Letti e riletti: LA GLORIA di Giuseppe Berto | La Fonte TV
Esisteva un patto tra Giuda e Gesù, una specie di intima complicità perché la Gloria di Dio si realizzasse.
Gesù affida a Giuda il compito ufficiale di tesoriere ma il suo incarico segreto è quello di tradirlo quando sarà necessario. Giuda tradisce come suo ultimo dovere d’amore e si danna in eterno come era già stato stabilito dalle Scritture. “Noi due sapevamo che non c’era possibilità di scontro né di variazione: dovevamo realizzare un evento già scritto… Morimmo press’a poco alla stessa ora, Tu crocifisso sul Golgota, io poco lontano impiccandomi, dicono, ad un albero di fico, morte non meno ignominiosa della tua… ma Tu sei chiamato il Redentore, il Salvatore, mentre io porto un nome che vuol dire tradimento. Tu sei la luce, io sono la tenebra. Non è possibile che la tenebra sia solo tenebra – né forse che la luce soltanto luce – ma siccome gli uomini sembrano non possano far a meno di crudeltà e ingiustizie, io continuo ad essere la tenebra: colui che tradì, che ti consegnò ai nemici, intorno al quale non si sprecano molte parole…”.
Sono alcune delle sconvolgenti frasi che Giuseppe Berto mette sulla bocca di Giuda, l’Io narrante del suo ultimo e suggestivo libro “La Gloria” (Arnoldo Mondadori Editore), qualcosa che si pone tra il romanzo, il diario e il Vangelo apocrifo di cui conserva il fascino bugiardo; un libro dove traspaiono le contraddizioni, l’angoscia di non credere, il disperato bisogno di trascendenza dei nostri giorni, della nostra generazione e che parla di Dio con nuove idee senza essere banalmente e stupidamente blasfemo.
Carolina Mastrangelo
Esisteva un patto tra Giuda e Gesù, una specie di intima complicità perché la Gloria di Dio si realizzasse.
Gesù affida a Giuda il compito ufficiale di tesoriere ma il suo incarico segreto è quello di tradirlo quando sarà necessario. Giuda tradisce come suo ultimo dovere d’amore e si danna in eterno come era già stato stabilito dalle Scritture. “Noi due sapevamo che non c’era possibilità di scontro né di variazione: dovevamo realizzare un evento già scritto… Morimmo press’a poco alla stessa ora, Tu crocifisso sul Golgota, io poco lontano impiccandomi, dicono, ad un albero di fico, morte non meno ignominiosa della tua… ma Tu sei chiamato il Redentore, il Salvatore, mentre io porto un nome che vuol dire tradimento. Tu sei la luce, io sono la tenebra. Non è possibile che la tenebra sia solo tenebra – né forse che la luce soltanto luce – ma siccome gli uomini sembrano non possano far a meno di crudeltà e ingiustizie, io continuo ad essere la tenebra: colui che tradì, che ti consegnò ai nemici, intorno al quale non si sprecano molte parole…”.
Sono alcune delle sconvolgenti frasi che Giuseppe Berto mette sulla bocca di Giuda, l’Io narrante del suo ultimo e suggestivo libro “La Gloria” (Arnoldo Mondadori Editore), qualcosa che si pone tra il romanzo, il diario e il Vangelo apocrifo di cui conserva il fascino bugiardo; un libro dove traspaiono le contraddizioni, l’angoscia di non credere, il disperato bisogno di trascendenza dei nostri giorni, della nostra generazione e che parla di Dio con nuove idee senza essere banalmente e stupidamente blasfemo.
Esisteva un patto tra Giuda e Gesù, una specie di intima complicità perché la Gloria di Dio si realizzasse.
Esisteva un patto tra Giuda e Gesù, una specie di intima complicità perché la Gloria di Dio si realizzasse.
Gesù affida a Giuda il compito ufficiale di tesoriere ma il suo incarico segreto è quello di tradirlo quando sarà necessario. Giuda tradisce come suo ultimo dovere d’amore e si danna in eterno come era già stato stabilito dalle Scritture. “Noi due sapevamo che non c’era possibilità di scontro né di variazione: dovevamo realizzare un evento già scritto… Morimmo press’a poco alla stessa ora, Tu crocifisso sul Golgota, io poco lontano impiccandomi, dicono, ad un albero di fico, morte non meno ignominiosa della tua… ma Tu sei chiamato il Redentore, il Salvatore, mentre io porto un nome che vuol dire tradimento. Tu sei la luce, io sono la tenebra. Non è possibile che la tenebra sia solo tenebra – né forse che la luce soltanto luce – ma siccome gli uomini sembrano non possano far a meno di crudeltà e ingiustizie, io continuo ad essere la tenebra: colui che tradì, che ti consegnò ai nemici, intorno al quale non si sprecano molte parole…”.
Sono alcune delle sconvolgenti frasi che Giuseppe Berto mette sulla bocca di Giuda, l’Io narrante del suo ultimo e suggestivo libro “La Gloria” (Arnoldo Mondadori Editore), qualcosa che si pone tra il romanzo, il diario e il Vangelo apocrifo di cui conserva il fascino bugiardo; un libro dove traspaiono le contraddizioni, l’angoscia di non credere, il disperato bisogno di trascendenza dei nostri giorni, della nostra generazione e che parla di Dio con nuove idee senza essere banalmente e stupidamente blasfemo.
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.