l’assessore risponde
4 Luglio 2013 Share

l’assessore risponde

 

Quanto spende la regione Molise per il personale; incidenza sul bilancio e confronto con altre regioni virtuose; eventuale possibile razionalizzazione.

 

La Regione Molise ha necessità di razionalizzare e ottimizzare la propria attività, valorizzando il proprio personale, distribuendolo in modo oculato sul territorio, prevedendo specifici corsi di aggiornamento professionale e innovando la strumentazione, le procedure e l’uso della tecnologia digitale. La pubblica amministrazione merita di essere salvaguardata, potenziata e resa efficiente, coinvolgendo attivamente i dipendenti pubblici e le loro rappresentanze sindacali. Ai dirigenti vanno assegnati degli obiettivi di servizio che consentano di verificare l’efficacia e l’utilità di un agire individuale e collettivo che potrà essere compensato dal salario di produttività in base a criteri meritocratici e di misurazione d’efficienza che rendano giustizia a chi si impegna di più, si aggiorna e si appassiona al proprio lavoro.

Dai primi confronti con le organizzazioni sindacali si è condiviso di partire dalla riorganizzazione della dirigenza della Regione Molise per girare pagina su episodi oscuri che hanno umiliato l’intera categoria. La Giunta Regionale ha soppresso in via definitiva cinque posti dirigenziali previsti in pianta organica con un risparmio di 600 mila euro annui che non comprometteranno l’efficienza dell’amministrazione. I restanti 66 dirigenti responsabili di servizio a cui si sommano i 4 direttori d’area ed il direttore generale potranno serenamente adoperarsi all’interno di una riorganizzazione in istruttoria che ha visto emanare gli avvisi di selezione sia per il personale interno che esterno. Una specifica commissione presieduta da un docente universitario, titolare di cattedra in diritto del lavoro, insieme a due legali del servizio avvocatura regionale, valuterà le istanze e approverà la graduatoria degli idonei. Successivamente la Giunta, previa concertazione con le organizzazioni sindacali, predisporrà il nuovo atto di organizzazione in cui saranno assegnati gli incarichi dirigenziali con relativi uffici, personale e obiettivi. Questo disegno di riordino mira a semplificare, snellire e rendere più agile la macchina amministrativa, con un forte impegno a valorizzare il lavoro pubblico interno per porre fine a costose consulenze esterne e ad una miriade di incarichi tecnici di varia natura che di fatto sostituivano il personale regionale nel disbrigo dell’attività d’ufficio.

Il percorso tracciato è stato oggetto di un’assemblea con tutta la dirigenza e di più incontri con la RSU e coi sindacati dei dirigenti, a dimostrazione che solo un’azione condivisa e partecipata può avviare una fase nuova nella Regione Molise. Al cospetto di centinaia di rapporti di lavoro precari, stipulati e rinnovati in modo discrezionale sia in via diretta dall’Ente e sia per il tramite di varie società esterne, la Giunta Regionale, su proposta del servizio risorse umane, ha adottato una Direttiva che pone termine a questa pratica deleteria, mette ordine nella materia e pone le condizioni per riflettere su modalità di selezione trasparenti che non debbono escludere processi di stabilizzazione del precariato in presenza dei presupposti contrattuali e di legge. Le persone che hanno maturato titoli e diritti andranno rispettate ma la Regione per il futuro dovrà prevedere concorsi pubblici per assumere il personale in ossequio al dettato costituzionale. Contestualmente è necessario intervenire sugli uffici periferici evitando duplicazioni di sedi, di fitto e di spese, con uno spostamento del personale di Termoli negli uffici dell’ASREM e individuando sia a Campobasso che a Isernia locali con fitti bassi. Su questa voce da una prima istruttoria potremmo recuperare 1,5 / 2 milioni di euro che sommati al blocco delle consulenze e alla drastica riduzione delle collaborazioni e degli incarichi esterni permetterebbero di risparmiare somme considerevoli da orientare verso le politiche sociali e del lavoro giovanile. La formazione continua e l’aggiornamento professionale possono implementare le conoscenze del personale regionale con indubbi effetti positivi sull’azione amministrativa dell’Ente e una maggiore gratificazione di un esercito di quadri e generali che si sono affastellati nel corso di decenni di gestione non orientata alla valorizzazione del lavoro pubblico e del tutto avulsa da qualsiasi obiettivo di efficacia ed efficienza.

Sugli enti controllati dalla Regione si è posto termine alla nomina politica di commissari, ed in attesa di riformare o sopprimere tali Istituti, Consorzi ed Agenzie, si è proceduto a incaricare dirigenti della Regione a costo zero com’è accaduto per la Protezione Civile, per gli Enti per il Turismo e per le Case Popolari.

Questi segnali vanno in direzione di una pubblica amministrazione motivata, qualificata e competente, capace di dare spinta alla crescita e allo sviluppo con una compartecipazione di obiettivi di innovazione qualitativa che prescindono da appartenenze e da cordate clientelari. Il cammino sarà duro. come ci confermano le troppe vicende amare e negative degli ultimi anni, ma non per questo non ci si deve impegnare per un Molise laboratorio capace di andare in pagina nazionale per esemplarità di efficienza più che per fenomeni di assenteismo o di azioni delittuose.☺

 

 

eoc

eoc