Il profumo di libertà
15 Novembre 2017
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Il profumo di libertà

Quella di venerdì 22 Settembre 2017 sarà ricordata per sempre come una giornata storica per la comunità di Casacalenda. Un momento di unità e orgoglio collettivo per il conferimento della cittadinanza onoraria e delle chiavi del Comune a Michele Montagano, nato il 27 Ottobre 1921 nel piccolo centro bassomolisano.

Compito arduo racchiudere la vita di don Michelino, così come affettuosamente lo chiamano a Casacalenda, in poche righe. 96 anni di età, una lucidità straordinaria mista a sobrietà e intelligente ironia, contraddistinguono un molisano fiero che ha contribuito a cambiare la storia italiana negli anni bui della dittatura, dell’annientamento dei diritti, delle libertà e del terrore causato da un guerra civile cha ha lasciato dietro di sé divisioni profonde in un Paese martoriato da atroci sofferenze, miseria e morte.

Dapprima sottoufficiale e in seguito tenente del regio esercito italiano, Montagano dopo l’8 Settembre 1943 “ha scelto – come ha ricordato nel suo intervento introduttivo il Sindaco Michele Giambarba – di non aderire alla Repubblica Sociale Italiana, pagando eroicamente sulla propria pelle il prezzo del rifiuto considerato ‘tradimento’ dai nazifascisti”.

Internato militare per 19 mesi in vari campi di concentramento e dal 1944, insieme ad altri 44 ufficiali italiani, condotto nel campo KZ-AEL di rieducazione al lavoro di Unterlüss (una sottotenenza di Bergen Belsen) direttamente gestito dalle SS, Montagano è stato sottoposto a lavori forzati, torture, sfruttamento. In più occasioni è scampato alla morte e il 9 Aprile del 1945 è stato liberato con altri 37 militari italiani sopravvissuti.

Negli anni successivi alla riconquistata libertà, Montagano ha speso la sua vita da protagonista e custode autentico della memoria collettiva del Paese. Una missione la sua compiuta in particolare nelle scuole, nelle università, nei convegni tenuti prevalentemente in Italia e in Germania, “per testimoniare – ha affermato nel corso del suo breve ma intenso intervento di fronte a una folta platea di studenti – il ricordo dei compagni d’armi caduti in guerra e nei lager nazisti e per cercare di infondere nei cuori delle giovani generazioni il fatto che la libertà sia un bene prezioso, senza cui né la bontà, né l’onestà, né il rispetto delle leggi valgono a nulla”. Numerosi i riconoscimenti e le onorificenze ricevute: dalla Medaglia d’onore ai deportati e internati nei lager nazisti alla onorificenza di Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana, fino all’ultimo prestigioso riconoscimento in ordine di tempo: quello di Cavaliere di Gran Croce ricevuto lo scorso 12 Ottobre a Roma dal presidente della repubblica Sergio Mattarella.

Solo pochi giorni prima Montagano è stato circondato dall’affetto sincero e dalla stima profonda della sua comunità, dei familiari e degli amici di sempre. Un dono ricambiato con un monito scandito dalla voce commossa dell’Eroe Casacalendese: “vogliamoci bene perché l’affetto e l’amore tra le persone sono la pietra fondante sulla quale si costruisce e si mantiene in vita una comunità”.☺

 

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