le donne e i pennivendoli
6 Luglio 2011 Share

le donne e i pennivendoli

 

quella cameriera aveva inteso certamente uno scambio tra pari, tra soggetti di eguale estrazione, senza far pesare la sua posizione, il suo denaro e il suo potere.

Fini chiama a raccolta gli “stupratori di tutto il mondo” e finisce la frase esortandoli a stare insieme. “Unitevi” – dice, dimenticando certo che l’hanno sempre fatto e che hanno eletto difesa del branco l’omertà, il negazionismo, l’invocazione dell’impunità, la demonizzazione delle donne, la solidarietà di corpo, il buon giornalismo di cordata (maschilista) che segna una linea comune tra Il Fatto Quotidiano, Il Foglio, Il Giornale, Libero, Repubblica, e molti altri quotidiani, in una trasversalità d’intenti che vede un’inscindibile unione.

Per dirlo meglio, Massimo Fini, tira fuori quel pizzico di anima no global misogina e terzoposizionista che è tanto cara a Movimento Zero e ai “movimenti” come quello. Poi dimentica di non aver mai scritto neppure una parola quando abbiamo visto nelle nostre televisioni le facce dei rumeni arrestati per stupri che non avevano commesso, mentre gli amministratori romani istigavano al linciaggio e la stampa di destra parlava di castrazione.

Infine arriva al punto: “La decapitazione di una carriera prestigiosa, il braccialetto al piede come per una scimmia, una guardia all’uscio e sei milioni di dollari mi sembrano un prezzo un po’ alto per un pompino, sia pure estorto”.

Ed è qui che emerge integra la stazza dell’uomo vero, uomo tra gli uomini, paladino dei deboli, di queste fragili creature che violentano le donne perché non riescono a trattenersi di fronte a quella incredibile esposizione di corpi femminili che insistono a mostrarsi. Per Massimo Fini un pompino (gliel’ha detto Strauss-Khan?), sia pure “estorto” (dunque uno stupro!) non valgono una condanna pubblica, una ribellione, non lo considera un abuso. Un pompino oggi e uno domani, per questo intellettuale così imponente, non valgono una condanna. Sono cose da uomini che in questo mondo di uomini, in cui le donne devono solo essere decorative e pronte a soddisfare il piacere maschile, sono ammissibili.

Insomma il nostro Massimo Fini, assieme al Fatto Quotidiano, anche in questo caso si distinguono per aver fatto una coraggiosa scelta di campo. Gli stupratori invece che le stuprate.

Gli hanno fatto seguito o bordone Giuliano Ferrara con le sue parole piene di giustificazioni “morali” per il suo padrone, dove inserisce l’accusa di stupro a Strauss-Khan in un delirio che parla di “crollo delle inibizioni” in nome del quale tutto può accadere. D’altra parte lui usa parole che descrivono Berlusconi come un “giocoliere galante” che usava attorniarsi di quelle che eufemisticamente chiama “simpatiche amiche” e che racchiude nel concetto di “harem orientale”.

L’altro è Pietrangelo Buttafuoco: scrive sul Foglio, giudica dall’alto le donne, le cameriere, che hanno manifestato a New York contro Strauss-Khan. Lo fa in un testo intitolato “Il Falò delle racchie” dove tra le altre considerazioni negazioniste e giustificazioniste verso l’ex direttore del FMI, scrive: “Non vorrei toccare il nervo scoperto dell’argomento degli argomenti, ovvero “il corpo delle donne”, ma le foto delle cameriere radunate in pubblica piazza per inveire contro Strauss-khan ci hanno ipnotizzato in ragione di un fatto comune a tutte le sopracitate ritratte: erano, appunto, racchie. O meglio: di bellezza nascosta. Va bene che quello è pur sempre un banchiere ricco e di sinistra, dunque filantropo ma al puritanesimo un limite dovrebbero pur darlo. Le immolestabili, insomma, stiano al posto loro. O vadano all’Infedele”.

Buttafuoco forse ignora che le donne sono immolestabili “sempre”, a prescindere dal loro aspetto. Noi siamo con quelle cameriere, splendide, vere, bellissime, come noi, che hanno disturbato la vista di un Buttafuoco qualunque e che in un solo colpo hanno spazzato via tanta di quell’ipocrisia sessista che regna sovrana in questo posto chiamato Italia in cui al monarca è permesso comprare giovani bellezze nei villaggi e ai pennivendoli è permesso di restare seduti comodamente a corte a sostenere gli uomini di Potere.

IMPROVVISAMENTE FA’ DI NUOVO FREDDO.☺

 ninive@aliceposta.it

 

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