le combriccole
3 Luglio 2011 Share

le combriccole

 

Alcuni giorni fa su Telepetescia è andata in onda il noto programma che porta il nome del più famoso racconto di Melville. L’anchorman più popolare della regione ha invitato a parlare di politica, si fa per dire, esponenti del centrodestra e del centrosinistra. Senza mai essere indiscreto, il conduttore è riuscito a non fare domande e gli altri a non dare risposte. In realtà gli attori erano stati chiamati per recitare senza copione ma con la consapevolezza che alle non domande si poteva non rispondere: il senso vero del programma era semplicemente essere lì, riempire gli spazi dello studio, anzi degli studi. Dall’avvocato Sabatini, Presidente di Molise Acque, i telespettatori, a seguito dei risultati referendari, avrebbero voluto ascoltare proposte in materia di acqua, essendosi essi spesi per l’abrogazione di norme ingiuste approvate dalla sua parte politica e invece, all’ex compagno della CGIL interessava di più sapere del futuro di Molise Civile, una delle tante formazioni politiche di destra presenti in regione: pare che i Molisani siano seriamente preoccupati per l’assenza degli amici di Sabatini nella giunta di De Matteis. La palla è passata quindi al consigliere D’Alete il quale, bontà sua, si è dichiarato contento della presenza di un nuovo partito politico all’interno del centrosinistra. Per la verità se ne sentiva la mancanza: Alternativa, di Roberto Ruta, ricco di professionalità, che insieme all’API di Rutelli e a qualcuno del PD è arrivata al 5% e ora, con buona pace di Leva, porterà in consiglio regionale un suo rappresentante, sottraendolo al Partito Democratico. Naturalmente il buon D’Alete si è premurato di dire che Ruta deve compiere un atto di chiarezza e dire con chi sta, perché lui, e soltanto lui, non lo ha ancora capito. A novembre, dopo aver analizzato i risultati elettorali, gli sarà più chiaro. È venuta quindi la volta di Antonino Molinaro, l’uomo del farro, il quale se andasse di più dai giudici e di meno in televisione causerebbe meno danni al centrodestra. Il nostro, con una sola dichiarazione, è riuscito a dire di essere contro il nucleare, contro la privatizzazione dell’acqua e contro gli italiani che hanno votato sì ai referendum. Naturalmente, le sciocchezze non sono finite con lui perché, nonostante la speditezza dell’eloquio, l’avv. Erminia Gatti ha da prima espresso giudizi trancianti nei confronti di Antonio Di Pietro e poi lo ha indicato quale candidato Presidente per il centrosinistra alle prossime elezioni regionali, anche senza le  primarie. Della serie: siccome ha rovinato il suo partito in Molise, è bene che faccia lo stesso anche con i Molisani. Poi, accortasi della gran cagata, si è premurata di smentirsi sostenendo che il candidato suo e di Ruta alle primarie fissate per l’11 di settembre, due mesi dopo la scadenza della presentazione delle candidature, sarà il dr. Paolo Di Laura Frattura, già candidato e trombato nelle fila del centrodestra. Se gli splendidi della sinistra con la Fanelli ci sono andati vicino, adesso con Frattura hanno fatto centro. Ma chi li paga questi qui? Qualcuno prima o poi dovrà pure spiegarglielo a Ruta che quelli di centrodestra si devono candidare col centrodestra e quelli di centrosinistra si devono candidare col centrosinistra; poi, una volta eletti, secondo le più recenti consuetudini, si mischiano, ma non prima.

Ora, a parte il giorno infelice fissato per le primarie – a settembre ci sono anche giorni peggiori di quello – come è possibile che per le elezioni vere basta un solo mese di campagna elettorale e per le primarie ce ne vogliono due? L’acuto giornalista queste domande non le ha fatte e quindi le facciamo noi ai notabili della sinistra, anche perché le primarie, quelle senza trucchi, avrebbero come primo obiettivo quello di coinvolgere gli elettori nel processo decisionale e non di escluderli. Comunque fino a novembre c’è tempo per preparare una nuova sconfitta, e il tavolo dei perdenti non ci deluderà. Per fortuna, le menti brillanti non frequentano solo la sinistra, e, quando è toccato a lui, il geometra ex sub commissario per il terremoto, il Mentana di Telemolise ha accuratamente evitato di chiedergli come mai si era dimesso dal prestigioso incarico ricoperto fino ad Aprile e soprattutto perché il Presidente Iorio gli aveva conferito in cambio una particolare delega per seguire i lavori di ricostruzione post- terremoto. Il “mitraglietta” avrebbe scoperto che già dalla fine dello stato di emergenza, dicembre 2009, quell’incarico non esiste più. Inoltre, ai telespettatori ma anche ai consiglieri regionali sarebbe stato finalmente chiaro che le deleghe assegnate a soggetti estranei alla giunta non hanno alcun valore giuridico. Evidentemente temi come questi non interessano né a destra né a sinistra visto che il direttorissimo si è speso affinché l’ex sub spiegasse ai suoi elettori il motivo per cui Progetto Molise, movimento al quale appartiene non si sa fino a quando, si stia dissolvendo in seguito alle scelte operate da De Matteis, nella composizione della Giunta Provinciale. Fortunatamente il sub, rimasto in immersione, ha boccheggiato senza dare risposte ed è riemerso solo per dire che l’unico soggetto autorizzato a dare i numeri in materia di ricostruzione post terremoto è lui. Naturalmente senza rendersene conto ci ha comunicato che la ricostruzione è ferma perché il suo governo non gli dà un centesimo sin dal 2009. Lo avevamo sospettato anche noi visto che le imprese dopo aver fatto consistenti investimenti sulla base delle rosee prospettive annunciate da Iorio in materia di finanziamenti ora invece licenziano per mancanza di lavoro. Tuttavia, sempre secondo il sub, ci sono 60 milioni di opere progettate che aspettano di essere finanziate e i soldi per farlo sono in viaggio tra Cassino e san Vittore; è solo questione di ore. Per quanto riguarda invece il lavoro, il sub ha fatto sapere che ci penseranno nella prossima legislatura; per ora bisogna accontentarsi del salario minimo garantito. ☺

domenicodadamo@alice.it

 

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