Le mafie bussano in molise
18 Gennaio 2021
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Le mafie bussano in molise

Il Covid non sta solo mettendo a dura prova la resistenza e l’efficacia del sistema sanitario pubblico, ma è anche la variabile indipendente che ha modificato i mercati economici, i redditi di centinaia di partite iva. Il virus ha creato una frattura sociale ed economica ed è in questo contesto di fragilità che la criminalità organizzata avanza, andando a inquinare e impadronirsi di interi pezzi di economia legale.  

“Decine saranno le saracinesche che si abbasseranno per sempre se non ci sarà un intervento immediato”. “Vogliamo certezze di aiuti veri, non promesse”. E ancora: “Vogliamo lavorare”. Sono questi, in sintesi, i messaggi più significativi che i commercianti, gli artigiani e più in generale le piccole partite iva molisane hanno urlato nelle passate settimane durante i loro presìdi pubblici sotto le sedi regionali. Un grido d’aiuto e di paura per il loro futuro che gli amministratori regionali, in primis, e a seguire quelli territoriali, sono costretti a raccogliere perché le alternative sono solo due: chiusura totale dell’attività commerciale con la morte di un intero comparto produttivo regionale; oppure, seconda opzione, che il grido d’aiuto venga raccolto dalla criminalità organizzata che inquinerà, trasformerà e comanderà parte di economia legale.

La più grande difficoltà per chi ha l’onore, e l’onere, di governare questo periodo è far conciliare le esigenze sanitarie con quelle economiche e sociali. Difficoltà che aumenta in quei territori, come il Molise, dove il sistema sanitario pubblico è da decenni in forte difficoltà e quello economico lotta ogni giorno per la propria sopravvivenza. Se per il primo il governo regionale cerca di porre rimedio attraverso, ad esempio, la richiesta di ospedali da campo; nel secondo caso gli aiuti economici stentano ad arrivare. “Già dopo la fine del lockdown del maggio scorso molti negozi non hanno più aperto, ora il numero di chiusure definitive rischia di aumentare”. Una frattura sociale ed economica nella quale si potrebbe inserire la criminalità organizzata.

In questo contesto le mafie continuano e fanno sentire la loro voce sui territori. Si addentrano sfruttando le occasioni che questa situazione pandemica offre. Le difficoltà della gente e delle imprese consentono alle mafie di approfittare della situazione in vari modi: disponendo di molta liquidità sono in grado di aiutare sia le persone che le piccole aziende in crisi, prestando denaro a usura. La Società foggiana e la Mala albanese in basso Molise, la Camorra sul resto del territorio regionale sono ormai presenti da anni. I vari report della DIA (direzione investigativa antimafia) hanno accertato come questi gruppi criminali facciano affari in regione. Ed oggi, monitorare la loro espansione e il fenomeno dell’usura è fondamentale per arginare l’avanzata illegale.  La mafia è forte quando c’è un tessuto economico fragile, tessuto sociale fragile, un tessuto istituzionale fragile (ed è per questo che gli aiuti sono fondamentali per una tenuta economica legale). Con il Covid la fragilità economica e sociale è all’ennesima potenza: quale occasione più propizia per le mafie per intervenire?

In Molise le mafie non sparano ma fanno affari e proveranno, in qualche modo, ad offrire servizi: prendiamo a modello il fenomeno dell’estorsione. Negli ultimi anni è cambiato: non è più il pizzo ma il posto di lavoro che va a beneficio del cittadino che si riconosce e si ritrova nell’organizzazione mafiosa. Altro esempio, l’attività di recupero crediti: le mafie che intervengono nelle relazioni imprenditoriali e garantiscono all’imprenditore quello che riceve o vuole ottenere magari agendo per le vie legali.

Analizziamo il settore delle infiltrazioni economico-imprenditoriale. È evidente che, in un contesto di crisi  come questo, qualche occasione più ghiotta per operare attraverso l’usura e il riciclaggio esiste. L’usura prevede poi il confronto di capitali. E quali capitali possiede in abbondanza la criminalità organizzata se non quelli provenienti dal traffico di stupefacenti? Una buona occasione per investirli, riciclarli e ripulirli. Le piccole imprese o attività commerciali in crisi, che saranno portate a chiudere, non ce la faranno perché le perdite sono state devastanti e i costi per adeguarsi alle giuste regole della ripresa della convivenza con il Covid sono costate tanto. Ecco, queste sono a rischio infiltrazioni: l’ organizzazione mafiosa e malavitosa offre denaro, vuole entrare nell’impresa, mette il prestanome e manda avanti l’attività. Oppure acquisisce direttamente l’attività in maniera che l’operazione di riciclaggio sia rapida e completa.

La mafia ha iniziato a offrire servizi, disponibilità, liquidità. Un lavoro. Quanto può rendere in chiave di consenso questo? Tanto. Il consenso sociale è per le mafie una prospettiva su cui guadagnare terreno, una vera minaccia elettorale.☺

 

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