freccia di penne
2 Luglio 2012 Share

freccia di penne

 

Le impronte dei passi sulla sabbia si erano interrotte nei pressi del trabucco prima di proseguire, confuse e animose, verso la candida vittima rimasta intrappolata a causa di un diabolico inganno. Noi, ignari di come si siano svolti realmente i fatti, ma ben consci che la realtà che si è mostrata davanti ai nostri occhi altro non è che il risultato di ciò che purtroppo accade sovente, possiamo solo ipotizzare l’accaduto e raccontare una triste premessa…

C’era una volta un pescatore che con la sua esca  e con il suo filo trasparente cercava di far abboccare i pesci al suo amo. Non sappiamo quali e quanti pesci abbiano “abboccato” ma mentre il pescatore non c’è più  il suo diabolico inganno è ancora lì ad agire senza i limiti da lui imposti. Forse perché si era rotto ed il pescatore non lo aveva cercato o trovato. Forse lo ha trascurato o abbandonato ritenendolo incapace di nuocere senza il suo agire. Sta di fatto che il suo amo continua a trafiggere non solo le carni dei pesci, ma anche quelle di uccelli, tartarughe e mammiferi, così come il suo filo sintetico trasparente e molto resistente lega loro arti e corpi. Oppure può accadere che i suoi ami, le sue esche e i suoi fili vengano inconsapevolmente ingeriti per proseguire il loro percorso mortale all’interno dell’animale caduto nel diabolico inganno. La premessa è dunque questa e questa nostra storia può ora incominciare…

È un freddo giorno d’inverno ed il mare agitato viene sorvolato da diversi uccelli che, da sempre e prima della comparsa dell’Homo, vivono di pesca. Un pesce viene avvistato a parecchi metri di altezza ed una freccia di penne si lancia in rapida picchiata per afferrarlo. Forse quel pesce ha appena ingerito un amo o è esso stesso un’esca, ma l’uccello affamato non può certo saperlo poiché non conosce i molteplici inganni dell’Homo moderno. Il becco robusto e potente si apre e si serra sulla preda quando un dolore improvviso e lacerante lo fa inaspettatamente riaprire. L’uccello vorrebbe liberarsi da  quelle strane “spine” ma ormai è troppo tardi, i tre grossi ami gli si sono conficcati nelle carni mentre  il filo leggero e robusto gli si è avvolto intorno limitando i suoi movimenti. Non resta che un’unica speranza: uscire dall’acqua per provare ancora. Deve cercare di raggiungere la costa come può… ma è così lontana!

Esausta, dolorante e spaventata la protagonista di questa storia riesce a raggiungere la costa di Termoli dove viene avvistata e soccorsa da due signore che camminavano sulla spiaggia e che si rivolgono alle Guardie Ecologiche Volontarie “CON. G.E.A.V.” per il trasporto tempestivo al Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU. Qui inizia una storia comune a molti animali selvatici fatta di terapie, operazioni chirurgiche, alimentazione forzata e riabilitazione. Il dolore e le infezioni vengono così tenute a bada, le ferite e le lesioni arrecate dagli ami guariscono: la nostra pennuta paziente inizia nuovamente a mangiare senza l’aiuto umano la giusta quantità di pesce. Candida come la neve di febbraio scorso che ha ricoperto gran parte dell’Italia mentre lei era ancora in cura, la freccia di penne è stata quindi scoccata durante una tiepida giornata di marzo. Durante il suo rapido volo sul suo mare, che l’allontanava sempre più da noi e dalla costa, abbiamo immaginato le penne del capo ed il collo ricoprirsi del giallo di quel sole che ne accarezzava le penne così come tra un po’ di tempo accadrà (5-6 anni dalla nascita). La Sula (Morus bassanus) è un uccello pelagico che può raggiungere i quasi due metri di apertura alare, un peso di oltre 3 chili e mezzo ed una velocità di 100 km/h. Il nome “Morus” può riferirsi al colore scuro “moro” delle ali oppure riferirsi al suo habitat “mare” se deriva da radice celtica. Difatti frequenta le acque marine aperte e costiere durante la migrazione e lo svernamento ed è minacciata dalla presenza di idrocarburi, impianti da pesca, ami e reti, bracconaggio o uccisioni illegali da parte di pescatori. Per tutelare questa ed altre specie marine minacciate è necessario diventare consumatori consapevoli acquistando solo pesce e altri prodotti ittici:

– pescati legalmente ed in modo sostenibile facendo attenzione che siano presenti i marchi MSC o Dolphin safe;

– che non siano in via di estinzione;

– che provengano da allevamenti biologici;

ma anche acquistando prodotti per la pulizia biodegradabili al 100% e naturali poiché non inquinano il mare e facendo attenzione a non lasciare nessun tipo di rifiuto in giro.☺

crfs.casacalenda@lipu.it

 

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