I giorni dell’aspro condimento
Ci sono giorni che ruotano a rettangolo
ruvidi nell’area incisa sul tecnigrafo
dove la sabbia non raggiunge mai il fondo
e la clessidra s’infrange sotto i colpi dell’inganno.
Vuoto a perdere, basta l’aggiornamento al software?
Pungono più del solito spine avide di sangue.
Limone spremuto sul miele la vita,
scorrono flussi d’acido muriatico.
Granelli di cemento qua e là senza redenzione
giorni afoni chiusi ad angolo,
diaspora di sentimenti nell’isolamento.
Il feltro non sarà mai seta né il ferro da stiro
scivolerà morbido sulla stoffa ingrata.
Spighe sterili di grani pasceranno nuove gramigne,
all’uomo gravido basta la penuria d’altro uomo
per saziare materia grassa, pinguedine.
La fortuna di esistere è lo zucchero che impasta il mondo
lenta cottura prima del sospirato piatto,
quanta fatica prima di colmare la zuppiera.
Atterraggio di fortuna senza fusoliera?
Crescono a stento sul ramo gemme di sicomoro,
Zaccheo dove il pentimento e la nuova epifania
che tarda a coprire i giorni dell’aspro condimento?