La comunità del buon vivere
20 Marzo 2021
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La comunità del buon vivere

Molte persone lamentano una sorta di nostalgia di vita comunitaria, semplice, una voglia di famiglia e di rapporti familiari affettuosi, attenti, capaci di prendersi cura gli uni degli altri. Non vi è dubbio che l’essere umano sia fatto per la dimensione comunitaria; ogni persona ha bisogno di donare amore e di essere amata, di essere capita, accolta, di curare e di essere curata.

La regola della comunità è l’amore, il bene e il rispetto dell’altro. La dimensione comunitaria è una ricchezza, in ogni circostanza. Le cose fatte insieme sono più belle, più ricche, più varie, più divertenti, più efficaci e coinvolgenti di qualunque altra cosa. Condividere la felicità e la ricchezza ci gratifica, quando facciamo un regalo e verifichiamo che chi lo riceve è felice ci sentiamo gratificati dall’aver donato, aver donato gioia a qualcuno. Ma in momenti come quelli che stiamo vivendo adesso, quando tutto ci sembra sfuggire di mano, è importante riscoprire il piacere dello scambio, verificare come è gratificante condividere la parsimonia, riscoprire lo scambio e/o la condivisione di un bene, piuttosto che l’acquisto. Lo scambio e/o la condivisione di un bene ci permetterebbero di vivere in relazione con gli altri, socializzare, oltre che utilizzare quel bene al massimo delle sue potenzialità. Praticare semplicemente quella che adesso chiamano la sharing economy tanto di moda nei giorni nostri, economia della condivisione, che rappresenta appunto, tra le altre cose, un modo per riutilizzare oggetti, condividerli con gli altri piuttosto che comprarli e usarli solo una volta. In questo modo, utilizzare un bene appartenuto ad un altro, non ci fa sentire poveri, ma virtuosi perché contribuiamo alla sostenibilità ambientale.

Costruire una comunità virtuosa richiede molto impegno, ben ripagato, ma tutti devono sentirsi coinvolti, in maniera tale che attraverso il loro impegno possano scoprire  la bellezza nel vivere in comunione con gli altri e in armonia con  l’ambiente che li circonda.

Essere comunità significa, infatti, soprattutto salvaguardare l’ambiente in cui essa vive, pertanto l’impegno consiste, oltre che nell’avere rispetto per gli altri, anche, e soprattutto, avere rispetto per i beni comuni. Per farlo abbiamo bisogno di adottare comportamenti sostenibili. Piccoli, semplici comportamenti per vivere serenamente in comunione con gli altri e costruire una comunità del buon vivere. Proviamo insieme a costruire la nostra comunità su questi semplici comportamenti:

Alimenti
1. Privilegiare prodotti di stagione;

  1. Privilegiare prodotti locali, di prossimità, acquistati possibilmente direttamente dai contadini;
  2. Privilegiare prodotti biologici o biodinamici o comunque prodotti ottenuti con pratiche agronomiche rispettose dell’ambiente.

Acqua
1. Chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti o ci si insapona (un piccolo gesto che consente ad una famiglia di tre persone di risparmiare circa 7500 litri di acqua all’anno);

  1. Riparare tempestivamente le perdite;
  2. Utilizzare sempre l’acqua del rubinetto da bere, è quella più controllata!

Energia
1. Utilizzare fonti energetiche rinnovabili (solare, eolico,…);

  1. Scegliere elettrodomestici e lampadine di classe energetica elevata (A, A+, A++);
  2. Ridurre il più possibile la temperatura in casa d’inverno e limitare l’uso del condizionatore d’estate.

Trasporti
1. Limitare il più possibile l’uso dell’automobile,

  1. Privilegiare i mezzi pubblici,
  2. Cercare di condividere la propria automobile con altre persone che percorrono lo stesso tragitto.

Rifiuti
1. Produrne il meno possibile;

  1. Effettuare la raccolta differenziata;
  2. Privilegiare prodotti sfusi o con poco imballaggio.

Attuando questi piccoli comportamenti nel medio e lungo periodo ci accorgeremo che le nostre azioni hanno delle conseguenze non solo sulle nostre vite e nelle nostre immediate vicinanze, ma anche sulle vite del resto dell’umanità e anche molto lontano da noi, ed è per questo che per vivere in comunione con il resto del mondo è importante che ciascuno di noi pratichi quei comportamenti virtuosi, sempre, ogni giorno a casa sua. È da ognuno di noi che dobbiamo pretendere comportamenti virtuosi, non dagli altri: quando alziamo la forchetta o apriamo l’armadio, facciamo politica e decidiamo da che parte vogliamo stare, partendo da quello che mettiamo nel piatto e da come ci vestiamo. Ogni giorno, quando facciamo la spesa decidiamo se aiutare le piccole economie locali o andare ad arricchire la grande distribuzione.

Per rendere tutto questo praticabile, dobbiamo sforzarci di essere ogni giorno migliori, la rivoluzione può partire solo da noi e dai nostri comportamenti. Tutto quello che ci aspettiamo dagli altri lo dobbiamo pretendere da noi stessi: “gli altri siamo noi”! Quindi una società più giusta non dobbiamo pretenderla ma semplicemente praticarla ed attuarla.☺

 

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