La più bella del mondo. Salviamo la Costituzione
29 Novembre 2016
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La più bella del mondo. Salviamo la Costituzione

La Fondazione Milani: perché votare NO il 4 dicembre

Ho scelto volutamente questa frase (forse un po’ retorica) per cominciare a parlare di Referendum Costituzionale. Perché la nostra Costituzione mi è sempre sembrata splendida, e oltretutto scritta in una lingua bellissima: semplice, potente, evocativa, chiara, sintetica. Ho sempre fatto leggere e studiare i suoi articoli ai miei alunni, e quando tre anni fa li ho accompagnati a Roma nella visita ai Palazzi Istituzionali ho visto nei loro occhi la stessa emozione dei miei nel contemplare il testo originale firmato da De Nicola.

Questo, ovviamente, non vuol dire che la Carta sia un totem immodificabile nei secoli: vuol dire semplicemente che ad essa occorre accostarsi con delicatezza e rispetto, nella consapevolezza che cambiare si può, ma non per stravolgere e peggiorare.

Più che spiegare le cialtronesche modifiche che ci vengono dipinte come la panacea di tutti i mali, vorrei provare ad elencare le ragioni per cui la Fondazione Milani si sta impegnando per il NO, portando a Termoli costituzionalisti insigni come [ot-link url="http://www.lafonte.tv/video/referendum-costituzionale-prof-pace-perche-votare-no-4-dicembre/"]Alessandro Pace (25 settembre)[/ot-link] e [ot-link url="http://www.lafonte.tv/la-j-p-morgan-dietro-la-revisione-costituzionale/"]Paolo Maddalena (31 ottobre).[/ot-link]

NO perché il vero quesito è: volete voi decidere di non opporvi più al potere, specie finanziario?

No allo strapotere della finanza

Già nel 2013, la banca internazionale JP Morgan aveva messo nero su bianco il percorso di riforme per l’Italia: “I sistemi politici dell’Europa meridionale soffrono di esecutivi deboli, strutture statali centrali deboli rispetto alle Regioni, protezione costituzionale dei diritti dei lavoratori, sistemi di costruzione del consenso che favoriscono il clientelismo politico, diritto di protestare se intervengono cambiamenti non graditi. (…) Il test più importante sarà per l’Italia dove il nuovo governo dovrà dimostrare di sapersi Impegnare per una riforma politica significativa”.

Val la pena di ricordare che quelli della J.P.Morgan sono gli stessi che affermavano esplicitamente che le Costituzioni nate dall’antifascismo rappresentavano un vincolo, un’anomalia, un ostacolo al primato assoluto del mercato.

Partecipazione o governabilità?

Come ci ricorda Nadia Urbinati, l’idiosincrasia del capitalismo nei confronti della democrazia è antica e connaturata alla stessa folle idea di crescita infinita: l’idea di “governabilità” ebbe il suo battesimo ufficiale con il rapporto intitolato The Crisis of Democracy pubblicato a cura della Commissione trilaterale nel 1975. La domanda di partecipazione favorita da crescenti spazi di democrazia, per rendere esigibili e universali i diritti sociali (salute, lavoro, istruzione, ecc.) era in contrasto con le esigenze di “governabilità”. Il capitalismo si rivelava dunque incompatibile con la democrazia. E noi, da che parte dovremmo stare?

Votiamo NO perché..

..vogliamo più democrazia, non meno

NO perché, come ha detto recentemente Raniero La Valle a Matera, il vero scopo di questa riforma è lo spegnimento della Politica, con la desertificazione della democrazia: attraverso una legge elettorale mostruosa, un senato ridotto a dopolavoro dei sindaci, referendum e leggi di iniziativa popolare bloccati da numeri enormi di firme da raccogliere, un Parlamento che diventa platea di consenzienti, le autonomie regionali cancellate.

NO perché non abbiamo bisogno di minore rappresentatività, “meno politici” come dice la rozza propaganda per il SI’, ma al contrario, di maggiore partecipazione, di ridare ai giovani il senso del futuro: da costruire attraverso l’impegno politico, reinventando un alfabeto che scriva le nuove regole del potere e dica a chiare lettere che i veri protagonisti della politica sono i cittadini, e non una volta ogni cinque anni, ma tutti i giorni nell’esercizio della sovranità, che appunto appartiene al popolo

..ce lo dice l’Europa

No perché ci ripetono che questa riforma ce la chiede l’Europa: ma quale Europa? Quella che sta trattando con gli Stati Uniti, contro la volontà di milioni di europei, un accordo commerciale che massacra le nostre tutele ambientali e il nostro welfare? Quella che ha prima cinicamente lasciato affondare la Grecia nella miseria e poi ha trasferito i debiti greci ai contribuenti europei attraverso il prestito “salva Stati”, del quale non un soldo è andato ai cittadini greci? Quella che ha imposto, complici Berlusconi e Monti, il vincolo del pareggio di bilancio allegramente inserito in Costituzione? Quella che lascia morire i profughi sulle spiagge di Calais e nelle acque di Lampedusa, costruisce muri, usa i cani contro i migranti?

Votiamo NO per difendere la più bella del mondo!

E infine No perché siamo ancora nell’anno della Misericordia, e anche se può non piacerci, è ancora solo attraverso la politica che possiamo realizzare sulla terra una strada di vivibilità: assicurare la vita ai milioni di migranti, proteggere i deboli, garantire una sanità decorosa, restituire al lavoro tutele e dignità, preservare la terra casa comune, far camminare un popolo in lotta per una società nuova. Per fare questo, però, occorre che la politica non serva solo a garantire i governi e le multinazionali, e a rendere più efficiente un potere oscuro, come vuole la riforma Renzi-Boschi. E occorre soprattutto che il 4 dicembre ci alziamo in piedi a fare muro in difesa della nostra Carta: la più bella del mondo.

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