La primavera negli occhi
I capelli di un fauno
sul bel viso pallido e puro
le gote ancora rotonde
di quando eri bambino
negli occhi tutti i colori dell’autunno
limpidi come un giorno di marzo
mi guardi e il tuo sguardo appena mi sfiora
poi veloce si ritira fra le sopracciglia belle
occhi teneri di cerbiatto vispi e timidi
occhi grandi già saggi
e poi occhi infuocati dall’ardore
dei tuoi giovani anni
fissi mi trafiggono nella rabbia
del tuo carattere impavido.
Tu sei il sole che si alza con te al mattino
sei le stelle che da lontano sono appena visibili
eppure tutti illuminano con i loro raggi
dolci e leggeri.
Tu sei la dolcezza
tu sei la forza prepotente e irreverente
di barbaro libero anarchico e spudorato
ma solo per un attimo
l’attimo che ti aveva tinto di rosso
gli occhi infinitamente belli
come l’Etna che si risveglia e tutto smuove
poi la calma ritorna sulla tua fronte pura
la grazia di un cigno
che trattiene nelle sue bellissime ali
tutti i sogni dolci della primavera.
Negli occhi la fede rovente
anticipa l’arrivo dell’estate.