Fumano erba
8 Luglio 2021
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Fumano erba

L’estate è finalmente arrivata e gli effetti della pandemia non sembrano destare preoccupazione. Come l’anno passato anche quest’anno gli Italiani si preparano ad andare al mare in “sicurezza” e così si esercitano nella interessantissima discussione su mascherina sì e mascherina no. Il futuro si presenta radioso con i debiti che l’Europa ci consentirà di fare e l’unica nota di rilievo è che i migranti, in qualche caso, riescono ad arrivare ancora vivi sulle nostre coste, nonostante Salvini e il suo cristianesimo pizza e minestra. Intanto ci sono milioni di nuovi poveri e la disoccupazione è alle stelle. In questa catastrofica situazione non manca il contributo del capo degli industriali, un certo Bonomi di bonomiana memoria il quale fa pressione sul governo per sbloccare i licenziamenti: lui gli operai non li vuole licenziare, non li vuole e basta, anche perché fa l’ imprenditore senza possedere alcuna impresa. La capa dell’opposizione si lamenta con l’Europa che respinge le proposte di ridistribuzione dei migranti. E meno male, perché se Francia, Spagna e Germania condividessero  quel principio, dovremmo  ridistribuire milioni di stranieri che vivono in quei paesi per metterci alla pari. Cara sorella d’Italia, te ne devi fare una ragione: o li fai morire in mare con bombardamenti chirurgici o gli dai pane e lavoro e li accogli sul patrio suolo, come hanno fatto gli altri quando i migranti eravamo noi.

Le buone notizie non mancano neanche in Molise. Le attività alberghiere, in tutte le declinazioni, registrano il tutto esaurito e solo qualche giorno fa il governo nazionale ha destinato alla nostra Regione oltre 100 milioni di euro per la sanità. Dette così sembrerebbero delle buone notizie ma è forse il caso di approfondire. Per quanto riguarda la preziosa invasione dei turisti nel Contado, va rilevato che l’essere arrivati per primi ad ottenere la zona bianca ha influito in modo rilevante sulle prenotazioni, molte delle quali riguardano le isole Tremiti; sono turisti che del Molise conoscono la strada che va dallo svincolo autostradale di Termoli fino al porto, meno di due chilometri. Se poi a qualcuno viene in mente di visitarlo, il Molise, allo svincolo, deve virare a destra non nel senso politico del lessico, non auguriamo tanto male a nessun turista! Qui si troverà a scegliere tra tre soluzioni: nella prima busta c’è il giro del Cigno, sessanta chilometri di strade provinciali, interpoderali, comunali e mulattiere per ritornare al punto di partenza; nella seconda busta c’è la SS 87, ottanta chilometri per raggiungere il capoluogo, i lavori di ammodernamento sono iniziati dopo il terremoto e non sono ancora finiti; con questa scelta si rischia di raggiungere la meta dopo la conclusione dei lavori; la terza busta contiene la soluzione vincente, si tratta della Bifernina, superstrada moderna, avveniristica, piena di viadotti, cadenti, per la messa in sicurezza dei quali da anni si lavora senza sosta, si fa per dire, le soste sono sei solo nel tratto che attraversa il lago.

In Molise non mancano le bellezze naturali, l’ambiente pulito, la cultura dell’ospitalità, il buon cibo per attrarre tutto il turismo possibile, mancano, invece, un progetto per metterle insieme e qualche buona strada per arrivarci. E da queste considerazioni si sarebbe dovuta sviluppare una discussione tra imprenditori del settore, parti sociali ed enti locali per convergere su una soluzione condivisa. Niente di tutto ciò, l’ intellighenzia molisana sul tema sembra essersi posta un’altra domanda: “Come venire in Molise senza il navigatore?” Alla discussione hanno partecipato oltre a noti politici e illustri giornalisti anche esperti di mobilità del calibro di La Rivera. E cosa è venuto fuori dai cervelli di questi geniacci? Una proposta di portata stratosferica: l’aeroporto di Campochiaro nella piana di Bojano. Il ragionamento, se di ragionamento si può parlare, è questo: siccome non abbiamo né ferrovia, né strade, né porti, – anche in Africa fanno così – l’aeroporto sarà la soluzione a tutti i nostri problemi. Gli imprenditori del nord atterreranno a Campochiaro, porteranno valigioni di euro da investire nei nostri progetti e noi diventeremo tutti ricchi. Peccato che secondo analisi costo/benefici una struttura aeroportuale non si giustifica senza un bacino di utenza di almeno due milioni di abitanti. Se questa dovrà essere la destinazione dei fondi del recovery  fund, per carità, evitiamo di fare altri debiti per arricchire qualcuno.

E veniamo alla seconda notizia che ci viene offerta direttamente dallo stuntman più famoso del Molise: il governatore. Pare che il ministro Speranza, voglia farci dono di oltre centomilioni di euri veri, non per fare investimenti nel nostro sistema sanitario regionale che non garantisce i livelli essenziali di assistenza sanitaria da sempre ma per ridurre il debito accumulato negli anni. Per carità, “a caval donato non si guarda in bocca” ma avremmo preferito la canna da pesca al pesce, anche perché, domani, se non impariamo a pescare avremo ancora fame. Alla riunione pare fossero presenti il ministro, il governatore e la commissaria. Non si sa se per l’occasione abbiano riesumato il calumet della pace ma qualcosa l’hanno sicuramente fumata. Qui, cari signori, non si tratta di intervenire sul debito ma sulle prestazioni e sulla qualità delle stesse e quindi anche sul loro costo, ridisegnando l’intero sistema sanitario regionale e abbandonando, una volta per tutte, quella concezione ospedalocentrica che con la pandemia ha mostrato tutti i suoi limiti, non solo da noi ma in buona parte della penisola. È vero, i commissari alla sanità non hanno funzionato, quelli endogeni, per cosciente scelta politica e quelli esogeni per incapacità. Altro che ridargli la titolarità della gestione sanitaria, agli stuntman va tolta anche la patente di guida. Ci ascolti commissaria Degrassi e buone vacanze!☺

 

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