Il tempo dopo il covid 19
21 Luglio 2020
laFonteTV (3191 articles)
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Il tempo dopo il covid 19

Non abbiamo mai pensato che sia facile tornare alla vita e agli stili comportamentali di prima della pandemia da Covid 19 da un giorno all’altro; soprattutto pensando al termine “normalità”, che per noi, e per milioni di cittadine/i, è una fase densa di problemi e di tensioni con la crisi economica e quella etico/civile che attraversa il Paese da molti decenni e che lo ha consegnato alla logica del profitto disumano ed ingiusto, al neoliberismo che ha messo nei guai le parti della società economicamente più deboli e più fragili dal punto di vista psicologico (pensiamo all’universo giovanile e alle donne!). Tuttavia, una parte consistente della società civile ha risposto in modo consapevolmente responsabile, avanzando proposte al Parlamento e al Governo, che diano una mano a riequilibrare l’economia nazionale e la complessiva tessitura civile fra la popolazione e le rappresentanze democraticamente elette. Di qui sono scaturite proposte e avanzati progetti per una tangibile e sostanziale ripresa della vita economica, sociale, culturale del nostro Paese: il manifesto GiustaItalia, che Libera insieme a tante altre associazioni di volontariato civile ha avanzato al Parlamento e al Governo giallo/rosso, esprime la domanda di come si possa uscire dalla crisi provocata dalla pandemia da Covid 19. Noi, di Libera, pensiamo che sia possibile superare la crisi post lockdown, mettendo in pratica le norme che già esistono; facendo affidamento sulla garanzia dei diritti fondamentali quali il lavoro, la casa, un reddito dignitoso per tutte/i, l’istruzione obbligatoria e gratuita, la tutela della salute, favorendo soprattutto la prevenzione che si basa primariamente sul potenziamento necessario ed impellente della medicina territoriale, sulla riconversione ecologica, attenta alla salvaguardia e alla valorizzazione del territorio e dell’ambiente;  sul contrasto ostinato e caparbio alle vecchie e nuove povertà;  sul recupero degli oltre 100  miliardi di euro dell’evasione fiscale, denaro sottratto proditoriamente alla collettività tutta..e tutto questo stipulando un Patto che con 18 proposte concrete intende dare un reale contributo al Paese per il tramite del Parlamento e del Governo. Eccole qui di seguito:

  1. Aumentare le risorse in dotazione al Fondo per la lotta alla povertà educativa;
  2. Sospendere o, in alternativa, ridurre drasticamente gli affitti regolati dal mercato, bloccare le procedure esecutive di sfratto;
  3. Estendere il reddito di cittadinanza e realizzare, al tempo stesso, la costituzione di un reddito di emergenza;
  4. Rilanciare e rafforzare il sistema sanitario nazionale;
  5. Istituire un fondo di 5 miliardi di euro a sostegno degli enti locali;
  6. Regolarizzare tutti i lavoratori e le lavoratrici migranti presenti in Italia;
  7. Approvare un Piano di interventi pluriennale per persone senza dimora, comunità Rom e persone in condizione di detenzione;
  8. Rafforzare e qualificare le Centrali uniche di committenza;
  9. Limitare alla sola fase emergenziale acuta il ricorso ai commissari con poteri straordinari;
  10. Applicare gli strumenti di assegnazione, anche in situazioni di urgenza, già previsti dal Codice degli appalti;
  11. Abrogare la Legge 55/2019 (Sblocca cantieri), ripristinando il D.Lgs 50/2016 (Codice dei contratti pubblici);
  12. Prevedere meccanismi di controllo preventivo e incrociato sulle imprese attraverso l’utilizzo sinergico delle banche dati esistenti;
  13. Rafforzare l’Autorità nazionale anticorruzione;
  14. Valorizzare i sistemi di raccolta delle segnalazioni dei cittadini;
  15. Semplificare e migliorare le procedure di informazione e partecipazione previste nelle Valutazioni d’impatto ambientale;
  16. Escludere da qualsiasi beneficio le imprese oggetto di procedimenti penali per reati gravi;
  17. Introdurre l’autocertificazione obbligatoria per le imprese beneficiarie;
  18. Prevedere la tracciabilità dei flussi di risorse finanziarie destinate alle imprese…

Cosa è stato fatto finora, a fronte delle tante proposte che le associazioni di volontariato hanno rivolto al Governo in relazione ai grossi problemi socio/economici che settori amplissimi di società si sono visti scivolare addosso, vedendo impoverite le loro vite o rendendole peggiori per quei tre milioni e più di poveri assoluti? Intanto, muovendo dalle questioni generali, è stato emarginato il Parlamento che non legifera quasi più, imprigionato dalle logiche assurde che gli vengono imposte e che riguardano i decreti del governo e l’ impossibilità di discuterne in senso critico. Sulle 18 proposte avanzate da Libera e dalle associazioni che le hanno sottoscritte il Governo giallo/rosso non ha accolto proprio nulla e questo ci appare oltre che grave anche preoccupante! È stato chiesto al Governo di fare presto e di mettere in campo proposte correttive della crisi attuale post Covid 19 ed invece il Decreto 19 maggio 2020, nr. 34, “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid 19” non corregge alcun errore che la pandemia attuale ha messo in rilievo, non investendo in settori fondamentali per garantire la sicurezza e la salute ai cittadini. Un esempio? Negli ultimi anni sono stati tagliati 37 miliardi di euro alla sanità pubblica, ed oggi al SSN sono stati restituiti soltanto 3 miliardi di euro. Quindi, è chiaro il messaggio: la prevalenza viene data al settore privato, penalizzando ancora una volta e in modo eccessivo quello pub- blico/nazionale.

Altro elemento di critica nei confronti del Governo è stato il mancato accoglimento delle proposte emendative del Patto GiustaItalia al decreto liquidità, approvato il 4 giugno scorso dal Senato, che prevedevano l’esclusione dalle garanzie sul finanziamento delle imprese condannate per delitti di mafia, di corruzione, di frode e contro l’ambiente, controlli antimafia adeguati e la piena tracciabilità dell’impiego della liquidità ottenuta dalle banche. Ma su questo, ed altro in relazione al Manifesto GiustaItalia, e sul commento critico del Piano Colao ci riserviamo di proporre riflessioni sul prossimo numero de la fonte. Anticipiamo ora solo l’idea di fondo che andremo a sviluppare e cioè che il Piano Colao rivela una totale assenza di idee e di visione per uscire dalla crisi, perché propone ricette legate al modello ultraliberista che l’hanno prodotta,  Covid 19 incluso.  ☺

 

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