iorio si confessa
3 Settembre 2013 Share

iorio si confessa

 

Sono stati letteralmente rovesciati nella nostra posta elettronica una marea di cablo contenenti il diario segreto del già governatore Michele Iorio. Giornalisticamente parlando era troppo allettante metterli a conoscenza dei lettori pertanto ci scusiamo se la verifica dell’attendibilità è stata sì accurata ma non impeccabile. Cominciamo ad estrarre qualche pagina dal diario di quello che in non poche occasioni fu oggetto di forti contestazioni da parte nostra con la speranza che i suoi pensieri reconditi siano di qualche utilità per costruire il futuro della nostra regione.

10 febbraio: borderline

Alcuni singoli individui e qualche partito che finora erano sul mio libro paga e ogni giorno si presentavano con nuove richieste vedo ora che se possono mi evitano o si negano. Finalmente si tolgono dai… Il mio ex socio dipendente pensa di fare un affare. Si vendono come tori da monta, ma non sono neanche vacche da latte! Vincerò senza di loro e so che torneranno con la coda tra le gambe.

15 marzo: il valvassore

Che popolo quello molisano! Con tutto quello che ho fatto per la gente mi avrebbero dovuto addirittura eleggere per acclamazione. Chiunque è passato da me non se ne è tornato a mani vuote. Favori, sistemazioni, denaro a pioggia, finanziamento ad attività e velleità ai limiti dell’immaginabile. Che non ho fatto per accontentare tutti! Non meritavo un trattamento simile. Pensavo che si era stabilito un feeling tra noi e invece hanno bisogno solo di un capo mandriano. A me viceré, come mi avevano definito, hanno preferito quel valvassore di Roberto Ruta con tutti i suoi valvassini disseminati in consiglio regionale. Prima o poi se ne accorgeranno dell’affare che hanno fatto! Ma mi rode non poco. Hanno rimpiazzato me con lui. Da non crederci. L’avevano bocciato anche come capo-condomino ed ora gli hanno consegnato in mano il Molise. Se in tanti anni non è riuscito a fare niente che potesse tornare utile per la nostra regione, ora finirà di affossarla. In natura la ruta è un rimedio contro il verminaio. Lui invece ne è il focolaio.

27 giugno: la biscia

Ti devi aspettare di tutto quando perdi il potere, ma questo è inaudito. Era meno di niente quando si è messo attorno come una zecca. Per farsi perdonare la provenienza era sempre pronto a difendermi ed elogiarmi. Gli perdonavo pure l’apparenza sfuggevole da biscia, visto che un tipo simile mi faceva comodo. Ma il calcio dell’asino non me lo aspettavo. Non me lo perdono perché avrei dovuto saperlo e prevederlo. L’aveva già fatto con il mio predecessore. Si è seduto al posto mio in consiglio regionale e chissà che fedeltà ha promesso al presidente se non hanno fatto niente almeno per ritardare che andasse a riscaldare lo scranno. Mi veniva da dirgli con Cesare: tu quoque Brute fili mi! Ma visto che per capire avrebbe dovuto telefonare alla moglie e farselo tradurre e spiegare gli ho mandato a dire quello che Mussolini ha detto a Ciano: io ti ho fatto conte e tu mi hai fatto fesso!

31 luglio: il signor nessuno

C’è sempre chi fa fortuna sulle disgrazie degli altri! Ulisse era andato a Milano a manifestare al palazzo di giustizia per l’accanimento dei giudici contro Berlusconi. Poi, quando il già Cavaliere gli ha fregato il seggio al senato da sotto il culo, ha cominciato ad essere critico nei confronti del partito, a mugugnare fino a dimettersi. Ora non vede l’ora di rifare il partito, si è riavvicinato a me, dice di lottare, ma il signor nessuno col vento in poppa aspetta una sola cosa: che il senato gli liberi il posto, altro che lotta per l’agibilità politica di Berlusconi. Mi sembra identico a quello che si è fregato il mio. Il primo giorno farà anche un minuto di raccoglimento con la stessa commozione della prefetta quando è andata all’Aquila dopo il terremoto!

 

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