Fermiamo lo scempio
12 Marzo 2020
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Fermiamo lo scempio

 

In data 28 gennaio 2020 il comune di Larino riceve l’avviso di avvio del procedimento di autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio di un impianto fotovoltaico non integrato per la produzione di energia elettrica di potenza massima pari a 20,78 MW da realizzarsi in contrada Piane di Larino. La società richiedente l’autorizzazione è la Limes 24 S.r.l., con sede legale a Milano, la quale intende installare pannelli fotovoltaici su una superficie lorda di 38 ettari, oltre 3.000 metri quadrati circa, per la realizzazione di una cabina di consegna della corrente elettrica prodotta alla Rete di Trasmissione Nazionale (RTN), presso la sottostazione di Larino. L’opera progettata è dichiarata di pubblica utilità, indifferibile ed urgente. L’apposita conferenza di servizio potrà esaminare e valutare eventuali osservazioni e/o considerazioni dell’amministrazione comunale, testo che dovrà essere inoltrato entro il termine interrogabile di 30 giorni dalla data di scadenza della pubblicazione dell’avviso all’albo Pretorio di Larino e cioè entro il 18 marzo c.a.

Un altro scempio che si potrebbe perpetrare ai danni del territorio, con quella logica predatoria tutta nordista e che, nelle istituzioni regionali e locali, dovrebbe trovare validi paladini interessati alla tutela del territorio.

Fermiamo lo scempio è l’ imperativo di chi ha ancora a cuore questa regione. Vogliamo contribuire alla riflessione con le seguenti considerazioni.

1) Nel Piano Energetico Ambientale della Regione Molise (PEARM), approvato nel 2017 (BURM n. 40 del 01/08/2017) si evidenzia come “il trend dei consumi energetici nel periodo 2000-2013 segna … una contrazione del 14,9%”, flessione dovuta alla crisi economica, che “la quota di consumi finali complessiva soddisfatta con fonti rinnovabili è pari al 34,7%; che “i consumi finali elettrici del Molise sono soddisfatti con fonti rinnovabili (100%)”; che “il  Molise esporta energia elettrica (126 ktep, pari al 102% dei consumi interni)”; che “obiettivi FER (Fonte Energetica Rinnovabile) 2020 già raggiunti”. Nella tabella che segue sono evidenziati i dati di produzione elettrica registrati in Molise nel 2013.

“A seguito dell’incremento di produzione, il saldo regionale è cambiato, trasformando la regione Molise da importatore ad esportatore di energia. (…) Per l’anno 2013 risulta una copertura da fonte rinnovabile pari al 34,7% contro un obiettivo al 2020 del 35% come effetto di una forte crescita della produzione da fonte rinnovabile e di una diminuzione dei consumi finali lordi, l’obiettivo regionale al 2020 può dirsi pertanto quasi raggiunto con abbondante anticipo”. Nel 2009 a fronte di una richiesta di energia elettrica pari a 1.531,0 GWh totali, sono stati prodotti 4.361,0 GWh, registrando un surplus di 2.830 GWh. Considerando i succitati dati, analizzati e approvati dal Consiglio Regionale, c’è da porsi la domanda: chi trae vantaggi da ulteriori impianti (fotovoltaici o altro)? Dov’è la pubblica utilità se la Regione vede ridursi la SAU (superficie agricola utilizzata)?

2) L’Unione Europea auspica un contenimento del consumo di suolo, al fine di raggiungere l’obiettivo di un suo azzeramento entro il 2050. Ma, “sebbene i dati mostrino una positiva tendenza dell’ultimo anno a concentrare sulle strutture esistenti le nuove installazioni, si evidenzia ancora la significatività del consumo di suolo dovuto alle installazioni a terra”. E ancora “secondo il Renewable Energy Report dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, in base all’ultimo censimento ISTAT del 2010, basterebbe il 10% della sola superficie agricola non utilizzata in Italia per installare oltre 61 GW di fotovoltaico, cioè oltre il doppio rispetto ai 30 GW previsti per il 2030 dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC)”.

In generale nelle regioni del Centro Sud, con in testa la Regione Puglia (78%), prevale la percentuale di impianti installati a terra, mentre nelle regioni del nord la percentuale di impianti posizionati sui tetti degli edifici è più alta (Trentino 91%, Lombardia 80%). Le regioni del nord tutelano il loro territorio. In Molise prevale la percentuale di impianti fotovoltaici installati a terra (68%) e su terreni agricoli di ottima qualità.

Come mai la Regione svende il proprio territorio? Vogliamo continuare ad essere colonizzati? È un vero e proprio suicidio.

La politica, ai diversi livelli, comunale e regionale, dovrebbe mettere al primo posto il territorio, con le sue ricchezze e affinché esso, come punto di forza, “si traduca in una effettiva opportunità per la crescita della regione è necessario che si intervenga per preservarlo oltre che per valorizzarlo. Ciò comporta la necessità di investire su questo patrimonio per trarne vera ricchezza, sostenibile nel tempo, per tutti i suoi abitanti”.

L’amministrazione comunale di Larino (sede del Bio-distretto) faccia una scelta politica chiara, non si nasconda dietro tecnicismi e chiami il popolo sovrano a pronunciarsi. Chiediamo coerenza.☺

 

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