Indice del numero di maggio 2019
4 Maggio 2019
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Indice del numero di maggio 2019

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indice del numero di maggio 2019 http://www.lafonte.tv/

In questo numero:

-fino a quando, signore?

di Rosalba Manes

– costruire un’europa solidale

di Giovanni Di Stasi

– i libri della bibbia

di Michele Tartaglia

– la via della seta

di Dario Carlone

– voglia d’europa

di adl

– appunti di…poietika

di Fabio Vanni e Marco Branca

– il manifesto di vandana shiva

di Marco Branca

– termoli chiama europa

di Antonio De Lellis

– Fotografia:  “fake fly”

di Nicola Aquilante

– un sogno da realizzare

di Giuseppe La Serra

– rilassami salmo

di Enzo Bacca

– collaboratori e testimoni di giustizia

di Benito Giorgetta

– tela: “new school”

di www.su-mi.org

– nuove aligarchie

di Tina De Michele

– carresi e furbate 2

di adl

– umani e non più umani

di Marcella Stumpo

– carla lonzi

di Loredana Alberti

– viaggio nel tempo 3

di Christiane Barckhausen-Canale

– pittura:”Donna Macchina”

di Ana Maria Erra Guevara

– il mietitore

di Rossano Pazzagli

– la scultura lignea tra XVII XIX secolo

di Gaetano Jacobucci

– artur

di Gabriella de Lisio

– i buoi sciolti

di Lino Di Brutto

– foto : “Scorcio veneziano”

di Antonio Montaldo

– la politica dell’inclusione

di Franco Novelli

– libri: “Le stanze interiori” di Tiziana Antonilli

di Redazione

– la condizione anziana

di Rodolfo Di Martino

– la vita oltre la morte

di Maurizio Corbo

– il valore sociale dell’agricoltura

di Redazione

– impugnato il p.r.i.a.m.o.

di WWF OA MOLISE

– geologia in tavola

di Angelo Sanzò

– perplessità sulle procedure regionali

di Redazione

– l’orobanche

di Gildo Giannotti

– calici e parole

di Cantine D’Uva

– ecosistemi e biodiversità

di Silvio Malic

– 500 anni di sogni

di Filomena Giannotti

– sull’orlo di un precipizio

di Famiano Crucianelli

costruire un’europa solidale

                                                                                 di Giovanni Di Stasi      a pag.3

Nei decenni scorsi le campagne elettorali per il rinnovo del Parlamento Europeo si svolgevano spesso su temi di politica nazionale o addirittura locale. L’Europa, lontana e complicata, rimaneva sullo sfondo. Gli stessi candidati evitavano di illustrare l’importanza dell’Unione Europea per gli abitanti del vecchio continente e per il resto del mondo. Solo i politici più avvertiti ci ricordavano che, grazie alle istituzioni europee, l’Europa, che meno di un secolo fa era ancora nelle mani di sanguinarie dittature, era diventato uno spazio di pace, capace di rifiutare la pena di morte e di fare dei diritti umani una bandiera

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