La regione dove si cammina
26 Gennaio 2018
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La regione dove si cammina

Il Molise è una regione piccola con molta varietà di paesaggi, di ambienti, di risorse, di insediamento e di culture. Una ricchezza articolata e diffusa che la rende interessante dal punto di vista dell’identità territoriale e della progettazione turistica. Nel tempo ci sono stati molti progetti, ma poche pratiche. L’esperienza ventennale di “Cammina Molise” è una pratica, non più soltanto un progetto. Tale iniziativa, organizzata ogni estate dall’Associazione culturale “la Terra” di Duronia guidata da Giovanni Germano, in un paio di decenni di attività ha consentito a migliaia di persone di apprezzare questa terra visitandola a piedi, con una modalità originale, coniugando, attraverso una sorta di pellegrinaggio laico e conviviale, la suggestione del paesaggio con l’ospitalità della popolazione, la pervasività del patrimonio culturale con la qualità dei prodotti e del gusto, l’agricoltura con l’artigianato. Se si potessero progettare e replicare iniziative come questa, rendendole stabili e funzionanti, ci sarebbero sicuramente nuove opportunità per il sistema turistico molisano, per la conoscenza e la fruizione del variegato patrimonio storico-culturale disseminato nei borghi e nelle campagne, dalla montagna alla costa.

In un contesto come quello molisano, fortemente territorializzato, il turismo culturale, l’agriturismo, l’ecoturismo e il turismo enogastronomico, cioè l’insieme dei turismi lenti riferiti alla sfera ambientale e culturale, divengono, oltre che obiettivo economico, anche occasione per rafforzare il capitale umano e sociale, il sistema delle relazioni a livello regionale e l’identità stessa dei luoghi e delle comunità locali. Per questo la crescita di un turismo integrato e sostenibile deve essere alimentata da un adeguato sistema di governo e di organizzazione del territorio, affinché questo sia conosciuto e tutelato, fruito e apprezzato prima di tutto dai suoi abitanti tramite lo sviluppo di pratiche partecipative. Dal lato delle istituzioni e del mondo imprenditoriale occorre promuovere una più marcata integrazione dell’offerta turistica complessiva, di cui ad esempio l’enogastronomia costituisce un segmento significativo, ma che non può essere intesa come separata dai centri storici, dalle aree protette, dalle testimonianze archeologiche e culturali in senso lato, dalle feste e dalle tradizioni popolari.

Il profilo storico di questo insieme di risorse, accumulato essenzialmente nel tempo lungo della civiltà agricola e pastorale, risulta essenziale per coglierne appieno le potenzialità turistiche e le possibilità della sua patrimonializzazione anche in chiave economica, oltre che culturale. In tempi di globalizzazione e di crisi questa forza del locale (ben distinto dal localismo) può essere l’anello per collegare efficacemente economia e turismo, lavoro e formazione, città e campagna, vecchie e nuove generazioni. Il territorio percorso, vissuto e raccontato, cioè “camminato”, rivisitato e reinterpretato può diventare luogo di difesa dalla crisi, valorizzando i caratteri identitari dei patrimoni locali.

Tra ambiente e cultura, il turismo a piedi sembra essere uno strumento ideale per l’integrazione dell’offerta territoriale e anche per sperimentare il passaggio dal turismo di massa al turismo dell’esperienza, che rappresenta l’attuale fase della storia del turismo, nella quale più che luoghi da visitare i turisti cercano luoghi da vivere. E camminare significa vivere un luogo, piuttosto che trapassarlo come una freccia, sperimentarne l’ accoglienza, la spontaneità, cogliere il tutto in un paesaggio circoscritto, come è quello dell’ orizzonte del camminatore.

Il territorio molisano, non toccato dai grandi flussi turistici di massa e dalle infrastrutture che altrove hanno stravolto l’ambiente e ferito il paesaggio, ha conservato indenne ciò che oggi è indispensabile per attivare in concreto “un turismo sostenibile di qualità”. Però occorrono consapevolezza, riconoscimento delle risorse locali e politiche di sistema, valorizzazione delle specificità e delle differenze. Solo così sarà possibile trovare elementi caratterizzanti, tratti forti utili anche per comunicare il territorio: il turismo a piedi può essere uno di questi e il Molise potrebbe essere identificata come “la regione dove si cammina” nella quale, proprio per le sue dimensioni e la sua varietà, è possibile raggiungere a piedi, in modo slow e ravvicinato, paesaggi, paesi, cibi, aree protette, siti archeologici, costa, montagna, tradizioni. Camminare può diventare così anche la metafora di una ricerca materiale e spirituale: quella di un altro Molise.☺

 

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