lo straniero
6 Marzo 2010 Share

lo straniero

 

Lo sviluppo di una cultura violenta e razzista nel nostro paese non è un pericolo immaginario, ma sempre più le nostre città sono oramai colpite da un fenomeno talmente grave da far reagire associazioni e gruppi sociali di vario genere. Infatti dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia alla Caritas Italiana, dalla Comunità di Sant’Egidio alle ACLI, dai sindacati confederati all’AR- CI, da Amnesty International al Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, si è costituito una “campagna contro il razzismo, l’indifferenza e la paura dell’Altro”. Un sito internet permette a chiunque di conoscere meglio questa iniziativa (www.nonaverpaura. org) e in particolare di firmare il seguente manifesto di sostegno:

“Più di quattro milioni di persone di origine straniera vivono oggi in Italia. Si tratta in gran parte di lavoratrici e lavoratori che contribuiscono al benessere di questo Paese e che lentamente e faticosamente, sono entrati a far parte della nostra comunità.

Persone spesso vittime di pregiudizi e usate come capri espiatori specialmente quando aumentano l’insicurezza economica e il disagio sociale.

Chi alimenta il razzismo e la xenofobia attraverso la diffusione di informazioni fuorvianti e campagne di criminalizzazione fa prima di tutto un danno al Paese. L’aumento degli episodi di intolleranza e violenza razzista a cui assistiamo sono sintomi preoccupanti di un corto circuito che rischia di degenerare e che ci allontana dai riferimenti cardine della nostra civiltà.

Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella Costituzione italiana e nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, senza distinzione alcuna di nazionalità, colore della pelle, sesso, lingua, religione, opinione politica, origine, condizioni economiche e sociali, nascita o altro.

Sono questi i principi fondamentali che accomunano ogni essere umano e costituiscono la base di ogni moderna democrazia.

Una società che si chiude sempre di più in se stessa, che cede alla paura degli stranieri e delle differenze, è una società meno libera, meno democratica e senza futuro.

Non si possono difendere i nostri diritti senza affermare i diritti di ogni individuo, a cominciare da chi è debole e spesso straniero. Il benessere e la dignità di ognuno di noi sono strettamente legati a quelli di chi ci vive accanto, chiunque esso sia”.

Più volte questa rivista ha ospitato contributi allo scopo di costruire sempre più una cultura della fratellanza contro l’ignoranza e la chiusura dell’egoismo personale. Ma oggi, molto più di ieri, sono convinto che occorra agire con più forza e più passione in questo campo se, tanto per fare un esempio, il nostro Presidente del Consiglio ha dichiarato, con tono di orrore, che le nostre città del nord (Milano e altre) non sono più degli italiani, ma sono un pezzo di Africa!

Nell’ultima tornata elettorale per eleggere il Parlamento europeo, l’aumento del consenso popolare nei confronti della Lega Nord deve porre alla coscienza dei cittadini liberi e democratici la questione della responsabilità per un futuro di vera pace e di vera giustizia sociale. Infatti in molte occasioni, anche con proposte di legge, la Lega Nord ha dato vita ad un’azione che alimenta la cultura del razzismo come quando ha fatto della questione immigrazione solo un problema di sicurezza pubblica.

Dunque, un appello alle coscienze libere e in particolare ai cristiani perché non solo sappiano opporsi a questa cultura razzista, ma sappiano costruire nella società un modello di vita nel quale abbondi l’amore per l’altro e non più la paura. ☺

g.anziani@libero.it

 

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