Le carresi: un confronto
5 Luglio 2015 Share

Le carresi: un confronto

Dopo che il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Larino ha confermato il decreto di sequestro preventivo emesso il 23/4/2015, si sono succedute manifestazioni di solidarietà nei confronti dei primi cittadini. Tali manifestazioni a difesa delle carresi da parte di politici (di destra e sinistra), di associazioni ed anche da parte della Diocesi di Termoli/Larino, che “ha rotto il silenzio”, hanno voluto esprimere preoccupazione per una eventuale soppressione delle corse. A questo punto sorge spontaneo chiedersi perché un intervento su questo tema da parte di Libera Molise.

Lo scopo principale del nostro intervento è quello di contribuire ad ampliare il confronto, specificando il punto di vista culturale, scientifico, legislativo ed etico. Si rende necessaria, una profonda riflessione per cercare di dare un contributo sereno alla disputa, talora aspra, tra chi vuole difendere i diritti degli animali e chi, invece, preferisce anteporre l’interesse per la tradizione, sacrificando gli animali pur di mantenere in piedi una competizione che, così come viene effettuata, rischia di far perdere ai territori interessati un’antica consuetudine. Una comunicazione di parte, quella dei blog, giornali e TV locali, vorrebbe anteporre la specificità culturale e religiosa delle tradizioni, al valore indicato dalle normative vigenti per questo tipo di manifestazioni: il rispetto della vita degli animali, una vita degna di essere vissuta, secondo la formulazione del Farm Animal Welfare Council.

Il benessere animale è, dunque, argomento che coinvolge temi non solo relativi alla veterinaria ma anche all’etica, all’economia ed alla filosofia. Nel 1965 la commissione istituita dal governo inglese pubblicava il Brambell Report, che definiva il benessere animale e stabiliva precisi parametri di riferimento. Le ricerche sul benessere animale si sono intensificate tra la fine degli anni 80 e l’inizio di quelli 90 del secolo scorso, ma l’evoluzione storico-culturale del rapporto uomo-animale, parte da lontano, con la contrapposizione fra chi sostiene che l’uomo sia padrone della natura e quindi degli animali, che non hanno alcuna percezione del dolore (Aristotele, Bacone, Cartesio, Kant) e chi, invece (Leonardo, Voltaire, Hume, Rousseau, Pope, il filosofo Martinetti – XX sec. -) sostiene che gli animali, dotati di un sistema nervoso, abbiano le stesse percezioni del dolore e delle sofferenze come l’uomo e che sia necessario avere verso di loro gli stessi riguardi e gli stessi comportamenti che gli uomini sono soliti utilizzare per sé.

Alcune recenti ricerche sulla evoluzione hanno dimostrato l’origine biologica dell’altruismo: secondo Frans de Waal, autore del libro Naturalmente buoni, la moralità non è appannaggio del solo uomo ma è un prodotto dell’evoluzione biologica e quindi appartiene, in varie forme ed in diverso grado, anche a molti animali, alcuni dei quali compiono atti autenticamente altruisti. Il rapporto Brambell dà concretezza scientifica ad una prima definizione di “Welfare”: questo non è, quindi, solo assenza di malattia, ma ricomprende oltre al benessere fisico anche quello comportamentale, psicologico, mentale: gli animali sono “esseri senzienti”, esseri “che sono dotati di senso e sensibilità” che hanno specifici diritti che il legislatore ritiene opportuno adeguare progressivamente alle normative vigenti in materia di benessere animale.

Passando attraverso norme, anche europee, si perviene alla Legge 189/2004 su cui è opportuno soffermarsi, poiché possibile fonte di equivoci. Infatti, le disposizioni del titolo IX bis del libro II del c.p. (legge in esame) non si applicano alle manifestazioni storiche e culturali autorizzate dalla regione competente. Ora, nella fattispecie, le carresi, fino alla recente emanazione della legge regionale n. 5/2015, non sono mai state autorizzate dalla Regione Molise ma verosimilmente sono state sempre consentite e legittimate esclusivamente (ed autonomamente) dai sindaci. Solo a partire dall’edizione 2013 – proprio in seguito agli avvisi di garanzia per abuso d’ufficio inviati ai sindaci nel 2012 – sono state convocate le apposite commissioni per la vigilanza di cui agli art. 141, 141 bis e 142 del R.D. n. 635/40.

In verità, la Regione Molise, con Legge Regionale n. 12/2005 riconosce le carresi “patrimonio storico e peculiare delle comunità locali” ai sensi della citata legge 189/2004, ma evidentemente solo ai fini delle modalità di erogazione del contributo, poiché non ne disciplina, come dichiarato all’art.1, le modalità di autorizzazione.

Sebbene non siano stati effettuati studi per comprendere e approfondire le relazioni tra fattori scatenanti insiti nelle carresi (stress, traumi, uso di farmaci, fatica eccessiva, rumori, confusione, fattori climatici ed ambientali , etc.) ed emozioni che gli animali provano (paura, ansia, rabbia, frustrazioni, ecc.), appare evidente che durante le corse soprattutto i buoi vengono sottoposti senza necessità a comportamenti insopportabili È, pertanto, fuori luogo sostenere, come avviene da più parti e soprattutto dal mondo dei carrieri, che durante il corso dell’anno gli animali vengono ben trattati e curati.

Le riflessioni di Libera non sono quelle di imbastire un processo alla cultura di un popolo, come sostiene qualche esponente politico; al contrario, di riportare tutte le manifestazioni popolari che utilizzano animali alla legalità, al rispetto delle leggi a cui sono obbligati tutti i cittadini.

È vero, ci si trova di fronte a reazioni a volte esasperate da parte di chi è più sensibile a salvaguardare le tradizioni rispetto al benessere animale, e senza volerlo incita alla intolleranza (come su un quotidiano locale: i sindaci non si lasciano intimorire dagli avvisi di garanzia, giù le mani dalle carresi).

Nel contempo, si fa finta che le norme esistono solo per gli altri, che le leggi si interpretano per gli amici e si applicano per i nemici, negando le sofferenze che uomini e animali subiscono durante le corse. La sofferenza dell’animale pungolato, che riporta visibilmente ferite di fronte a centinaia di persone (basta visionare le riprese effettuate dalle televisioni locali), non ha bisogno di interpretazioni, approfondimenti o consulenze veterinarie specialistiche: l’ unica soluzione alternativa possibile è l’applicazione della norma giuridica attraverso un’attenta regolamentazione delle carresi da parte dell’autorità regionale che preveda, tra l’altro, il divieto dell’utilizzo del pungolo, la pista ricoperta da materiale idoneo ed il percorso di gara circoscritto da sponde.