Grazie delle chiacchiere
5 Marzo 2020
laFonteTV (3191 articles)
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Grazie delle chiacchiere

“Ciao e grazie delle chiacchiere”. Avevo finito il mio cappuccino all’aeroporto di Pescara dove mi ero presentato al bancone dicendo “m’attocch’e nu cappuccen’e” e la barista guardandomi mi dice “uhm, non è pescarese”, difatti “iè uastareule” (gli esperti di vernacolo mi perdoneranno la scrittura in cui sono deficitario, ma sul parlato no, sono bravo!). E dalla modalità di lavorazione del cappuccino, siamo finiti sul piacere di dirsi buongiorno e in prima mattina del dirsi “so bell’e e so pure brav’e”! Sì, perché, purtroppo, i primi a non crederci siamo noi stessi.

Le chiacchiere, che non sono quelle di carnevale, sembrano tempo perso e spesso ce lo diciamo “ma quanto chiacchieri”. Invece sono una risorsa! È un periodo storico, per dirlo in culturalese, dove i contesti variabili alla velocità della luce e degli interessi economici, liquido come lo sono i denari inodori ed insapori, ma …  quel ma che fatichiamo a contestualizzare. “Ciao, da quanto che non ci vediamo, ma se ci vediamo comunque vuol dire che gironzoliamo ancora per il pianeta”. Urgente, come facciamo tutti, si va a quel gesto tipico e comune di toccare i propri gioielli, crucciolo e delizia di uno dei nostri sensi, per dire “facciamo gli scongiuri, va!”. “Ehi compagno cattocomunista hai sentito l’emerito prete che ha affermato la nostra stupidità ci farà tutti musulmani”? Ed io che non mi ritengo identificabile, da sempre, da etichette vendute e/o svendute, rispondo “Caro compagno camerata, mi meraviglio di te, ma un prete pure emerito che fa simili affermazioni, ammesso che non sia una cazzfake, è un’affermazione che pone seri dubbi sulla sua Fede, non certo sulle opinioni”. “Ma dai, risponde lui, e la rissosa reazione al berlusca che lei non gliela ha mai dato? Voi di sinistra fate ridere!” Aridaie! “Ma ti rendi conto che la Politica è diventata chi scopa di più, chi si fa più femmine, chi citofona a più persone con subdoli tentativi di smascherare spacciatori … ovvero vendendo luoghi comuni che non si sentono neanche più nei porti e nei bar? I tuoi camerati dimenticano che, purtroppo perché votati rappresentano una Istituzione e non certo possono parlare in sedi pubbliche come puttanieri e/o giustizieri. Hanno governato, sì, un po’ tutti, ma di quello promesso nei loro messaggi elettorali, in particolare i tuoi camerati, hanno realizzato solo tutele per se stessi ed i loro tifosi della curva?”. “Sì, sì, voi ve ne uscite sempre con questi discorsi complicati e da intellettuali! Vedrete che mazzate!”. “Appunto, ricorrerete al solito sistema. Senti, ma secondo te uno e/o una coalizione che vincesse le elezioni regionali e/o comunali, ma che non ha una maggioranza politica definita da elezioni politiche nazionali, ha il diritto di rivendicare la caduta di un governo maggioritario in Parlamento? A me sembra un paradosso perché è il Parlamento eletto da elezioni politiche che può sfiduciare tutti i governi possibili e quindi tornare alle urne, non certo sui letti di femmine compiacenti! Il tuo amico milanese con tutti i soldi che si ritrova, può raccontare le sue virtù amatorie, se virtù sono, ma dovrebbe rispondere e parlare dei fatti e misfatti di quanto realizzato al governo! Poi caro compagno-camerata, circa le virtù del milanese, a sentir quanto raccontano le ragazze e ragazzine che hanno fatto passerella nelle sue ville, non sembra siano uscite entusiaste, se non per i compensi!”.

Beh, potrei continuare a chiacchiere, riportando altri e notevoli dialoghi scambiati nelle strade, ma la sintesi sarebbe la stessa. Dal mio punto di vista, ci siamo ammalati di luoghi comuni incapaci di contestualizzare e discernere le chiacchiere dai fatti reali e dalla coerenza dei contesti. Mi pare, anche, che nella contemporanea società liquida, avendo perso la capacità di percepire odori e suoni dei nostri cibi e delle nostre vite, ci facciamo trascinare da sirene di moda. Squali, amebe, sardine, tonni e scorfani la fanno da padrone e pochi analizzano quanto hanno e portano nello stomaco. La sardina, irritata che nel mare si continua a buttare plastica e tutto quello che non serve, viene aggregata agli altri pesci senza distinzione; lo scorfano allo specchio dice e racconta nei social “So bello”; lo squalo “So bravo”; l’ameba “chi meglio di me” ed il tonno “io tifo Greta” e … tutto, tutto e tutti ridiventano omologati e tritati dal solito padrone reggente che è l’economia, i cui padroni non hanno certo interesse alla distribuzione e redistribuzione delle ricchezze sottratte al nostro comune Pianeta; anzi, hanno favorito la liquidità di idee, delle Democrazie, dei partiti, sindacati, organizzazioni e quant’altro, compresa la stessa economia, inventando paradisi fiscali e segreti bancari per non essere facilmente identificabili. E succede, come raccontato dalle ultime cronache, che, in giro con le Ferrari, percepiscono pure il reddito di cittadinanza ed anche gli onori delle cronache. Ma “quello è bravo, bello, piace alle donne e se ne fa tante”, dice il popolo sovrano, un po’ ameba, distratto ad arte e connivente oltre che convivente con gli scorfani e squali dell’economia e dei luoghi comuni! … virus dilagante per il quale non si vuole cercare l’antidoto!

“Ahoo, ma cazz, tu non cambi mai con le tue pippe, ma, caro Prof, non dimentico la cantilena del Pollo: parole, scritti e fatti sono punti di una medesima retta e non sono paralleli tra di loro. “Ciao e grazie delle chiacchiere”.☺

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