L’importanza di una biblioteca
12 Febbraio 2018
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L’importanza di una biblioteca

Sabato 13 Gennaio al Palazzo Ducale di Larino è stato presentato al pubblico il nuovo volume dello studioso, storico e ricercatore larinese Napoleone Stelluti, dedicato alle celebrazioni per il quarantennale della Biblioteca Comunale “B. Preziosi” di Larino. L’iniziativa, organizzata dalla Fondazione Michelino Trivisonno Onlus che insieme alla Fondazione Banco di Napoli ha contribuito alla pubblicazione del volume, ha reso omaggio al percorso culturale iniziato il 2 Giugno 1976 con l’ inaugurazione della biblioteca che oggi custodisce circa 23 mila volumi di cui più di 9.000 già inseriti in SBN (Sistema Bibliotecario Nazionale).

Il volume di Stelluti costituisce al contempo un tributo al prof. Bartolmeo Preziosi, illustre concittadino larinese che ha sempre coltivato un sogno: “rendere Larino un luogo attrattivo per i turisti ed un centro di propulsione della cultura” anche mediante l’istituzione di un premio di letteratura saggistica Città di Larino. Quel sogno attualizzato ai giorni nostri, in un momento di profonda crisi e di evidente disgregazione del tessuto sociale, economico e culturale, rappresenta un monito a ritrovare l’identità e il ruolo di protagonismo che alla città manca da ormai troppi anni.

Di seguito l’intervista all’autore.

Un nuovo volume dedicato a Larino e in particolare al quarantennale della Biblioteca Bartolomeo Preziosi. Da cosa trae spunto questa sua nuova iniziativa?

Il 2 giugno 2016 abbiamo ricordato il quarantennale della Biblioteca Comunale “Bartolomeo Preziosi” di Larino. Correva l’anno 1976. Era sindaco del comune di Larino il socialista Arnaldo Picucci, assessore alla cultura il repubblicano Pardo Spina. In occasione della Festa della Repubblica Italiana che si celebra il 2 Giugno, l’amministrazione comunale scelse di unire a questa data un evento ricordevole legato alla cultura e al progresso civile della popolazione larinese.

Come ha conosciuto il prof. Preziosi?

Quando approdai al comune di Larino ero reduce da un periodo di crisi dovuto alla mancanza di lavoro. Ero stato a Torino e Milano per tre mesi agli inizi degli anni settanta, ma non avendo trovato nulla ho preferito tornare a casa. Nel 1973 ho svolto il servizio militare prima in fanteria a Trapani e Vicenza, in seguito nei paracadutisti a Pisa. Nel frattempo il prof. Bartolomeo Preziosi, originario di Larino e residente a Napoli, aveva donato la sua biblioteca privata di circa ottomila volumi al comune di Larino. Era stato provvisoriamente nominato in qualità di custode Pardo Di Biase.

Per poter lavorare presso questo ufficio nel 1976, su suggerimento del Picucci, frequentai ad Avellino un corso di formazione professionale di tre mesi per operatore di biblioteche. Una volta conseguito l’attestato fui assunto con incarico trimestrale nella struttura bibliotecaria.

Venne il 1 Giugno 1976. Ricordo che mi recai a Napoli per prelevare Preziosi e sua sorella Caterina, direttrice didattica in pensione. il giorno dopo, il 2 Giugno, alla cerimonia intervennero varie autorità fra cui il prof. Luigi Biscardi e l’arch. Raffaele Vitiello, entrambi in veste di consiglieri regionali del Molise. La sala era piena. Organizzammo anche una mostra fotografica sulla storia di Larino con le foto di Igino Pilone che riscossero molto successo. Fu offerto un pranzo e il giorno dopo riaccompagnammo Preziosi e sua sorella a Napoli.

Da allora come si è evoluta la storia della biblioteca?

