Filastrocca: la befana
6 Gennaio 2015 Share

Filastrocca: la befana

Arriva la Befana da lontano

dalle dimore della fantasia,

traversa mari, monti e valli.

Il vento la spinge sulle nubi

non teme il freddo e le intemperie.

Giunge puntuale all’appuntamento.

E’ una vecchina ricurva

il volto asciutto e grinzoso,

ha in mano una ramazza

e una grossa gerla sulle spalle.

Viene di notte sulla città

sorvola tetti e terrazze

in una foresta di tralicci, antenne

e cerca allora i suoi camini.

Gira, rigira spesso non li trova.

Il focolare, questa antica struttura,

è veramente una cosa rara.

Una volta la Befana

portava la calza coi dolcetti:

castagne, noci e fichi secchi,

talora carbone per i bimbi monelli.

Oggi deve portare tanti altri doni

e reperirli ai supermercati:

giocattoli vari e giochi sofisticati.

Il 6 gennaio, al risveglio

i bimbi sono indaffarati

ad aprire scatole, scatoloni

tra salti e voci di allegria.

E la buona vecchina riparte veloce

lieta di aver donato tanta gioia.

C’è un bimbo sull’uscio di casa,

il visino smunto

gli occhi dell’attesa

che aspetta invano la Befana.

Ma lei, ignora e senza pensieri

è ormai sparita tra le nubi

nel suo festoso limbo di balocchi.

Lina D’Incecco

 

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