Impugnato il p.r.i.a.m.o.
15 Maggio 2019
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Impugnato il p.r.i.a.m.o.

Il WWF O.A. Molise e l’Associazione “Mamme per la salute e l’ambiente Onlus” hanno impugnato innanzi al TAR Molise, il Piano Regionale Integrato per la qualità dell’aria Molise (P.R.I.A.MO.), approvato dal Consiglio Regionale con deliberazione n. 6 del 15/01/2019. Il Piano si propone l’obiettivo al 2020 di ridurre l’inquinamento atmosferico nel territorio regionale intervenendo su tutte le sorgenti di emissioni e ha individuato il territorio di Venafro come “area di superamento”, ossia come area ove si sono registrati superamenti dei valori limite fissati dal D.Lgs n. 150/2010 da ridurre nel più breve tempo possibile. Infatti le centraline situate nella città di Venafro hanno rilevato, negli ultimi anni, superamenti dei valori limite giornalieri per il PM10 e di quelli annuali per l’NO2.

La stessa Regione Molise, con la Legge n.16/2011 del 22/7/2011, nell’approvare la zonizzazione regionale ai fini della qualità dell’aria, aveva individuato l‘area venafrana come zona che richiede un piano appropriato di accertamento, verifica e bonifica. Il Piano straordinario non è mai stato elaborato, sicché per l’area venafrana il P.R.IA.M.O costituisce il primo approccio e processo di analisi della qualità dell’aria ambiente per la definizione delle misure di risanamento.

A parere delle associazioni il Piano così come approvato presenta numerose criticità: sviluppa le sue analisi ed elaborazioni solo su scala regionale, senza alcuna definizione mirata alla scala dell’area di superamento; avrebbe dovuto estendere “l’area di superamento” a tutta la Piana essendo essa area di ricaduta degli inquinanti emessi, e quantomeno al territorio di Sesto Campano e Pozzilli, nei quali, secondo quanto emerge dalle carte della zonizzazione, sono presenti livelli di concentrazione per alcuni inquinanti, PM10 e PM2,5, più alti di quelli rilevati nella città di Venafro; avrebbe dovuto svolgere un’analisi precisa e accurata delle sorgenti responsabili dell’inquinamento atmosferico nella Piana di Venafro, tra cui non rientra solo il traffico veicolare e il riscaldamento domestico, ma anche tutti gli impianti produttivi collocati nella Piana, tra cui l’inceneritore di Pozzilli e il cementificio di Sesto Campano; avrebbe dovuto individuare misure specifiche ed efficaci calibrate sul territorio di Venafro e della Piana.

L’unica azione prevista a breve termine 2020, è la “realizzazione di percorsi alternativi per la deviazione del traffico dal centro della città di Venafro, per il flusso veicolare da e per Roma”, e avrebbe dovuto essere specificata in termini di localizzazione, di attuazione, costi e benefici, e impatti; risulta anche irrealistica non essendo stata ancora definita nemmeno l’ipotesi programmatica. Data la sua genericità non sono stati considerati gli effetti di aggravamento che produrrebbe sul territorio di Sesto Campano e, circolarmente, di nuovo sulla stessa Venafro. Infatti il tracciato per il traffico veicolare da e per Roma, dovendo allontanarsi dal centro di Venafro, risulta attualmente ipotizzato in una pedemontana che raccorda la variante con la galleria che immette all’impianto viario (SS6) della Regione Lazio e all’autostrada A1. E dunque il flusso da e per Roma graverà ulteriormente sul territorio di Sesto Campano, già interessato dal traffico da e per la Campania.

Le associazioni stigmatizzano anche l’assenza della valutazione del rischio sulla salute. Nel Piano, approvato a gennaio 2019, si asserisce infatti che anche per assenza di dati “non è stato possibile definire gli obiettivi specifici da perseguire per la salute umana in Molise”, e ciò nonostante siano richiamate tutte le evidenze scientifiche, acquisite a livello nazionale e internazionale, riguardo il rapporto tra salute ed inquinamento atmosferico.

Il PRIAMO, inoltre, non ha preso in alcuna considerazione l’indagine epidemiologica eseguita per i residenti di Venafro, Sesto Campano e Pozzilli, pubblicata il 12 novembre 2018 ed esposta in conferenza stampa dal dott. Fabrizio Bianchi del CNR di Pisa, che ha rilevato dati preoccupanti e statisticamente significativi per  le malattie dell’apparato circolatorio, con eccessi a carico di quelle cardiache e cerebrovascolari, e per le malattie del sistema respiratorio, mettendo così in luce la gravità dell’inquinamento atmosferico a cui i cittadini della Piana sono sottoposti e la necessità e obbligo di intervenire con interventi mirati ed efficaci per il miglioramento della qualità dell’aria.☺

PINA NEGRO (Delegato Regionale)

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