Culturale Nuova Arcobaleno di San Martino in Pensilis
Diario di un inviato speciale in Siria (sez. A 7ma ediz 2014)
di Redazione
Ho visto la violenza dei giorni rubare serenità a uomini e donne: goccia dopo goccia, fino all’arsura.
Ho visto la violenza dei giorni rubare serenità
a uomini e donne: goccia dopo goccia, fino all’arsura,
ed ho sentito raffiche nell’aria, fin dal mattino
e poi ancora nella luce commossa dell’imbrunire.
Liberi come vagabondi, i soldati dalle mille avventure,
impavidi percorrevano strade sterrate,
lastricate di fame e solitudini,
con scarponi allacciati da malinconie indurite.
Lampi di luce piovevano dal cielo e infiammavano prati,
lasciando ferite tra polvere acre.
Avanzavano gli uomini, rudi e sconsolati,
legati dallo stesso destino sui sentieri battuti dal vento
e su terriccio annaffiato da lacrime spaurite.
Li ho visti piegati, i cristiani, senza rimorsi e senza peccati
ad annodare fiori coraggiosi, sbocciati all’alba, quando
nastri di nebbia abbracciavano tronchi ornati di perdono.
Tante le battaglie con sconfitte arroganti,
e in quelle notti non c’era la luna e neanche fiammelle di stelle
a guidarli nelle lunghe trame di tele menzognere.
Ho visto bambini dai passi stanchi e dallo sguardo stupito
sognare, sogni corti, nati dalle notti di carestie e sconforto;
sognavano pezzi di pane croccante, dal profumo invitante.
I bambini, prigionieri in mani ignote, nelle ore di paura
sognavano di giocare.
Stesi come ostaggi in un vecchio casolare, dal tetto marcito,
audace l’amicizia recitativa tra loro
e disegnavano orgogliosi su fogli sgualciti,
mentre fuori l’odio tutto cancellava.
Era come canto carezzevole, come un allegro salmodiare,
come un pizzico di luce per arrivare alla pace.
Carmelina Giancola
1a classificata sez A 7a edizione 2014 del concorso di poesie “I segreti dell’Animo” organizzato dall’ Associazione Culturale Nuova Arcobaleno di San Martino in Pensilis
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