Il fascicolo del fabbricato
15 Settembre 2017
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Il fascicolo del fabbricato

Che l’Italia sia un Paese ad alto rischio geologico è dimostrato dai numerosi episodi quali terremoti, alluvioni, frane, eruzioni vulcaniche, cui si sommano effetti, più o meno devastanti, di ulteriori conseguenze di rischi ambientali, diretti o indiretti, in particolare incendi o alterazioni di equilibri naturali, come i cicli biogeochimici (carbonio, azoto, ossigeno) con tutte le conseguenze, che a breve o a lungo tempo fanno sentire i loro effetti, anche sulla nostra quotidianità.

La natura, che non è né buona né cattiva, segue le sue leggi nel senso che, ogni qual volta è prodotta una loro alterazione, non fa altro che procedere al tentativo di ripristinare, in tempi di indefinibile lunghezza, gli equilibri mutati. La crisi del cambiamento climatico in corso che si manifesta anche attraverso variazioni estreme di precipitazioni piovose e/o termiche, cioè con piogge concentrate in periodi sempre più brevi e, tendenzialmente, di minore quantità, con variazioni di temperatura sempre più ampie e in tempi man mano più contratti, produce meccanismi di riadattamento di tale rapidità che, se non consapevolmente previsti, possono causare conseguenze del tutto ingestibili nei giusti tempi e compatibili con le risorse economiche e di metodo che pure la moderna tecnologia è in grado di mettere a disposizione.

È, dunque, assolutamente necessario dotarsi, in primo luogo, di strumenti legislativi adeguati alla realtà del nostro patrimonio edilizio e del costruito in genere, sia per tutelarlo in quanto tale, sia soprattutto per salvaguardare le tante vite umane, che sempre più spesso risultano vittime inconsapevoli di azioni messe in atto da comportamenti superficiali, se non dolosi, da parte di chi avrebbe dovuto agire nell’interesse prioritario del singolo o di intere comunità.

La previsione e la prevenzione dei rischi sono, innanzitutto, le azioni da compiere concentrando, in via prioritaria, gli sforzi verso la messa in atto di politiche tendenti a ridurre drasticamente la vulnerabilità degli edifici. È, in altri termini, non più rinviabile l’allestimento di strumenti legislativi, nazionali e locali, alias “fascicolo d’uso e manutenzione del fabbricato e/o del costruito”, basato su tutto quanto le moderne conoscenze tecnico-scientifiche sono in grado di suggerire, che possa utilmente funzionare nella prospettabile limitazione dei danni presunti, in occasione di eventi-catastrofi, detti, il più delle volte impropriamente, naturali.

È ormai evidente ai più che investire in prevenzione, sia nel pubblico che nel privato, produce un saldo finanziario, enormemente positivo, determinando, altresì, la certezza che comportamenti virtuosi, in tale direzione, possono consentire di salvare il più alto numero di vite umane, contrariamente a quanti continuano, ostinatamente, a pensare che fare prevenzione in modo trasparente ed efficace sia troppo oneroso. ☺

 

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