le scarpelle di natale   di Lina D’Incecco
1 Dicembre 2013 Share

le scarpelle di natale di Lina D’Incecco

Lunghe, soffici, dorate
sono le scarpelle di Natale,
pasta di pane lievitata e fritta.
Antica tradizione di paese,
si trovano al forno, al supermercato,
si consumano come pizza e panini.
Ma una volta avevano
un valore aggiunto.
Si facevano in casa ed era un rito.
Iniziava col trambusto dell’impasto,
si aspettava che il pane lievitasse.
Poi sul fuoco una gran padella
e la pasta tirata ad elastico
era immersa nell’olio bollente.
Rigonfie, fumanti
nascevano friggendo le scarpelle.
I bimbi intorno saltellavano lieti.
Al tavolo i parenti le gustavano
con un bicchiere di vino novello.
Un vociar allegro ed era festa.
La famiglia unita e solidale.
Sul buffet un presepino
di muschio e cartapesta.
Oggi i tempi sono cambiati.
Altri gusti, altri svaghi.
Ma nelle fredde sere di dicembre
una scarpella ben calda
ristora mette buonumore.
E quel sapore di pane antico
sa di ricordi familiari e cari.
Quei volti gioiosi
nell’attesa del Natale
hanno la speranza
della buona Stella,
lo sguardo fidente
dei pastori di Betlemme.

 

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