L’alba della liberazione
4 Marzo 2015 Share

L’alba della liberazione

Un giorno Dio si mise in cerca di un pastore. L’ appuntamento fu presso un roveto. Dall’aridità di quel cespuglio uscì la Voce che scosse un uomo senza identità, un uomo che per fare giustizia a modo suo aveva ucciso, un uomo in fuga da tutti e da sé. Dio parlò dal fuoco accarezzando il roveto e anche Mosè. Il fuoco della santità a contatto con una pianta secca avrebbe dovuto distruggerla e invece no. Dio non distrugge la creatura umana, la purifica, la riscalda, la illumina. La vita di Mosè era una realtà arida, ma Dio l’amava così tanto da scendere per abitare quei rovi e visitare le ferite sanguinanti di un uomo strappato sin da piccolo ai suoi affetti dall’odio del faraone e sottratto alla sua famiglia d’adozione dalla pretesa di sradicare il male dalla terra con le sue sole forze. Dio libera Mosè dalle spine e lo rende liberatore del suo popolo quando gli insegna a convivere coi suoi limiti e col suo immenso bisogno di salvezza. Dio si ferisce scendendo anche tra le nostre spine. Il suo sangue cade sul roveto dei nostri fallimenti e i rovi pian piano iniziano a fiorire. Sta a noi permettere che questa linfa di giustizia scorra nelle nostre scelte perché dai rovi fiorisca quel germoglio che annuncia ad altri prigionieri l’alba della liberazione.

 

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