I giovani e il debito
25 Maggio 2017
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I giovani e il debito

Nell’ambito della “Biennale della Democrazia” organizzata a Torino da Gustavo Zagrebelsky si è svolto, venerdì 31 marzo, l’incontro atteso, anticipato da Il Sole 24 Ore, dal titolo “Disarmare i mercati”.

Alla presenza di Stefano Risso e mons. Tommaso Valentinetti, coadiuvati da Marco Ferranda de Il Sole 24 ore, dinanzi a circa 120 persone, per lo più giovani studenti del V e IV anno dell’istituto “Alpa Steiner e Rosa Luxemburg”, di docenti e attivisti, si sono affrontati temi complessi con una facilità, immediatezza e convergenza davvero sorprendenti.

In quale contesto sociale e politico internazionale si inserisce il tema della relazione tra finanza e democrazia? Di fronte al fortissimo richiamo ai valori di uguaglianza che proveniva dai sistemi del cosiddetto “socialismo reale”, l’Occidente, sottolineando l’illiberalità di quei regimi, decantava la democrazia, che, pur non garantendo molti altri diritti, tutelava la libertà di decidere i propri rappresentanti. Con la caduta del Muro di Berlino e l’affermarsi della dottrina liberista, il binomio capitalismo-democrazia si è progressivamente scomposto e la democrazia, anche quella rappresentativa e formale, è divenuta un ostacolo da erodere.

Scrive recentemente Marco Bersani: “Solo uno shock trasforma il socialmente impossibile in politicamente inevitabile”. Con questo aforisma il padre del neoliberismo, Milton Friedman, salutò il colpo di stato militare in Cile, attuato dal generale Augusto Pinochet l’11 settembre 1973 per rovesciare il governo socialista di Salvador Allende, democraticamente eletto tre anni prima. Dei fatti di quegli anni, dal punto di vista della violazione dei diritti umani, conosciamo quasi tutto; ciò che è meno noto è che quel golpe fu la premessa (lo shock, appunto) per la prima sperimentazione sul campo delle teorie economiche liberiste della scuola di Chicago, di cui Friedman era il massimo esponente. Perché risaliamo a quei fatti per spiegare l’oggi? Perché quella storia “parla” al nostro presente. Oggi nel pieno della crisi economico-finanziaria globale, che ha investito direttamente il continente europeo, il proliferare di poteri “tecnici”, con l’obiettivo della piena applicazione delle politiche monetariste volute dalle grandi lobby del capitale finanziario, è palpabile in tutte le scelte imposte ai popoli europei, evidenziando la necessità di una riflessione molto profonda sulla relazione tra politiche liberiste e democrazia, nesso sinora dato per scontato ed immodificabile: in questo senso, sarà utile tenere a mente come l’atto di nascita delle teorie economiche liberiste sia avvenuto esattamente attraverso la feroce distruzione della democrazia, elemento che depone molto più a favore di una relazione di contingenza, piuttosto che di consustanzialità fra le stesse”.

Nella giornata torinese sono stati affrontati i temi della “Tobin Tax”, del debito e delle sue ricadute sociali, in particolare l’impoverimento e le disuguaglianze sociali ed economiche rispetto alle quali vi è una forte richiesta di riforme strutturali. Come disarmare la finanza e liberarci dal debito? Questa la domanda che legava le altre e che ha reso molto dinamica la mattinata densa di riscontri e di domande dal pubblico, soprattutto dai giovani. Questi ultimi avevano realizzato anche un video che ripercorre le ansie di un giovane alle prese con il proprio futuro indebitato. Dal debito finanziario si è passati al debito ecologico e a parlare della Laudato Sì. Ci sono stati anche temi delicati, come l’Europa e la disinformazione globale, al centro dei numerosi interventi. Bravissimi, efficaci e reattivi i relatori ed il giornalista facilitatore, ma soprattutto attentissimi i giovani. Questo particolare inatteso ci ha aperto gli occhi sull’importanza, sulla necessità e sulla possibilità di interloquire con loro sempre di più, seguendo l’esempio dei docenti che con grande passione hanno addirittura organizzato una immediata verifica al termine delle due ore di incontro intenso e fluido.

Per gli amici di Attac, che hanno sortito questo incontro, ma anche per tutti noi, soprattutto la partecipazione di un esponente della chiesa è stato davvero un’esperienza da considerare ed approfondire con la massima importanza. La mattinata è stata preceduta da un’intervista a tutto campo sui temi della finanza, del debito e della democrazia condotta da Sky arte e rivolta a Valentinetti. Tra le persone che sicuramente meritano attenzione e da coinvolgere in tutte le fasi successive che il comitato per l’ abolizione dei debiti illegittimi (Cadtm Italia) sta portando avanti, senz’altro vi sono i docenti di Torino che hanno davvero compiuto un piccolo miracolo di comunicazione e di divulgazione di un tema complesso, ma ormai al centro, ci auspichiamo, anche di programmi scolastici. Chissà che questo articolo non sortisca qualche effetto locale nella direzione di un coinvolgimento di docenti delle scuole molisane che molto dovrebbero dire in proposito, visto che ogni aspetto della vita dei giovani ormai è in ostaggio del debito nazionale, regionale/sanitario e privato.

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