La biblioteca fu inaugurata al Palazzo Ducale, dove ora è ubicato il Museo Civico. Io ero allora il referente per gli utenti della biblioteca e dei turisti che venivano in visita al museo. Dal 1977 con l’avvento della Legge n.285 “Legge Giovani” vennero finanziati all’interno della biblioteca altri progetti: uno per la catalogazione libraria a cura dei funzionari regionali Maria Paolitto e Costanzo Iamonico, coordinati da Carmela Di Lorenzo, nella denominata Emeroteca, un altro per il riordino dell’Archivio Storico Comunale a cura della Cooperativa S.C.O.RA costituta per l’occasione con altrettante unità operative.

Ricordo che Bartolomeo Preziosi ebbe l’idea di dotare la nostra biblioteca di un direttore con laurea. Per questo mi iscrissi alla Facoltà di Lettere e Filosofia. Nel 1988 discussi e pubblicai a Pescara la mia tesi di laurea sui Mosaici di Larino, relatrice la docente Emanuela Fabbricotti. Fu la conclusione di un percorso compiuto con grandi sacrifici, aiutato sostanzialmente ed economicamente da mio padre Donato e i miei zii Pasquale e Mario.

Non solo libri ma anche altro materiale prezioso è stato donato alla città da Bartolomeo Preziosi…

In seguito alla donazione libraria e allo scopo di arricchire e dare maggiore decoro alla biblioteca, Preziosi donò alla comunità altro materiale di valore: un busto di donna pensosa in gesso di anonimo; un busto del musicista Oreste De Rubertis in gesso dipinto di vernice in argento di F. Parenti; un nudo di donna dormiente (c.d. Danaide copia in gesso di Luigi De Luca firmata 1916); un pianoforte a coda di marca Erard realizzato a Parigi nel 1867; una sua fotografia a mezzo busto da giovane; la stampa della Battaglia del Piave; 110 quadri ad olio e stampe ereditati dopo la sua morte.

Dopo la prima donazione libraria ne seguirono altre. Venne acquisito in particolare il materiale librario appartenente all’ex Centro di Lettura di Via Gravina. Tra le donazioni più consistenti vanno citate quelle di Felice Minni, di Aldo Galuppi, della famiglia del maestro di musica, compositore e direttore d’orchestra larinese Adriano Lualdi, di Guido Vincelli da Montorio nei Frentani, ed infine quelle di Domenico e Felicia Marulli e Marius Felicetti Carissimi, il quale donò oltre ai libri anche il busto in marmo di Giuseppe Mazzini (proveniente dalla Cappella di Villa Borzillo).

Cosa è accaduto dopo il sisma del 31 Ottobre 2002?

Quel terribile evento compromise in parte tutti gli sforzi fatti nel passato. Ricordo che alcuni giorni dopo il terremoto i libri furono sistemati su diversi bancali in legno e depositati nella scuola elementare di Via Novelli. Fecero ritorno al Palazzo Ducale dopo l’ultimazione dei lavori di restauro, ma non nella stessa sede esposta ad ovest ma ad est dove oggi si trova, fuori dal contesto del museo civico.

La sua esperienza lavorativa in Comune si è conclusa nel 2012. Ci sono degli obiettivi professionali che sente di non aver raggiunto?

Nel 2012 decisi di andarmene in pensione per cui dopo trentasei anni e sei mesi non riuscii a diventare direttore della Biblioteca per alterne e avverse situazioni politiche, ma in compenso riuscii a pubblicare altri libri. Spero sia questa il beneficio più grande per la mia comunità.

Quanti sono i volumi in dotazione oggi alla Biblioteca Preziosi?

In sostanza la Biblioteca Comunale Bartolomeo Preziosi oggi possiede circa 23.000 libri inventariati, di cui 9.000 catalogati e inseriti in (SBN) Servizio Bibliotecario Nazionale, grazie ai catalogatori della Regione Molise ancora in servizio.

Cosa manca alla biblioteca per compiere un definitivo salto di qualità?

Servirebbe il supporto di altri impiegati specializzati nella catalogazione poiché il personale ora addetto alla struttura è insufficiente. È indispensabile un intervento straordinario del comune di Larino con l’aiuto dello Stato e della regione Molise per incrementare l’impiego di altro personale, altrimenti chissà quanti anni ci vorranno ancora per completare la catalogazione.

 

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