L’anno straordinario
14 Marzo 2016
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L’anno straordinario

La Porta Santa

era stata aperta al Giubileo

e la Misericordia accoglieva,

amorevole, i suoi figli.

Il Tempio si schiudeva

come un’orchidea

nell’armonia di archi e volte.

Risplendeva di luci.

Risuonava di canti.

Esultanza dell’Anno di Grazia!

I fedeli seguivano la funzione

con lo stupore e l’emozione

di un evento straordinario.

Lavati con un novello Battesimo

provavano la gioia redentrice

della Pasqua.

Fuori sul sagrato e sul piazzale

la folla assiepata attendeva

di varcare la Sacra Soglia.

Era lì, al freddo di dicembre,

ansiosa di ricevere il perdono.

La luce dei riflettori

accendeva sui volti la speranza,

il desiderio di pace.

I raggi tagliavano le ombre

che fuggivano sparute

lungo i vicoli del borgo.

Dietro la cattedrale,

dal muraglione,

si mirava la sera

che spaziava sul mare

nella quiete di un tempo

di bonaccia e di benedizione.

Lontano, all’orizzonte

lumeggiavano le luci

dei pescherecci.

 

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