Il nuovo governo regionale
19 Gennaio 2018
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Il nuovo governo regionale

(Foto: Termoli, confronto sul documento “Un progetto per il Molise”)

Il 2018 sarà l’anno della XII legislatura per la regione Molise, una legislatura che è un po’ come l’ultima chiamata per il nostro territorio. La crisi economica ha schiacciato la nostra regione, aumentando la diseguaglianza sociale tra i cittadini, e ridotto il Molise ad oggetto di barzellette (uno tra tutti lo slogan “il Molise non esiste”), se non addirittura a terreno da calpestare pubblicamente (vedasi l’infelice uscita dell’ex premier Renzi). Il nuovo governo regionale dovrà pertanto armarsi di idee e di piani per lo sviluppo del nostro territorio, con la consapevolezza che difficilmente si avrà un’altra possibilità, nel caso in cui la prossima legislatura non sarà in grado di gettare le basi per un solido rilancio.

Il manifesto Molise domani, promosso dalla rivista la fonte, in queste settimane sta cercando di porre al centro del dibattito le idee al posto delle persone, il dialogo costruttivo al posto della critica sterile. Speriamo sia linfa vitale in grado di alimentare spunti che diano vita ad una nuova politica concentrata su proposte di autentico rilancio, soffocando il dibattito che i giornali locali purtroppo stanno alimentando, sul toto-candidati.

La nostra regione non può permettersi il lusso di incentrare l’attenzione sui candidati alle poltrone, ma deve concentrarsi sulle idee e sulle proposte. Emblematico è il settore delle politiche sociali e della politiche per le persone con disabilità, nelle ultime settimane oggetto di diversi provvedimenti da parte del governo regionale, tra i quali la nuova legge sull’autismo, il bando regionale per il ‘dopo di noi’, il bando regionale per gli arredi scolastici (destinato alle scuole medie ed al biennio delle superiori), per i quali è stata stabilita la priorità per gli arredi destinati agli alunni con disabilità. Questi provvedimenti, altamente necessari, risulteranno però privi di reale efficacia nel momento in cui non saranno dotati degli strumenti necessari per arrivare ai cittadini. Occorrono fondi, un lavoro capillare da parte degli ambiti territoriali sociali, e, nel caso del provvedimento sulle scuole, un lavoro da parte dei gruppi di inclusione scolastica in grado di individuare i bisogni prioritari. Tutte cose che vanno ben al di là del singolo provvedimento!

Mai come in questo settore occorrono istituzioni che siano accanto ai cittadini e che guardino alla persona come soggetto di diritti e non come mero oggetto di assistenza. La vera battaglia è sul piano della libertà individuale e dell’ uguaglianza sociale della persona con disabilità.

Libertà è soprattutto diritto di spostarsi in condizione di parità con gli altri cittadini. Il nuovo governo regionale dovrà dare strumenti per rendere le città ed i paesi fruibili a tutti, promuovendo politiche per l’ abbattimento delle barriere architettoniche. Anche per il trasporto urbano ed extraurbano andranno individuati strumenti efficaci per consentire alle persone con disabilità motoria e difficoltà sensoriale di spostarsi in sicurezza nel territorio molisano. In questo senso, la proposta elaborata dall’Associazione Mo.Vi attraverso la Consulta per le disabilità del comune di Termoli, incentrata sul taxi a chiamata e sulla segnalazione acustica delle fermate autobus, è un obiettivo certamente possibile ed efficace.

Occorre inoltre potenziare il dialogo tra gli ambiti territoriali sociali ed i cittadini. Le criticità del bando sulle non autosufficienze, evidenziate dalle associazioni di categorie e del bando regionale sul ‘dopo di noi’, sono sintomi del poco dialogo tra istituzioni e cittadini. L’istituzione di una Consulta regionale sulle disabilità, prevista dalla legge regionale 13/2014, che coinvolga cittadini ed associazioni è più che mai urgente perché potrebbe evidenziare e prevenire problematiche future, legate alle ripartizioni dei fondi ed all’individuazione degli strumenti più efficaci per dare respiro alle famiglie. Sul ‘dopo di noi’, in particolare, tema particolarmente sentito, occorre individuare modalità che siano davvero in grado di collegare le azioni al “durante noi”, per creare quel giusto collegamento, anche emotivo, tra la vita quotidiana ed il distacco naturale dagli affetti che in vita si sono presi cura della persona con disabilità.

Occorre dare linfa vitale alla legge sulla vita indipendente, legge che il Molise ha, ma che è priva di fondi da diversi anni, per valorizzare il più possibile l’ autodeterminazione della persona, con tutti gli strumenti a disposizione. Soprattutto, occorre un governo regionale che abbia ben chiaro il senso dei singoli provvedimenti legislativi, che non confonda vita indipendente, ‘dopo di noi’ e provvedimenti sulla non autosufficienza. Gran parte delle polemiche scaturite in questi mesi sono nate dalla incapacità di dare risposte diverse a diverse problematiche e, nell’intento di accontentare tutti, si sono date soluzioni poco efficaci a diversi bisogni, tutti ugualmente legittimi.

Per tutti questi motivi è essenziale che la prossima legislatura fiorisca dalle idee e dal confronto sui temi e che sia sciolta dalle logiche dei personalismi e dalle sterili lotte di partito. ☺

 

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