Lo sport della terza età
30 Aprile 2017
La Fonte (351 articles)
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Lo sport della terza età

Pensate di essere troppo “vecchi” per fare sport? Niente di più sbagliato. Ecco un esempio di ciò che fanno una serie di atleti cosiddetti vecchi!
Nel 2012 alla veneranda età di 102 anni, un simpatico atleta giapponese Miyazaki Hidekichi è diventato il corridore più anziano del mondo, detentore di un primato mondiale di 100 metri in 29 secondi e 83 primi. Soprannominato il Bolt d’oro, annunciò di voler migliorare il proprio tempo, infatti poco tempo dopo, corre i 100 metri in 22 secondi e 83 centesimi. Pensate che sia unico? Niente di più sbagliato, infatti Stanislaw Kowalski, 104 anni, polacco è il centenario europeo più veloce nei 100 metri. Li ha corsi in 32.79 secondi. Nato il 14 aprile 1910, ha tre figlie, dieci nipoti e dodici bisnipoti.
Luciano Acquarone è la punta di diamante di questo movimento. Si è fatto tutte le categorie, negli ultimi tre decenni. E non appena compiuto gli anni, ad inizio ottobre, è andato all’assalto dei record over 85. “Ci vuole anche tempismo, perché alla nostra età pochi mesi fanno la differenza”, scherza. L’impresa è riuscita: proprio il 4 ottobre, giorno del suo compleanno, ha stabilito il nuovo primato sui cinquemila metri, domenica 18 quello dei diecimila. Con prestazioni di tutto rispetto: 24’51’’33 sulla prima distanza, 52’33’’ sulla seconda. In entrambi i casi strappando il record al britannico Gordon Porteus, che resisteva dal 1999.
Hamamoto Hirosky corre i 100 metri in 18 secondi, pensate che sia un tempo molto alto? Se li corre un atleta giapponese di 84 anni, diventa un tempo eccezionale, questo atleta ha una resistenza, una forza e una velocità pari a quella di un cinquantenne allenatissimo, infatti fa salto in lungo e in alto, lancio col disco, 1500 metri, fa il salto ad ostacoli, lancia il giavellotto per più di 20 metri, fa i 1500 metri in meno di 9 minuti (vi ricordo che stiamo parlando di un 84enne), e poi ancora lancia il disco, il peso, insomma è il decatleta più vecchio del mondo.
Ugo Sansonetti, soprannominato Matusalesto è nato a Roma il 10 gennaio 1919, è un atleta italiano, più volte campione mondiale nella categoria master di atletica leggera, da sempre sportivo; a partire dagli anni ‘90 si dedica professionalmente all’atletica leggera vincendo oltre 70 medaglie, di cui 42 d’oro. È l’atleta italiano che ha vinto più titoli agli Europei master indoor di atletica, con 13 medaglie d’oro. Nel 2002 stabilisce il record del mondo master nei 200 metri indoor.
Nel 2009, in occasione dei campionati italiani master, ha ritoccato il record del mondo degli 800 metri MM90 (meno di novanta anni) migliorandolo a 4’28″07 (vittoria con la quale colleziona un poker di medaglie d’oro ai campionati: 100-200-300-400). Successivamente, ai campionati mondiali master vince i 100 metri con il tempo di 17″82, sfiorando l’attuale record del mondo (17″80); il giorno seguente Sansonetti conquista il suo secondo oro, nei 200 metri, ma la più grande soddisfazione arriva dai 400 metri piani dove, oltre al metallo più prezioso conquista anche il record del mondo (migliorandolo di ben tre secondi) in 1’35″04. Nel 2010 stabilisce il record mondiale nei 60 metri indoor (11″38). A 93 anni si è ritirato per un infortunio ma dopo essersi ripreso continua a fare sport iniziando a praticare il nuoto.
Un minuto e 17 secondi. È questo il tempo impiegato dall’afroamericana Ida Keeling nel 2016 per percorrere 100 metri alle Penn Relays, le annuali competizioni di atletica che si svolgono presso l’Università della Pennsylvania: un risultato da guinness dei primati perché l’atleta in questione ha 100 anni. Mai nessuna centenaria aveva impiegato un tempo inferiore in una gara simile. “Sono l’esempio di ciò che puoi fare per te stesso – ha dichiarato Ida Keeling – e ringrazio Dio ogni giorno per questo”.
Da poco ha fatto registrare il nuovo record italiano sui 200 metri con il tempo di 29”81 nella categoria Master 75, e la carta d’identità non lo spaventa. Benito Bertaggia, 76 anni compiuti ad aprile, è pronto alla nuova sfida delle Olimpiadi Master di Torino. L’atleta varallese gareggerà nei 100 metri e successivamente nelle batterie dei 200 metri. L’atleta ha anche dichiarato di voler prendere parte anche alla staffetta 4×100, ma che molto dipenderà dalle condizioni dei compagni di squadra.
Ho avuto la fortuna di essere giudice di Atletica Leggera ai Master Italiani (gare riservate ad atleti non professionisti) e ho visto scene di puro sport, quello con la esse maiuscola, dal fondista che offre le proprie scarpe di riserva all’avversario a cui si sono rotte ed essere il primo a stringergli la mano all’arrivo dopo aver perso i 1500 metri proprio da lui; ho visto la casalinga, con borsa della spesa, arrivare sul campo, cambiarsi, scendere in pista, vincere la finale e rivolgersi al giudice: “Scusi a che ora c’è la premiazione, sa devo andare a casa a preparare il ragù a mio marito”.
Ho sentito un atleta di oltre ottanta anni imprecare perché aveva stabilito l’ennesimo record europeo nel lancio del disco e dire (testuali parole) “Porca #§#@ dovrò tornare il prossimo anno per battere il record mondiale, anche stavolta l’ho mancato per dieci centimetri”.
Cosa può spingere queste persone che vengono da svariate estrazioni sociali, culturali, nazionali, considerando che ho elencato solo alcuni degli innumerevoli record registrati negli anni in Atletica Leggera e potrei scriverne decine e decine di altri? Credo che lo Sport sia proprio questo: fare ciò che piace esclusivamente a se stessi, per il proprio divertimento e non per i soldi, i record, o entrare nel Guinness dei Primati!
Ma credo che sia una mia illusione, una semplice illusione.

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