Edonismo culturale
11 Settembre 2022
laFonteTV (3191 articles)
Share

Edonismo culturale

In questa estate torrida ho faticato anche a sfogliare qualche pagina di un buon libro, ho letto qualcosa di Scritti Corsari di Pier Paolo Pasolini e mi sono soffermato su un suo articolo apparso nel 1973 sul Corriere della Sera. Egli inveiva contro la TV dicendo “Ha imposto i suoi modelli: che sono i modelli voluti dalla nuova industrializzazione, la quale non si accontenta più di un uomo che consuma, ma pretende che non siano concepibili altre ideologie che quella del consumo… Gli italiani hanno accettato con entusiasmo questo nuovo modello che la TV impone loro secondo le norme della Produzione creatrice di benessere ”. Era il 1973 ma …

Capita ancora che i media italiani si “riempiano” di notizie sull’ambiente soprattutto quando ci sono fattori estremi a cui fatichiamo ad abituarci, ma è vero anche come riescano sempre a riempirsi di notizie diversamente green. Il greenwashing è l’attuale strategia di comunicazione perseguita da aziende, istituzioni o enti che presentano come ecosostenibili le proprie attività occultando l’impatto ambientale negativo che producono. Agli articoli green seguono poi più facilmente pagine e immagini di spot pubblicitari di presunte iniziative green per il solo fine di nascondere un’industria che vuole continuare ad espandersi, continuare a estrarre petrolio e bruciare gas, e fare di tutto per non essere menzionata come la  principale colpevole del cambiamento climatico. Capita purtroppo che ci sia un greenwashing anche istituzionale, vedi la situazione ex-ILVA in Italia e più recentemente, luglio scorso, in Europa con la nuova tassonomia.

Vuoi il clima torrido, che non ha fatto ragionare molti, vuoi la forte pressione delle lobby dei combustibili fossili con l’alibi della guerra in Ucraina, il Parlamento europeo ha deliberato che è possibile includere gas e nucleare nella tassonomia europea, cioè le attività eleggibili per gli investimenti sostenibili, per non bloccare l’industria e quindi i capitali, invece di pensare a politiche reali per bloccare l’innalzamento della temperatura climatica.

La tassonomia dell’UE avrebbe lo scopo di accelerare la transizione energetica, anche se come ha detto Riccardo Valentini, professore di Ecologia presso l’Università della Tuscia, più che di transizione sarebbe bene cominciare a parlare di trasformazione. Ma questo termine (giusto), non è troppo rivoluzionario per un paese come l’Italia e per l’Europa tutta?

Adesso con questa scelta l’UE può fornire incentivi finanziari alle aziende da investire nel nucleare e nel gas fino al 2030, in contrasto con tutti gli accordi internazionali e ritardando di fatto la transizione verso le rinnovabili.

Il WWF assieme ad altre organizzazioni tra cui ClientHearth (un’associazio- ne di avvocati per l’ambiente) ritiene che questo atto sia incoerente e valuterà tutte le possibili strade per fermare il greenwashing in atto e proteggere la credibilità dell’intera tassonomia dell’UE.

Una battaglia dovuta anche se non sarà né breve, né facile.

Che speranza abbiamo di sensibilizzare il cittadino ad un nuovo stile di vita, meno consumistico e più propenso alla salvaguardia dell’ambiente e del bene comune (per esempio), quando lo stesso vuole uno stile di vita votato al consumo, al potere e alla gnocca, pubblicizzati quotidianamente dai mass media?☺

 

laFonteTV

laFonteTV