i mercanti della pampanella
28 Aprile 2010 Share

i mercanti della pampanella

 

 

Alcuni giorni fa, la Gabanelli ha inviato di nuovo le telecamere di Report a fare visita ai terremotati molisani ed ha scoperto che dopo circa otto anni la ricostruzione pesante è appena all’inizio e San Giuliano di Puglia, che viene esibita dal Sottosegretario Bertolaso come esempio da imitare, non ancora viene riconsegnata a tutti i suoi abitanti: meno di mille. L’evento era già stato annunziato dalla stampa locale e così tutti abbiamo preso posto in prima fila, davanti al televisore. Non abbiamo perso neanche una battuta nella speranza, questa volta, di non essere trattati da profittatori per colpa di un sindaco allegro che oggi è indagato dalla magistratura per fatti di terremoto.

Con grande rammarico abbiamo constatato sin dalle prime battute che alla sagra della “pampanella” c’è meno approssimazione di quanto ostentato da chi, dopo otto anni, ha rivelato, con estremo candore, che i progetti per la ricostruzione presentati fino ad oggi non sono buoni e vanno rifatti in quanto la legge è cambiata. Al Commissario che minacciava querele avrei voluto chiedere:  ma se nelle baracche di Bonefro ci fosse suo padre come gliela spiegherebbe la storia della legge che è cambiata, dicendogli che lei non ha mai lesinato soldi? E visto che aveva tutta questa disponibilità finanziaria perché non si è sostituito ai Comuni inadempienti nella presentazione dei progetti per poterli finanziare?

La verità è che di soldi non ce ne sono mai stati a sufficienza per ricostruire anche la sola  classe A del  cratere, quei 14 comuni terremotati che sono diventati 83 a seguito dell’estensione decretata dal Commissario Delegato. Nonostante la contrarietà della protezione civile di Bertolaso; le censure mosse dalla commissione ispettiva nominata da Prodi; la relazione della commissione di controllo della Corte dei Conti approvata da qualche giorno. Nonostante tutto ciò il Presidente Iorio continua a sostenere la bontà dei suoi provvedimenti con le seguenti argomentazioni : “l’ho esteso a tutti i comuni che hanno segnalato danni per effetto dell’onda sismica che c’era stata in Molise; le verifiche sono state serie e puntuali”. Peccato che il Commissario non avesse i poteri per farlo, così come concordemente hanno sostenuto tutti gli organismi sopra citati. Intanto la trasmissione si evolve e dalla sagra della pampanella si passa all’estrazione dei numeri, quelli che fornisce il sub commissario, il quale comunica di aver speso fino ad ora 500 milioni di euro di cui 250 solo per San Giuliano di Puglia, e continua dicendo “servono ancora 350 milioni per costruzioni in classe A si dice, cioè costruzioni  prime abitazioni, inagibili”.

Siamo lieti di informare il sub commissario, se non lo hanno fatto i suoi collaboratori, che al  30/06/2009 sono stati spesi, per la ricostruzione, 758.694.353,21 di cui 246.991.980, solo per il comune di San Giuliano di Puglia, e se ha bisogno di sapere come sono stati spesi può collegarsi al nostro sito: www.lafonte2004.it.  Per quanto riguarda il completamento della ricostruzione in classe A, per la quale sono stati richiesti 350 milioni di euro, vorremmo informare il sub commissario, nel caso non lo avessero fatto altri, che il Comitato per il Rientro nell’Ordinario ha suggerito di assumere, in capo al Dipartimento della protezione Civile, l’alta “regia” della ricostruzione, imponendo precise destinazioni delle somme da assegnare con le prossime ordinanze, per non lasciare campo libero alla struttura commissariale. Alla faccia della fiducia. Se avessimo detto noi cose del genere ci avrebbero querelati senza pensarci troppo.

Ma tornando alla trasmissione della Gabanelli, la stessa assume toni sempre più seri e si passa dall’estrazione dei numeri alla festa del diritto. Il Presidente Iorio si esibisce in una vera e propria lezione di diritto in relazione ai fondi dell’art. 15, quello della patata turchesca e del ripopolamento delle seppie passando per il museo della zampogna; chiarisce, una volta per tutte, l’equivoco a chi ha creduto che i fondi stanziati con una ordinanza di protezione civile fossero destinati ai terremotati e agli alluvionati e dice: “l’art. 15 è un mezzo amministrativo legislativo che ha consentito alla Regione di accelerare le decisioni di sostegno alla ripresa produttiva in tutta la regione”. In buona sostanza l’On. Iorio sostiene che, con l’ordinanza di protezione civile, il Presidente del Consiglio gli ha consentito di assumere decisioni in materia di sviluppo economico della Regione. È appena il caso di ricordare che la costituzione italiana, così come è stata modificata di recente, attribuisce, in capo alla Regione, il potere di decidere, in materia di sviluppo economico e non, al Presidente del consiglio dei Ministri. Ora se l’interpretazio- ne di Iorio fosse corretta e si trattasse di uno strumento legislativo, lo stesso sarebbe evidentemente incostituzionale in quanto il Capo del Governo eserciterebbe poteri che non sono nella sua disponibilità. Se invece si trattasse di strumento amministrativo al pari sarebbe illegittimo.

 L’ordinanza che contiene l’art. 15 non rientra in nessuno di questi casi in quanto è rispettosa delle leggi e della costituzione. La stessa attribuisce il potere di programmazione, in materia di sviluppo alla Regione e non al Presidente. Basta leggere  bene la prima parte di quel famoso art. 15 per capire che la delibera di giunta n. 841, è atto inidoneo ad esprimere la volontà della Regione: al Consiglio regionale quella delibera non è stata mai trasmessa. In quanto alla accelerazione delle decisioni di sostegno alla ripresa produttiva, provvede il comma due del predetto articolo che affida il piano deliberato dal Consiglio alle cure del Presidente il quale lo realizza  con i poteri commissariali e nelle zone dichiarate in emergenza, vale a dire quelle interessate dal terremoto e dell’alluvione non nella intera Regione.

 La lezione di diritto tenuta in televisione dal Commissario Delegato non ci ha convinto e non ci allieta il fatto di sapere che il Presidente della regione non sappia che non si possono regalare milioni di euro a chiunque glieli chieda. Se invece vi sono giuristi che lo consigliano male, così come ha spiegato in televisione per la vicenda del catamarano, è bene che gli stessi facciano altri mestieri, se ci riescono, anche perché, a fare danno, il Presidente è già bravo da solo.☺

 

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