due terremoti a confronto
2 Marzo 2011 Share

due terremoti a confronto

 

L’Associazione Sociale e Culturale Padre “Giuseppe Tedeschi” ONLUS ha organizzato venerdì 4 febbraio 2011 un incontro pubblico ospitando una delegazione di Amministratori Abruzzesi, per mettere a confronto il modello “Berlusconi-Bertolaso”, utilizzato in Molise e in Abruzzo per fronteggiare l’emergenza terremoto.

31 ottobre 2002 – 6 aprile 2009: queste due date hanno segnato irrimediabilmente il destino dei cittadini molisani e abruzzesi sempre più vicini, oltre che territorialmente, soprattutto nei momenti difficili e dolorosi causati da una forza naturale senza eguali.

Che cosa significa “analizzare il modello Berlusconi-Bertolaso”? Ormai sono otto anni, anzi nove, che il Molise ha visto cambiare il proprio territorio a causa dell’evento sismico che il 31 ottobre 2002 ha spezzato i destini di 27 bambini insieme alla loro maestra, e ha costretto centinaia di famiglie ad abbandonare le proprie abitazioni e trasferirsi in casette prefabbricate, lontane dai centri abitati. Dopo nove anni tante famiglie sono ancora nelle casette di legno, in cui piove, fa freddo, e sono ormai logore a causa del trascorrere del tempo, considerato che le stesse dovevano ospitare i “terremotati” per un periodo limitato.

La delegazione abruzzese composta dal Consigliere Regionale dell’Abruzzo, Giuseppe di Pangrazio, insieme all’Assessore all’Ambiente del Comune de L’Aquila e al Sindaco di Tornimparte, Antonio Tarquinini, accompagnata dal Consigliere Regionale del Molise, Michele Petraroia, ha visitato alcuni comuni dell’area del cratere molisano, incontrando i cittadini “terremotati”.

Colletorto: paese che ancora oggi vive il ricordo del terremoto “come se fosse accaduto ieri”, con esercizi commerciali, farmacia, tabaccaio, fruttivendolo, ancora nei containers; anziani che vivono nelle casette prefabbricate, case transennate e tanto altro da ricostruire. La situazione è identica a Santa Croce di Magliano e Bonefro, in cui i villaggi “provvisori” dopo nove anni sono diventati definitivi per tanti anziani che devono chiedere aiuto ai più giovani per il pane, il latte e il minimo indispensabile per sopravvivere. Una situazione paradossale è che le persone siano costrette apagare l’ICI sulle proprie abitazioni, anche se inagibili, in quanto non sono considerate come “Prima Casa”. È una vergogna!

Pochi chilometri più in la c’è San Giuliano di Puglia, il paese maggiormente colpito dal sisma. La ricostruzione ha snaturato il territorio, la scuola, frequentata da pochissimi alunni, è un edificio immenso con piscina “olimpionica”, una struttura adibita ad Università, dove non è stato istituito alcun corso di laurea; si sta realizzando un “mega-palazzetto” dello sport, le case ricostruite sembrano casette di montagna, il Centro Storico, di storico ormai non ha più nulla!

Ecco cosa il modello “Berlusconi-Bertolaso” ha creato in Molise. È inconcepibile, anche agli occhi della delegazione abruzzese, che dopo nove anni ci siano delle famiglie costrette a stare nei villaggi provvisori, con la ricostruzione ferma in tutti i comuni del cratere.

Durante l’incontro al Centro di Comunità “San Giuseppe” del villaggio dei terremotati di Bonefro, si sono susseguite diverse testimonianze ad iniziare dal parroco di Bonefro, che continua a denunciare tutti i giorni i disagi dei terremotati, dal Consigliere Michele Petraroia, che da sempre si è opposto al modello “Berlusconi-Bertolaso” ed ex-sindaci del cratere che erano in amministrazione nel 2002. Tali testimonianze hanno portato alla luce una situazione imbarazzante, che ha stravolto un’intera Regione a causa di un modello inappropriato ed incentrato più sull’apparenza che sulla sostanza.

Che cosa succederà in Abruzzo? La situazione è già percepibile oggi, a distanza di due anni: le macerie sono ancora per strada, edifici pubblici, ospedali, scuole, università e chiese sono ancora inagibili, paesi inesistenti, casa dello studente crollata… l’Abruzzo, con un cratere sismico molto più grande del Molise ritroverà la normalità?

Alla delegazione abruzzese è stato consegnato un dossier che contiene tutto ciò che il Presidente della Regione, nonché Commissario Delegato per il post-sisma, non ha mai attuato; ormai Berlusconi e Bertolaso non parlano più della “tragedia del Molise”, i soldi per la ricostruzione sono stati destinati anche a paesi che non fanno parte dell’area del cratere e non hanno avuto nessun danno, dipendenti regionali percepiscono lo stipendio senza attuare nessuna strategia per far ripartire l’economia del Molise.

Dove sono oggi tutte le autorità che hanno fatto la “passerella” a San Giuliano di Puglia in quei freddi giorni del 2002? Perché non tornano in Molise a vedere a che punto è la ricostruzione? Ci auguriamo che la visita della delegazione abruzzese faccia sì che l’Abruzzo non diventi la fotocopia del Molise, che l’Abruzzo reagisca in maniera diversa, che si inizi a dare risposte concrete e non solo chiacchiere, che i paesi, le città, gli edifici e tutti i luoghi pubblici vengano ricostruiti senza snaturare il territorio e senza permettere al modello “Berlusconi-Bertola- so” di esautorare ancora una volta, le Regioni, le Province e i Comuni, costringendo i terremotati a vivere per anni in prefabbricati precari che cadono a pezzi. ☺

brunely@virgilio

 

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